Kronstadt: differenze tra le versioni

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Consapevoli della difficoltà di fronteggiare la forza dell'Armata Rossa, gli insorti si appellarono al mondo, chiedendo che ovunque si mettessero in atto azioni di [[solidarietà]]. Nel numero del [[13 marzo]] di «Isvestia» fu pubblicato un articolo intitolato ''Appello ai lavoratori del mondo intero!'':
Consapevoli della difficoltà di fronteggiare la forza dell'Armata Rossa, gli insorti si appellarono al mondo, chiedendo che ovunque si mettessero in atto azioni di [[solidarietà]]. Nel numero del [[13 marzo]] di «Isvestia» fu pubblicato un articolo intitolato ''Appello ai lavoratori del mondo intero!'':
: «Sono dodici giorni che un pugno di uomini, operai. soldati rossi e marinai, separati dal mondo intero,sopportano gli attacchi selvaggi dei boia comunisti. Siamo fermi perché ci proponiamo di liberare il popolo dal giogo che il fanatismo di un partito ha imposto. Moriremo gridando:
: «Sono dodici giorni che un pugno di uomini, operai. soldati rossi e marinai, separati dal mondo intero,sopportano gli attacchi selvaggi dei boia comunisti. Siamo fermi perché ci proponiamo di liberare il popolo dal giogo che il fanatismo di un partito ha imposto. Moriremo gridando: ''Viva i soviet liberamente eletti!'' Che lo sappia il proletariato del mondo intero. Compagni, abbiamo bisogno del vostro aiuto morale!" Protestate contro gli atti liberticidi degli autocrati comunisti». <ref name="isv"></ref>
"''Viva i soviet liberamente eletti!'' Che lo sappia il proletariato del mondo intero. Compagni, abbiamo bisogno del vostro aiuto morale!" Protestate contro gli atti liberticidi degli autocrati comunisti». <ref name="isv"></ref>


Purtroppo per loro, l'appello non fu accolto sostanzialmente da nessuno e restarono soli sino alla sconfitta finale (i mancati aiuti da parte degli espatriati russi dimostrano ancora una volta che l'insurrezione fu spontanea e di matrice socialista). Ci vollero dodici giorni di durissimi scontri per permettere alle truppe di Mosca di far capitolare la cittadella [[rivoluzionaria]] (l'assalto finale fu sferrato da Tuchacevskij il [[17 marzo]]), combattendo casa per casa e massacrando chiunque capitasse sotto tiro, persino tra gli arresi e i familiari presi in ostaggio. Moltissimi insorti fuggirono in [[Finlandia]] (tra cui Petricenko), altri combatterono sino alla morte gridando:  
Purtroppo per loro, l'appello non fu accolto sostanzialmente da nessuno e restarono soli sino alla sconfitta finale (i mancati aiuti da parte degli espatriati russi dimostrano ancora una volta che l'insurrezione fu spontanea e di matrice socialista). Ci vollero dodici giorni di durissimi scontri per permettere alle truppe di Mosca di far capitolare la cittadella [[rivoluzionaria]] (l'assalto finale fu sferrato da Tuchacevskij il [[17 marzo]]), combattendo casa per casa e massacrando chiunque capitasse sotto tiro, persino tra gli arresi e i familiari presi in ostaggio. Moltissimi insorti fuggirono in [[Finlandia]] (tra cui Petricenko), altri combatterono sino alla morte gridando: