Michel Foucault: differenze tra le versioni

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[[File:Michel_foucault.jpg|thumb|Un giovane Michel Foucault (1955)]]'''Michel Foucault''' (Poitiers, [[Francia]], [[15 ottobre]] [[1926]] – Parigi, [[25 giugno]] [[1984]]), filosofo, sociologo e storico francese. Il suo lavoro ha influenzato molti pensatori delle scienze sociali, dell'[[anarchismo]] ([[post-anarchismo]]) e di svariate altre discipline.
[[File:Foucault4.jpg|miniatura|Michel Foucault]]
: «La prigione non è che il seguito naturale, niente di più di un grado superiore di una gerarchia percorsa passo per passo. Il delinquente è un prodotto dell'istituzione».
'''Michel Foucault''' (Poitiers, [[Francia]], [[15 ottobre]] [[1926]] – Parigi, [[25 giugno]] [[1984]]), filosofo, sociologo e storico francese. Il suo lavoro ha influenzato molti pensatori delle scienze sociali, dell'[[anarchismo]] ([[post-anarchismo]]) e di svariate altre discipline.
Nel [[2007]] è stato definito dal ''The Times Higher Education Guide'' come l'autore in scienze umane maggiormente citato al mondo. <ref>« The most cited authors of books in the humanities », The Times Higher Education Guide, 26 marzo 2009 (leggere testo on-line in [http://www.timeshighereducation.co.uk/story.asp?storyCode=405956&sectioncode=26 archivio])</ref>
{{citazione|La prigione non è che il seguito naturale, niente di più di un grado superiore di una gerarchia percorsa passo per passo. Il delinquente è un prodotto dell'istituzione.|Michel Foucault}}
Nel [[2007]] è stato definito dal ''The Times Higher Education Guide'' come l'autore in scienze umane maggiormente citato al mondo. <ref>«The most cited authors of books in the humanities», ''The Times Higher Education Guide'', 26 marzo 2009.</ref>
 
==Biografia ==
==Biografia ==
 
[[File:Michel_foucault.jpg|thumb|Un giovane Michel Foucault ([[1955]])]]
'''Michel Foucault''', il cui nome completo è '''Paul-Michel Foucault''', nasce a Poitiers, in [[Francia]], nel [[1926]]. <ref>Daniel Defert, « Chronologie », in ''Dits et Écrits'', I, p. 13: « nato à Poitiers, al n° 10, di via della Visitation, più tardi via Arthur-Ranc ».</ref> Il padre di Michel, Paul Foucault, è un [[medicina sociale|medico]], così come il nonno e il bisnonno paterno. Il ramo paterno della famiglia Foucault, di religione cattolica, è fortemente legato alle tradizioni e per Michel è già stato tracciato il percorso che lo avrebbe dovuto portare alla carriera medica (anche il fratello maggiore di Michel diverrà medico). Tuttavia il rapporto conflittuale con il padre (la successiva eliminazione di "Paul" dal suo nome rende l'idea di quali rapporti ci fossero tra i due) porta Michel a ribellarsi all'[[autorità]] familiare. Già ad undici anni sorprende il padre dichiarando di voler fare lo storico.
'''Michel Foucault''', il cui nome completo è '''Paul-Michel Foucault''', nasce a Poitiers, in [[Francia]], nel [[1926]]. <ref>Daniel Defert, «Chronologie», in ''Dits et Écrits'', I, p. 13: «nato à Poitiers, al n° 10, di via della Visitation, più tardi via Arthur-Ranc».</ref> Il padre di Michel, Paul Foucault, è un [[medicina sociale|medico]], così come il nonno e il bisnonno paterno. Il ramo paterno della famiglia Foucault, di religione cattolica, è fortemente legato alle tradizioni e per Michel è già stato tracciato il percorso che lo avrebbe dovuto portare alla carriera medica (anche il fratello maggiore di Michel diverrà medico). Tuttavia il rapporto conflittuale con il padre (la successiva eliminazione di "Paul" dal suo nome rende l'idea di quali rapporti ci fossero tra i due) porta Michel a ribellarsi all'[[autorità]] familiare. Già ad undici anni sorprende il padre dichiarando di voler fare lo storico.
   
   
Quasi per redimerlo, nel [[1940]] viene mandato in un collegio religioso, dove tuttavia, grazie all'interessamento della madre, prenderà anche lezioni private di [[filosofia]].  
Quasi per redimerlo, nel [[1940]] viene mandato in un collegio religioso, dove tuttavia, grazie all'interessamento della madre, prenderà anche lezioni private di [[filosofia]].  


Negli anni universitari Foucault studia [[psicologia]] e [[filosofia]], sotto l'insegnamento di Merleau-Ponty, Hyppolite e Althusser. Questi sono anni molto difficili per Michel Foucault: vive con parecchio disagio la propria omosessualità e per questo tenta tre volte di suicidarsi. Inoltre insorge in lui qualche piccolo problema con l'alcol che lo porta per un breve periodo in analisi.  
Negli anni universitari Foucault studia [[psicologia]] e [[filosofia]], sotto l'insegnamento di Merleau-Ponty, Hyppolite e Althusser. Questi sono anni molto difficili per Michel Foucault: vive con parecchio disagio la propria omosessualità e per questo tenta tre volte di suicidarsi. Inoltre, insorge in lui qualche piccolo problema con l'alcol che lo porta per un breve periodo in analisi.  


Dal punto di vista politico, inizialmente, nel [[1950]], aderisce al Partito Comunista, dal quale però fuoriesce due anni dopo in quanto non in sintonia con il carattere autoritario del [[marxismo]]. Gli studi filosofici lo portano invece ad approfondire [[Ferdinand de Saussurre]], [[Soren Kirkegaard]], [[Martin Heidegger]] e [[Jacques Lacan]], ma è soprattutto [[Friedrich Nietzsche]] ad interessarlo e ad influenzarlo.
Dal punto di vista politico, inizialmente, nel [[1950]], aderisce al Partito Comunista, dal quale però fuoriesce due anni dopo in quanto non in sintonia con il carattere autoritario del [[marxismo]]. Gli studi filosofici lo portano invece ad approfondire [[Ferdinand de Saussurre]], [[Søren Kierkegaard]], [[Martin Heidegger]] e [[Jacques Lacan]], ma è soprattutto [[Friedrich Nietzsche]] ad interessarlo e ad influenzarlo.
   
   
In quegli stessi anni ottiene i primi incarichi universitari, che lo portano in [[Svezia]], in [[Polonia]] e in [[Germania]]. Inizia anche una relazione burrascosa con il compositore Jean Barraqué, che terminerà nel giro di pochi anni. Nel [[1955]] inizia un'intensa amicizia con [[Roland Barthes|Barthes]] e Dumézil. Nel [[1960]] pubblica la sua prima opera importante, ''Storia della follia in età classica''.  
In quegli stessi anni ottiene i primi incarichi universitari, che lo portano in [[Svezia]], in [[Polonia]] e in [[Germania]]. Inizia anche una relazione burrascosa con il compositore Jean Barraqué, che terminerà nel giro di pochi anni. Nel [[1955]] inizia un'intensa amicizia con [[Roland Barthes|Barthes]] e Dumézil. Nel [[1960]] pubblica la sua prima opera importante, ''Storia della follia in età classica''.  


Nel [[1966]] rifiuta un incarico, che lo avrebbe portato in [[Giappone]] e a cui teneva molto, per stare vicino al suo nuovo compagno, '''Daniel Defert''', allora impegnato nel servizio militare e con il quale rimarrà legato per tutta la vita. Accetta allora in cambio un incarico che lo porta a Tunisi, comunque lontano dal mondo accademico francese, che sembra poco gradire la sua vita privata. A Tunisi si espone per difendere studenti ingiustamente incarcerati, spesso procurando loro avvocati con i quali potersi difendere. Nello stesso anno con [[Gilles Deleuze]] cura l'edizione francese dell'opera omnia di [[Friedrich Nietzsche|Nietzsche]] e pubblica ''Le parole e le cose'', grazie al quale comincia ad essere apprezzato nel mondo accademico.  
Nel [[1966]] rifiuta un incarico, che lo avrebbe portato in [[Giappone]] e a cui teneva molto, per stare vicino al suo nuovo compagno, Daniel Defert, allora impegnato nel servizio militare e con il quale rimarrà legato per tutta la vita. Accetta allora in cambio un incarico che lo porta a Tunisi, comunque lontano dal mondo accademico francese, che sembra poco gradire la sua vita privata. A Tunisi si espone per difendere studenti ingiustamente incarcerati, spesso procurando loro avvocati con i quali potersi difendere. Nello stesso anno con [[Gilles Deleuze]] cura l'edizione francese dell'opera omnia di [[Friedrich Nietzsche|Nietzsche]] e pubblica ''Le parole e le cose'', grazie al quale comincia ad essere apprezzato nel mondo accademico.  


Alla fine degli anni '60 Foucault ritorna a Parigi e si schiera con il movimento studentesco, "per colpa" del quale conosce anche le [[carcere|prigioni]] francesi. In [[Francia]] inizialmente gli assegnano cattedre minori, prima quella dell'università di Clermont-Ferrand e poi di quella di Vincennes.  
Alla fine degli anni '60 Foucault ritorna a Parigi e si schiera con il movimento studentesco, "per colpa" del quale conosce anche le [[carcere|prigioni]] francesi. In [[Francia]] inizialmente gli assegnano cattedre minori, prima quella dell'università di Clermont-Ferrand e poi di quella di Vincennes.  
Finalmente nel [[1971]] può insegnare presso il Collège de France, la più prestigiosa istituzione culturale francese, dove tiene corsi di Storia e dei Sistemi di Pensiero praticamente fino alla sua morte. Nel novembre del [[1972]] partecipa, insieme tra gli altri a Jean-Paul Sartre, alle prime manifestazioni in solidarietà ai [[Immigrazione|lavoratori migranti]]. <ref>Hélène Trappo, « Dalla clandestinità alla riconoscenza: conversazione con Said Bouziri e Driss El Yazami », Pieno diritto « Lavoro nero? Lavoro clandestino? Lavoro illegale? », n° 11, luglio 1990 (leggere articolo on-line in [http://www.gisti.org/doc/plein-droit/11/clandestinite.html archivio])</ref>
Finalmente nel [[1971]] può insegnare presso il Collège de France, la più prestigiosa istituzione culturale francese, dove tiene corsi di Storia e dei Sistemi di Pensiero praticamente fino alla sua morte. Nel novembre del [[1972]] partecipa, insieme tra gli altri a Jean-Paul Sartre, alle prime manifestazioni in solidarietà ai [[Immigrazione|lavoratori migranti]]. <ref>Hélène Trappo, «Dalla clandestinità alla riconoscenza: conversazione con Said Bouziri e Driss El Yazami», in ''Pieno diritto'', «Lavoro nero? Lavoro clandestino? Lavoro illegale?», n° 11, luglio 1990 ([http://www.gisti.org/doc/plein-droit/11/clandestinite.html articolo on-line])</ref>


La sua ricerca si incentra principalmente sulle modalità in cui il potere si manifesta e si organizza per controllare gli [[individuo|individui]] e i loro corpi, nel tentativo di “normalizzare” ogni forma di presunta devianza. Le opere successive sono orientate verso l'analisi dei metodi di medicalizzazione degli "anormali", alla nascita del sistema carcerario (''Sorvegliare e punire'', [[1975]]) e alla psichiatria (''La nascita della clinica'', pubblicato nel [[1963]]).  
La sua ricerca si incentra principalmente sulle modalità in cui il potere si manifesta e si organizza per controllare gli [[individuo|individui]] e i loro corpi, nel tentativo di “normalizzare” ogni forma di presunta devianza. Le opere successive sono orientate all'analisi dei metodi di medicalizzazione degli "anormali", alla nascita del sistema carcerario (''Sorvegliare e punire'', [[1975]]) e alla psichiatria (''La nascita della clinica'', pubblicato nel [[1963]]).  
Grazie a ''Sorvegliare e punire'', scritto dopo la militanza nel [[Gruppo Informazioni Prigioni]] ('''G.I.P.'''), viene invitato da Leo Bersani a Berkeley.  
Grazie a ''Sorvegliare e punire'', scritto dopo la militanza nel [[Gruppo Informazioni Prigioni]] ([[G.I.P.]]), viene invitato da Leo Bersani a Berkeley.  


La fama che raggiunge, non solo in [[Francia]] ma in tutto il mondo, lo infastidisce un po', poiché mai si vorrebbe porre come un “dispensatore di verità”. Nell'ottobre del [[1980]] una sua conferenza a Berkeley sulle origini della confessione cristiana attira 1500 persone e “necessita” l'intervento della polizia.
La fama che raggiunge, non solo in [[Francia]] ma in tutto il mondo, lo infastidisce un po', poiché mai si vorrebbe porre come un “dispensatore di verità”. Nell'ottobre del [[1980]] una sua conferenza a Berkeley sulle origini della confessione cristiana attira 1.500 persone e "necessita" l'intervento della polizia.


Nel [[1983]] Foucault pubblica il secondo volume della ''Storia della sessualità ''. Verso la fine dell'anno, a causa dell'AIDS, la sua salute peggiora notevolmente. È costretto a diradare i suoi impegni, concentrando gli sforzi per il terzo volume della ''Storia della sessualità '', portato a termine il [[20 giugno]]. Cinque giorni dopo, il [[25 giugno]] [[1984]], muore in un ospedale parigino.
Nel [[1983]] Foucault pubblica il secondo volume della ''Storia della sessualità''. Verso la fine dell'anno, a causa dell'AIDS, la sua salute peggiora notevolmente. È costretto a diradare i suoi impegni, concentrando gli sforzi per il terzo volume della ''Storia della sessualità '', portato a termine il [[20 giugno]]. Cinque giorni dopo, il [[25 giugno]] [[1984]], muore in un ospedale parigino.


== Il pensiero ==
== Il pensiero ==
: «Il XVIII secolo ha senza dubbio inventato la libertà, ma ha dato loro una base profonda e solida la società disciplinare, da cui dipendiamo ancora oggi».
{{citazione|Il XVIII secolo ha senza dubbio inventato la libertà, ma ha dato loro una base profonda e solida la società disciplinare, da cui dipendiamo ancora oggi.|Michel Foucault}}


Nella fase iniziale dei suoi studi, a cui appartengono ''Storia della follia nell'età classica'', ''Nascita della clinica'', ''Le parole e le cose'' e ''L'archeologia del sapere'', l'analisi foucaultiana è definita di tipo “archeologica", in cui vengono analizzati i processi di costituzione e di formazione del sapere in funzione del tempo, del luogo e della disciplina. Per questo introduce il concetto di "[[epistemologia|episteme]]" (scienza o conoscenza), ovvero quella infrastruttura mentale caratteristica di una certa epoca, che è alla base delle consapevolezze e delle teorizzazioni degli esseri umani di quella determinata epoca, che sono indipendenti dalla volontà degli [[Individuo|individui]]. Per '''Foucault''' ogni conoscenza deve sempre essere presa all'interno di «insiemi formali di elementi obbedienti a relazioni che sono descrivibili da chiunque».  
Nella fase iniziale dei suoi studi, a cui appartengono ''Storia della follia nell'età classica'', ''Nascita della clinica'', ''Le parole e le cose'' e ''L'archeologia del sapere'', l'analisi foucaultiana è definita di tipo “archeologica", in cui vengono analizzati i processi di costituzione e di formazione del sapere in funzione del tempo, del luogo e della disciplina. Per questo introduce il concetto di '''"[[epistemologia|episteme]]"''' (scienza o conoscenza), ovvero quella '''infrastruttura mentale, caratteristica di una certa epoca, che è alla base delle consapevolezze e delle teorizzazioni degli esseri umani di quella determinata epoca, che sono indipendenti dalla volontà degli [[Individuo|individui]]'''. Per Foucault ogni conoscenza deve sempre essere presa all'interno di «insiemi formali di elementi obbedienti a relazioni che sono descrivibili da chiunque».  


A partire da questi principi è possibile, secondo Foucault, che solo alcune “verità”, rispetto ad altre, abbiano luogo. In particolare il suo problema è sempre stato quello dei rapporti tra soggetto e "giochi di verità ", dove per "gioco" Foucault intende quell'insieme di procedure di produzione della cosiddetta verità: oggetto delle analisi sono le norme in base alle quali si tende a separare il "vero dal "falso". Focuault fornisce come esempio di disciplina della nostra epoca che fornisce epistemi, quello della psicanalisi di [[Sigmund Freud]], la quale è in grado sia di produrre conoscenza e sia di esercitare un certo potere, limitante la [[libertà]] critica, originato dalla propria [[autorità]] oramai consolidata.
A partire da questi principi è possibile, secondo Foucault, che solo alcune “verità”, rispetto ad altre, abbiano luogo. In particolare il suo problema è sempre stato quello dei rapporti tra soggetto e "giochi di verità ", dove per "'''gioco'''" Foucault intende quell''''insieme di procedure di produzione della cosiddetta verità''': oggetto delle analisi sono le norme in base alle quali si tende a separare il "vero" dal "falso". Focuault fornisce come esempio di disciplina della nostra epoca che fornisce epistemi, quello della psicanalisi di [[Sigmund Freud]], la quale è in grado sia di produrre conoscenza e sia di esercitare un certo potere, limitante la [[libertà]] critica, originato dalla propria [[autorità]] oramai consolidata.


In una fase successiva Foucault concentra i suoi sforzi principalmente all'analisi del meccanismo di funzionamento del potere, secondo cui esso si definisce non con un carattere meramente repressivo, ma attraverso quella che chiama “microfisica del potere”. L'analisi del “potere” porta però un continuo richiamo e sviluppo del concetto di “sapere”, di “[[epistemologia|episteme]]”, devianza e normalizzazione ecc.  Non si tratta quindi di fasi distinte come se fossero compartimenti stagni, ma di analisi che si completano l'una con l'altra.
In una fase successiva Foucault concentra i suoi sforzi principalmente nell'analisi del '''meccanismo di funzionamento del potere''', secondo cui esso si definisce '''non''' con un carattere '''meramente repressivo''', ma attraverso quella che chiama “'''microfisica del potere'''”. L'analisi del “potere” porta però un continuo richiamo e sviluppo del concetto di “sapere”, di “[[epistemologia|episteme]]”, devianza e normalizzazione ecc.  Non si tratta quindi di fasi distinte, come se fossero compartimenti stagni, ma di analisi che si completano l'una con l'altra.
 
Nella sua ultima fase di vita Foucault, a cui appartiene, tra le altre opere, ''La cura di sé'', scopre una dimensione [[etica]] che non si ritrova nei suoi precedenti lavori.


Nella sua ultima fase di vita Foucault, a cui appartiene, tra gli altri, ''La cura di sé'', scopre una dimensione [[etica]] che non si ritrova nei suoi precedenti lavori (es. "morte dell'uomo").
===Il sistema disciplinare ===
===Il sistema disciplinare ===
[[File:Panopticon.jpg|thumb|350px|Il ''Panopticon,'' metafora ed incubo dell'ascolto-sorveglianza.]]
Per Foucault il sistema disciplinare nasce con l'obbiettivo di rendere il corpo umano tanto più obbediente quanto più esso è utile (e viceversa). Da questo momento «il corpo umano entra in un ingranaggio di potere che lo fruga, lo disarticola e lo ricompone» («'''biopolitica'''»).
Il sistema disciplinare, che si sviluppa grazie alla lenta convergenza di processi minori, storicamente già presenti, agisce immediatamente nelle scuole, nelle fabbriche, nei manicomi, nelle [[carcere|carceri]], nei collegi, negli ospedali ecc. Le istituzioni disciplinari, intervengono per mezzo di una serie di tecniche (osservazioni, controlli, annotazioni, valutazioni ecc.) atte alla “'''''sorveglianza'''''” di tutto ciò che concerne l'[[individuo]], definendo una nuova «'''microfisica del potere'''», secondo cui il potere non è riconducibile ad una sola sede, bensì ad un insieme di rapporti di forza diffusi localmente. '''L'[[individuo]] non è''' quindi '''contrapposto ed esterno al potere, ma piuttosto ne è parte integrante, poiché fa parte dell'intreccio dei rapporti di forza''':
: «'''Il potere è ovunque [...] viene da ogni dove'''».
Il [[carcere]], per esempio, non è né più né meno che «una caserma un po' stretta, una scuola senza indulgenza, una fabbrica buia, ma, al limite, niente di qualitativamente differente». Esso piuttosto che sanare la società da pericoli, produce e introduce nella stessa una nuova figura: il delinquente. Anche l'architettura, nel sistema disciplinare, non è più fatta per essere vista (fasti dei palazzi) o per sorvegliare l'esterno (fortezze), ma per «un controllo interno, articolato e dettagliato, per rendere visibili coloro che vi si trovano». È a questo proposito che viene coniato il neologismo «'''eterotopia'''», che definisce «'''quegli spazi che hanno la particolare caratteristica di essere connessi a tutti gli altri spazi, ma in modo tale da sospendere, neutralizzare o invertire l'insieme dei rapporti che essi stessi designano, riflettono o rispecchiano'''». Sono eterotopie i cinema, i teatri, i manicomi ecc.


Per '''Foucault''' il sistema disciplinare nasce con l'obbiettivo di rendere il corpo umano tanto più obbediente quanto più esso è utile (e viceversa). Da questo momento «il corpo umano entra in un ingranaggio di potere che lo fruga, lo disarticola e lo ricompone» ([[biopolitica]]).
Quando è necessario controllare un numero elevato di persone (scolari, degenti, pazzi, carcerati ecc.), limitando il dispiegamento economico, il sistema disciplinare fa ricorso al «'''panoptismo'''», ovvero ad un sistema di sorveglianza fondato sul modello penitenziario del ''Panopticon'' di [[Jeremy Bentham]]: una costruzione ad anello con al centro una torre di sorveglianza dotata di ampie finestre, da cui è possibile sorvegliare il soggetto detenuto. Egli può essere tenuto sempre sotto stretta sorveglianza, ma senza che abbia alcuna possibilità di vedere i suoi sorveglianti o i suo compagni di detenzione. '''Il detenuto è''' quindi '''osservato ma non può osservare'''. In questo modo il controllo può essere messo in atto, in determinati momenti, anche senza alcun controllore, poiché il sistema è in grado di funzionare perfettamente anche in maniera autonoma.
Il sistema disciplinare, che si sviluppa grazie alla lenta convergenza di processi minori, storicamente già presenti, agisce immediatamente nelle scuole, fabbriche, manicomi, [[carcere|carceri]], collegi, ospedali ecc. Le istituzioni disciplinari, intervengono per mezzo di una serie di tecniche (osservazioni, controlli, annotazioni, valutazioni ecc.) atte alla “'''''sorveglianza'''''” di tutto ciò che concerne l'[[individuo]], definendo una nuova [[microfisica del potere]], secondo cui il potere non è riconducibile ad una sola sede, bensì ad un insieme di rapporti di forza diffusi localmente. L'[[individuo]] non è quindi contrapposto ed esterno al potere, ma piuttosto ne è parte integrante, poiché fa parte dell'intreccio dei rapporti di forza:
: «'''Il potere è ovunque [...] viene da ogni dove'''».
[[File:Panopticon.jpg|thumb|Il ''[[Panopticon]],'' metafora ed incubo dell'ascolto-sorveglianza.]]
Il [[carcere]], per esempio, non è né più né meno che “''una caserma un po'stretta, una scuola senza indulgenza, una fabbrica buia, ma, al limite, niente di qualitativamente differente''”. Esso piuttosto che sanare la società da pericoli, produce e introduce nella stessa una nuova figura: il delinquente. Anche l'architettura, nel sistema disciplinare, non è più fatta per essere vista (fasti dei palazzi) o per sorvegliare l'esterno (fortezze), ma per «un controllo interno, articolato e dettagliato, per rendere visibili coloro che vi si trovano». È a questo proposito che viene coniato il neologismo [[eterotopia]], che definisce «quegli spazi che hanno la particolare caratteristica di essere connessi a tutti gli altri spazi, ma in modo tale da sospendere, neutralizzare o invertire l'insieme dei rapporti che essi stessi designano, riflettono o rispecchiano». Sono eterotopie i cinema, i teatri, i manicomi ecc.  


Quando è necessario controllare un numero elevato di persone (scolari, degenti, pazzi, carcerati ecc.), limitando il dispiegamento economico, il sistema disciplinare fa ricorso al [[panoptismo]], ovvero ad un sistema di sorveglianza fondato sul modello penitenziario del '''Panopticon''' di [[Jeremy Bentham]]: una costruzione ad anello con al centro una torre di sorveglianza dotata di ampie finestre, da cui è possibile sorvegliare il soggetto detenuto. Egli può essere tenuto sempre sotto stretta sorveglianza ma senza che abbia alcuna possibilità di di vedere i suoi sorveglianti o i suo compagni di detenzione. '''Il detenuto è quindi osservato ma non può osservare'''. In questo modo il controllo può essere messo in atto, in determinati momenti, anche senza alcun controllore, poiché il sistema è in grado di funzionare perfettamente anche in maniera autonoma.
Questi sistemi disciplinari sono atti a trasformare ogni '''soggetto''' in un '''corpo docile'''” e “'''normalizzato'''.


Questi sistemi disciplinari sono atti a trasformare ogni soggetto in un “corpo docile” e “'''normalizzato'''”.
====Follia, devianza e normalizzazione ====
====Follia, devianza e normalizzazione ====
Attraverso la ricerca di come si è giunti a determinati “saperi”, Foucault si concentra sulle cosiddette “devianze” (pazzi, omosessuali ecc.). Per esempio, l'omosessuale, considerato un “deviato”, passò dalla figura di “sodomita” e “vizioso” a quello di “malato” e “''pazzo''”.
{{approff|Antipsichiatria}}
Attraverso la ricerca di come si è giunti a determinati “saperi”, Foucault si concentra sulle cosiddette “devianze” (pazzi, omosessuali ecc.). Per esempio, l'omosessuale, considerato un “deviato”, passò dalla figura di “sodomita” e “vizioso” a quella di “malato” e “pazzo”.


La follia (devianza) inizia con la storia dell'internamento dei folli, invece nel medioevo il "pazzo" era quasi un elemento sacrale, in quanto espressione di un rischio dell'uomo e segnalava un limite con cui la ragione doveva necessariamente confrontarsi. Più o meno dal XVI° al XIX° secolo, la follia (e la devianza in genere) si distacca da questo concetto medioevale per divenire il contenitore dell'emarginazione sociale. Si fa quindi ricorso ad un frequente ricorso all'internamento in grandi istituzioni, che erano una via di mezzo fra manicomio e [[carcere|prigione]].  
La follia (devianza) inizia con la storia dell'internamento dei folli, invece nel medioevo il "pazzo" era quasi un elemento sacrale, in quanto espressione di un rischio dell'uomo, e segnalava un limite con cui la ragione doveva necessariamente confrontarsi. Più o meno '''dal XVI al XIX secolo, la follia (e la devianza in genere) si distacca da questo concetto medioevale per divenire il contenitore dell'emarginazione sociale'''. Si fa quindi frequente ricorso all'internamento in grandi istituzioni, che sono una via di mezzo fra manicomio e [[carcere|prigione]].  


Alla fine, la follia diverrà una malattia dell'anima, e con [[Sigmund Freud]] una malattia mentale.
Alla fine, la follia diverrà una malattia dell'anima, e con [[Sigmund Freud]] una malattia mentale.


I deviati devono quindi essere “'''normalizzati'''attraverso un insieme di discipline e tecniche (es. sistemi educativi e disciplinari applicati agli scolari, ai militari, ai carcerati ecc.). progettate per conformare gli individui verso canoni e standard prestabiliti, in modo da garantire l'ordine sociale assicurando al contempo la massima produttività di ogni singolo [[individuo]].
'''I deviati devono''' quindi '''essere “normalizzati”''' attraverso un insieme di discipline e tecniche (es. sistemi educativi e disciplinari applicati agli scolari, ai militari, ai carcerati ecc.). progettate per conformare gli individui verso canoni e standard prestabiliti, in modo da garantire l'ordine sociale, assicurando al contempo la massima produttività di ogni singolo [[individuo]].
 
:'''Approfondimenti''': [https://www.anarcopedia.org/index.php/antipsichiatria#L.27antipsichiatria Storia della follia e della psichiatria]


===Il potere-sapere===
===Il potere-sapere===
Il metodo archeologico del sapere di Foucault è teso alla ricerca della genesi del sapere; un sapere riafferrato alla radice in tutte le istituzioni, pratiche e strutture in cui si è formato e ha sviluppato le sue conseguenze coercitive sull'[[individuo]]. In particolare Foucault si concentra sulla formazione delle cosiddette "scienze umane". Il sapere è indissolubilmente legato al concetto di potere, intendendo per quest'ultimo non “il Potere” [[repressione|repressivo]] e dominante, come comunemente viene concepito e in cui vi è una figura dominante che lo gestisce (politico, re, prete, istituzione ecc.), bensì quell'insieme di rapporti di forza che si producono «in ogni istante, in ogni punto o piuttosto in ogni relazione fra un punto e un altro [...] il potere è dappertutto [...] viene da ogni dove».
Il metodo archeologico del sapere di Foucault è teso alla ricerca della genesi del sapere; un sapere riafferrato alla radice in tutte le istituzioni, pratiche e strutture in cui si è formato e ha sviluppato le sue conseguenze coercitive sull'[[individuo]]. In particolare, Foucault si concentra sulla formazione delle cosiddette "scienze umane". '''Il sapere è indissolubilmente legato al concetto di potere''', intendendo per quest'ultimo non “il Potere” [[repressione|repressivo]] e dominante, come comunemente viene concepito e in cui vi è una figura dominante che lo gestisce (politico, re, prete, istituzione ecc.), bensì quell''''insieme di rapporti di forza che si producono''' «'''in ogni istante, in ogni punto o piuttosto in ogni relazione fra un punto e un altro''' [...] il potere è dappertutto [...] viene da ogni dove».


'''Potere e sapere'''” si articolano attraverso il discorso, il quale deve essere concepito come una molteplicità di elementi che talvolta possono apparire o essere contradditori, ma comunque tesi a sviluppare la stessa strategia oppure dandone inizio ad una nuova.
'''“Potere e sapere” si articolano attraverso il discorso''', il quale deve essere concepito come una molteplicità di elementi che talvolta possono apparire o essere contradditori, ma che sono comunque tesi a sviluppare la stessa strategia oppure a originarne una nuova.
Attraverso questi dispositivi, che si intersecano uno nell'altro e che non abbisognano di un [[gerarchia|apparato gerarchico]] di controllo, il potere ha accesso fino al corpo dell'uomo, quindi «bisognerà parlare di biopolitica per designare quel che fa entrare la vita ed i suoi meccanismi nel campo dei calcoli espliciti e fa del potere-sapere un agente di trasformazione della vita umana».
Attraverso questi dispositivi, che si intersecano l'uno nell'altro e che non abbisognano di un [[gerarchia|apparato gerarchico]] di controllo, il potere ha accesso fino al corpo dell'uomo, quindi «bisognerà parlare di '''biopolitica''' per designare '''quel che fa entrare la vita ed i suoi meccanismi nel campo dei calcoli espliciti e fa del potere-sapere un agente di trasformazione della vita umana'''».


===La genealogia e Nietzsche===
===La genealogia e Nietzsche===
{{approff|Anarchismo e Friedrich Nietzsche}}
{{approff|Anarchismo e Friedrich Nietzsche}}
Nella Genealogia della morale, [[Friedrich Nietzsche|Nietzsche]] propone una «critica dei giudizi morali di valore» provando ad indagare come questi nascono, si sviluppano in funzione delle culture e dei tempi storici differenti. [[Friedrich Nietzsche|Nietzsche]] si domanda anche il ruolo svolto da questi “valori morali” ("buono, cattivo, colpa, cattiva coscienza ecc.")
[[File:Foucault2.jpg|miniatura|400px|Michel Foucault]]
Nella ''Genealogia della morale'', [[Friedrich Nietzsche|Nietzsche]] propone una «critica dei giudizi morali di valore», provando ad indagare come questi nascono, si sviluppano in funzione delle culture e dei tempi storici differenti. [[Friedrich Nietzsche|Nietzsche]] si domanda anche il ruolo svolto da questi “valori morali” ("buono", "cattivo", "colpa", "cattiva coscienza" ecc.).


'''Foucault''' è riuscito a chiarire cosa si deve intendere per '''genealogia: è una pratica che si pone in antitesi al metodo storico tradizionale'''. Il metodo genealogico è in grado di mostrare delle discontinuità ove altri hanno scorto continuità; è in grado di portare in superficie ciò che è nascosto in profondità e che sono solo puri artifici. Da ciò si evince l'arbitrarietà di ogni interpretazione, quindi, paradossalmente, se non c'è nulla da interpretare, allora tutto può essere interpretato. La genealogia foucaultiana quindi non fa altro che registrare la storia di queste interpretazioni.  
Foucault è riuscito a chiarire cosa si deve intendere per '''genealogia''': è '''una pratica che si pone in antitesi al metodo storico tradizionale'''. Il metodo genealogico è in grado di mostrare delle discontinuità ove altri hanno scorto continuità; è in grado di portare in superficie ciò che è nascosto in profondità e di smascherare ciò che è puro artificio. Da ciò si evince l'arbitrarietà di ogni interpretazione, quindi, paradossalmente, se non c'è nulla da interpretare, allora tutto può essere interpretato. La genealogia foucaultiana, quindi, non fa altro che registrare la storia di queste interpretazioni.  


Per esempio, per scrivere la ''Storia della follia'' Foucault ha messo insieme materiali a prima vista strani e disomogenei, ponendo sullo stesso piano le teorie e le pratiche mediche dell'epoca (dal XVII al XIX secolo), testi letterari e filosofici ecc. In questo modo Foucault descrive la ‘genesi'della follia, che emerge nella storia quasi all'improvviso, e che quindi, così come altri "fenomeni", è contingente all'epoca. Egli giunge alla conclusione che così come questi si sono formati, essi possono rapidamente scomparire.
Per esempio, per scrivere la ''Storia della follia'' Foucault ha messo insieme materiali a prima vista strani e disomogenei, ponendo sullo stesso piano le teorie e le pratiche mediche dell'epoca (dal XVII al XIX secolo), testi letterari e filosofici ecc. In questo modo Foucault descrive la "genesi" della follia, che emerge nella storia quasi all'improvviso, e che quindi, così come altri "fenomeni", è contingente all'epoca. Egli giunge alla conclusione che così come questi si sono formati, essi possono rapidamente scomparire.


===Uomo e umanesimo===
===Uomo e umanesimo===
Proprio grazie al metodo genealogico Foucault scopre che l'uomo, a partire dal XVIII secolo, è divenuto soggetto e contemporaneamente oggetto delle cosiddette scienze umane («Come può l'uomo -si domanda Foucault- identificarsi con la vita, la cui forza oltrepassa l'esistenza che egli ne fa? Come può identificarsi con il lavoro, le cui leggi si impongono a lui come forze estranee? Come può, infine, identificarsi con il linguaggio, la cui genesi non è in grado di dominare?»). Il concetto stesso di "uomo", inteso come soggetto attivo e consapevole della storia, appare quindi solamente con l'[[epistemologia|episteme]] moderna (XVIII secolo), ma è con essa egli ritiene sia anche destinato a scomparire.  
Grazie al metodo genealogico, Foucault scopre che l'uomo, a partire dal XVIII secolo, è divenuto soggetto e contemporaneamente oggetto delle cosiddette scienze umane. «Come può l'uomo» - si domanda Foucault - «identificarsi con la vita, la cui forza oltrepassa l'esistenza che egli ne fa? Come può identificarsi con il lavoro, le cui leggi si impongono a lui come forze estranee? Come può, infine, identificarsi con il linguaggio, la cui genesi non è in grado di dominare?». '''Il concetto''' stesso '''di "uomo", inteso come soggetto attivo e consapevole della storia, appare''' quindi '''solamente con l'[[epistemologia|episteme]] moderna (XVIII secolo)''', ma è con essa egli ritiene sia anche destinato a scomparire.  
 
Le possibilità che aprono queste "scienze umane" non portano infatti all'apoteosi dell'uomo, bensì al suo dissolvimento. Ciò è evidente se si considera la psicoanalisi, l'etnologia e la linguistica, che sono delle "contro-scienze" rispetto alle scienze umane (poiché permettono di sapere o provare a sapere quello che sfugge alla coscienza umana), che come tali decretano la "'''morte dell'uomo'''". <ref>«Durante l'intero XIX secolo, la fine della filosofia e la promessa d'una cultura prossima coincidevano probabilmente con il pensiero della finitudine e l'apparizione dell'uomo nel sapere; oggi il fatto che la filosofia sia sempre e ancora sul punto di scomparire, e il fatto che forse in essa, ma piú ancora fuori di essa e contro di essa, nella letteratura come nella riflessione formale, si pone il problema del linguaggio, dimostrano probabilmente che l'uomo sta sparendo» (M. Foucault, ''Le parole e le cose'', trad. it. di E. Panaitescu, Rizzoli, Milano, 1977).</ref>


Le possibilità che aprono queste "scienze umane" non portano infatti all'apoteosi dell'uomo, bensì al suo dissolvimento. Ciò è evidente se si considera la psicoanalisi, l'etnologia e la linguistica, che sono delle "contro-scienze" rispetto alle scienze umane, poiché permettono di sapere (o provare a sapere) quello che sfugge alla coscienza umana, che come tali decretano la morte dell'uomo.
===La sessualità ===
===La sessualità ===
Per [[Michel Foucault]] la [[sessualità]] altro non è che un'elaborazione della modernità e una tecnica di asservimento dei corpi. Molte [[Individualità |individualità]] vedono il sesso soggiogato e represso dal potere (secondo [[Foucault]] il “'''Potere'''” va inteso non come un individuo concreto che impartisce ordini e leggi, bensì come un elemento che subdolamente si insinua in ogni aspetto della società) <ref name="Nietzsche"> Per [[Michel Foucault|Foucault]] sapere e potere sono indisgiungibili, in quanto l'esercizio del potere genera nuove forme di sapere e il sapere porta sempre con effetti di potere. </ref>, essenzialmente negando la verità delle naturali pulsioni umane e quindi la manifestazione del proprio modo d'essere. Foucault al contrario descrive il concetto di [[sessualità]] come dispositivo costruito e tenuto in vita dal potere stesso: «la sessualità si è costituita come campo di conoscenza a partire da relazioni di potere che l'hanno costituita come oggetto possibile». Il [[Filosofia|filosofo]] francese fa notare che in epoca moderna si assiste non tanto ad un incremento della repressione sessuale, quanto ad una proliferazione dei discorsi aventi come oggetto il sesso, che altro non sono che una certa volontà di sapere. Infatti è proprio tra il XVIII e il XIX secolo che si sviluppa la tendenza a parlare del sesso: nella [[medicina sociale|medicina]], nella [[sociologia]], nella demografia, nella psicanalisi, nella [[antipsichiatria|psichiatria]], nella [[pedagogia]].  
Per Michel Foucault la '''[[sessualità]]''' altro non è che un''''elaborazione della modernità''' e una '''tecnica di asservimento dei corpi'''. Molte [[Individualità |individualità]] vedono il sesso soggiogato e represso dal potere (secondo Foucault il “potere” va inteso non come un individuo concreto che impartisce ordini e leggi, bensì come un elemento che subdolamente si insinua in ogni aspetto della società) <ref name="Nietzsche">Per Foucault '''sapere e potere sono indisgiungibili, in quanto l'esercizio del potere genera nuove forme di sapere e il sapere porta sempre con effetti di potere'''.</ref>, essenzialmente negando la verità delle naturali pulsioni umane e quindi la manifestazione del proprio modo d'essere. Foucault, al contrario, descrive il concetto di [[sessualità]] come dispositivo costruito e tenuto in vita dal potere stesso: «la sessualità si è costituita come campo di conoscenza a partire da relazioni di potere che l'hanno costituita come oggetto possibile». Il [[Filosofia|filosofo]] francese fa notare che in epoca moderna si assiste non tanto ad un incremento della repressione sessuale, quanto ad una proliferazione dei discorsi aventi come oggetto il sesso, che altro non sono che una certa volontà di sapere. Infatti, è proprio tra il XVIII e il XIX secolo che si sviluppa la tendenza a parlare del sesso: nella [[medicina sociale|medicina]], nella [[sociologia]], nella demografia, nella psicanalisi, nella [[antipsichiatria|psichiatria]], nella [[pedagogia]].  


I discorsi sul sesso, secondo [[Michel Foucault|Foucault]], sono controllati attraverso il regime della “confessione” (secondo [[Michel Foucault|Foucault]] ognuno si sentirebbe quasi obbligato a rivelare a se stesso e agli altri ogni elemento affine al sesso), attraverso il quale si è sviluppata una vera e propria ''scientia sexualis''.  
'''I discorsi sul sesso''', secondo Foucault, '''sono controllati attraverso il regime della “confessione”''' (secondo Foucault ognuno si sentirebbe quasi obbligato a rivelare a stesso e agli altri ogni elemento affine al sesso), attraverso il quale si è sviluppata una vera e propria ''scientia sexualis''.  
In questo modo “'''sapere e potere'''” rivelano così la loro realtà, che di fatto rende illusoria tanto l'idea di una ricerca scientifica e obiettiva sulla sessualità, quanto qualsiasi strategia di emancipazione e liberazione sessuale, poiché egli ritiene non esista alcuna dimensione originaria da recuperare. Così la [[sessualità]] diventa non solo uno degli elementi principali delle politiche produttive del potere, ma soprattutto un elemento di grande strumentalizzazione e alla base del quale si sviluppano svariate strategie prevalentemente [[repressione|repressive]].
In questo modo “sapere e potere” rivelano la loro realtà, che di fatto rende illusoria tanto l'idea di una ricerca scientifica e obiettiva sulla sessualità, quanto qualsiasi strategia di emancipazione e liberazione sessuale, poiché egli ritiene non esista alcuna dimensione originaria da recuperare. Così la [[sessualità]] diventa non solo uno degli elementi principali delle politiche produttive del potere, ma soprattutto un elemento di grande strumentalizzazione e alla base del quale si sviluppano svariate strategie prevalentemente [[repressione|repressive]].


==Note==
==Note==
<references/>
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== Bibliografia ==


== Bibliografia ==
== Bibliografia ==
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* ''Storia della sessualità'':
* ''Storia della sessualità'':
** ''La volontà di sapere'' (1976), trad. Pasquale Pasquino e Giovanna Procacci, Feltrinelli, Milano 1978.
** ''La volontà di sapere'' (1976), trad. Pasquale Pasquino e Giovanna Procacci, Feltrinelli, Milano 1978.
** ''L'uso dei piaceri]]'' (1984), trad. Laura Guarino, Feltrinelli, Milano 1984.
** ''L'uso dei piaceri'' (1984), trad. Laura Guarino, Feltrinelli, Milano 1984.
** ''La cura di sé]]'' (1984), trad. Laura Guarino, Feltrinelli, Milano 1985.
** ''La cura di sé'' (1984), trad. Laura Guarino, Feltrinelli, Milano 1985.
** ''Le confessioni della carne'' (2018), trad. Deborah Borca, Feltrinelli, Milano 2019.
** ''Le confessioni della carne'' (2018), trad. Deborah Borca, Feltrinelli, Milano 2019.
* ''Résumé des cours 1970-1982'' (1994), trad. e cura del Centro Sociale Occupato Godzilla di Livorno, BFS ed.
* ''Résumé des cours 1970-1982'' (1994), trad. e cura del Centro Sociale Occupato Godzilla di Livorno, BFS ed.
* ''Il lascito Foucault'', di Giuseppe Panella, Remo Bodei, Giovanni Spena, Editore Clinamen, 2006.


=== Raccolte e antologie ===
=== Raccolte e antologie ===
* ''Conversazioni con Claude Lévi-Strauss, Michel Foucault e Jacques Lacan'', a cura di Paolo Caruso, Mursia, Milano 1969.  
* ''Conversazioni con Claude Lévi-Strauss, Michel Foucault e Jacques Lacan'', a cura di Paolo Caruso, Mursia, Milano 1969.  
* ''Scritti letterari'', trad. Cesare Milanese, Feltrinelli Milano 1971 (contiene: Che cos'è un autore? - Il linguaggio all'infinito - Il pensiero del di fuori - Introduzione ai dialoghi di Rousseau - La follia, l'opera assente - La prosa di Atteone - Prefazione alla trasgressione - Un fantastico da biblioteca - Un sapere così crudele)
* ''Scritti letterari'', trad. Cesare Milanese, Feltrinelli Milano 1971 (contiene: ''Che cos'è un autore?'' - ''Il linguaggio all'infinito'' - ''Il pensiero del di fuori'' - ''Introduzione ai dialoghi di Rousseau'' - ''La follia, l'opera assente'' - ''La prosa di Atteone'' - ''Prefazione alla trasgressione'' - ''Un fantastico da biblioteca'' - ''Un sapere così crudele'').
* ''Il pensiero del fuori'', trad. Vincenzo Del Ninno, con uno scritto di Federico Ferrari, SE, Milano 1998 (anche in ''Scritti letterari'').
* ''Il pensiero del fuori'', trad. Vincenzo Del Ninno, con uno scritto di Federico Ferrari, SE, Milano 1998 (anche in ''Scritti letterari'').
* ''Due risposte sull'epistemologia'', trad. Mario De Stefanis, Lampugnani Nigri, Milano 1971; poi come ''Il sapere e la storia'', introduzione di Maurizio Ciampa, Savelli, Roma, 1979; poi a cura di Antonella Cutro, ''Il sapere e la storia: sull'archeologia delle scienze e altri scritti'', Ombre corte, Verona 2007.  
* ''Due risposte sull'epistemologia'', trad. Mario De Stefanis, Lampugnani Nigri, Milano 1971; poi come ''Il sapere e la storia'', introduzione di Maurizio Ciampa, Savelli, Roma, 1979; poi a cura di Antonella Cutro, ''Il sapere e la storia: sull'archeologia delle scienze e altri scritti'', Ombre corte, Verona 2007.  
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* ''La legge del pudore'', conversazione radiofonica, 1978.
* ''La legge del pudore'', conversazione radiofonica, 1978.
* ''Dalle torture alle celle'', trad. Gianfranco Perni, Lerici, Cosenza 1979.
* ''Dalle torture alle celle'', trad. Gianfranco Perni, Lerici, Cosenza 1979.
* ''Colloqui con Foucault'' a cura di Duccio Trombadori, Cooperativa 10/17, Salerno 1981.
* ''Colloqui con Foucault'', a cura di Duccio Trombadori, Cooperativa 10/17, Salerno 1981.
* ''Lezioni al Collège de France'', trad. Mario Bertani, Ponte alle Grazie, Firenze 1990.
* ''Lezioni al Collège de France'', trad. Mario Bertani, Ponte alle Grazie, Firenze 1990.
* ''Tecnologie del sé. Un seminario con Michel Foucault'', a cura di Luther H. Martin, Huck Gutman e Patrick H. Hutton, trad. Saverio Marchignoli, Bollati Boringhieri, Torino 1992.
* ''Tecnologie del sé. Un seminario con Michel Foucault'', a cura di Luther H. Martin, Huck Gutman e Patrick H. Hutton, trad. Saverio Marchignoli, Bollati Boringhieri, Torino 1992.
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* ''Eterotopia: luoghi e non-luoghi metropolitani'', Mimesis, Milano 1994.
* ''Eterotopia: luoghi e non-luoghi metropolitani'', Mimesis, Milano 1994.
* ''Resumé des cours: 1970-1982'', a cura del Centro Sociale Occupato Autogestito "Godzilla", Biblioteca Franco Serantini, Pisa 1994.
* ''Resumé des cours: 1970-1982'', a cura del Centro Sociale Occupato Autogestito "Godzilla", Biblioteca Franco Serantini, Pisa 1994.
* ''La verità e le forme giuridiche'', introduzione di [[Lucio d'Alessandro]], La città del sole, Napoli 1994.
* ''La verità e le forme giuridiche'', introduzione di Lucio d'Alessandro, La città del sole, Napoli 1994.
* ''Discorso e verità nella Grecia Antica'', a cura di Adelina Galeotti, introduzione di [[Remo Bodei]], Donzelli, Roma 1996.
* ''Discorso e verità nella Grecia Antica'', a cura di Adelina Galeotti, introduzione di Remo Bodei, Donzelli, Roma 1996.
* ''Archivio Foucault - Interventi, colloqui, interviste'':
* ''Archivio Foucault - Interventi, colloqui, interviste'':
** ''Volume I. 1961-1970'', trad. Gioia Costa, a cura di Judith Revel, Feltrinelli, Milano 1996.
** ''Volume I. 1961-1970'', trad. Gioia Costa, a cura di Judith Revel, Feltrinelli, Milano 1996.
** ''Volume II. 1971-1977'', trad. Agostino Petrillo, a cura di [[Alessandro Dal Lago]], Feltrinelli, Milano 1997.
** ''Volume II. 1971-1977'', trad. Agostino Petrillo, a cura di Alessandro Dal Lago, Feltrinelli, Milano 1997.
** ''Volume III. 1978-1985'', trad. Sabina Loriga, a cura di Alessandro Pandolfi, Feltrinelli, Milano 1998.
** ''Volume III. 1978-1985'', trad. Sabina Loriga, a cura di Alessandro Pandolfi, Feltrinelli, Milano 1998.
* ''Illuminismo e critica'', a cura di Paolo Napoli, Donzelli, Roma 1997.
* ''Illuminismo e critica'', a cura di Paolo Napoli, Donzelli, Roma 1997.
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* ''Il corpo, luogo di utopia'', trad. Gloria Origgi, Nottetempo, Roma 2008.  
* ''Il corpo, luogo di utopia'', trad. Gloria Origgi, Nottetempo, Roma 2008.  
* ''La strategia dell'accerchiamento. Conversazioni e interventi 1975-1984'', trad. Andrea L. Carbone e Andrea Inzerillo, a cura di Salvo Vaccaro, con una postfazione di Michel Senellart, :duepunti, Palermo 2009.
* ''La strategia dell'accerchiamento. Conversazioni e interventi 1975-1984'', trad. Andrea L. Carbone e Andrea Inzerillo, a cura di Salvo Vaccaro, con una postfazione di Michel Senellart, :duepunti, Palermo 2009.
* ''La prosa del mondo'', prefazione di [[Maurizio Ferraris]], Rizzoli, Milano 2009 (parte di ''Le parole e le cose'').
* ''La prosa del mondo'', prefazione di Maurizio Ferraris, Rizzoli, Milano 2009 (parte di ''Le parole e le cose'').
* ''Je suis un artificier'', in ''Antasofia'' 4, Mimesis, Milano 2005.
* ''Je suis un artificier'', in ''Antasofia'' 4, Mimesis, Milano 2005.
* ''La vita degli uomini infami'', Il Mulino, Bologna, 2009.
* ''La vita degli uomini infami'', Il Mulino, Bologna, 2009.
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* Jean Baudrillard, ''Dimenticare Foucault'' (1977), a cura di Pietro Bellasi, Cappelli, Bologna 1977.
* Jean Baudrillard, ''Dimenticare Foucault'' (1977), a cura di Pietro Bellasi, Cappelli, Bologna 1977.
* Vittorio Cotesta, ''Linguaggio potere individuo: saggio su Michel Foucault'', Dedalo, Bari 1979.
* Vittorio Cotesta, ''Linguaggio potere individuo: saggio su Michel Foucault'', Dedalo, Bari 1979.
* Hubert L. Dreyfus e Paul Rabinow, ''La ricerca di Michel Foucault'' (1983), trad. [[Daniele Benati]], Mauro Bertani, Ivan Levrini, Ponte alle Grazie, Firenze 1989 (con un'intervista e due saggi di Michel Foucault).
* Hubert L. Dreyfus e Paul Rabinow, ''La ricerca di Michel Foucault'' (1983), trad. Daniele Benati, Mauro Bertani, Ivan Levrini, Ponte alle Grazie, Firenze 1989 (con un'intervista e due saggi di Michel Foucault).
* Pier Aldo Rovatti (a cura di), ''Effetto Foucault'', Feltrinelli, Milano 1986.
* Pier Aldo Rovatti (a cura di), ''Effetto Foucault'', Feltrinelli, Milano 1986.
* John Rajchman, ''Michel Foucault: la libertà della filosofia'', Armando, Roma 1987.
* John Rajchman, ''Michel Foucault: la libertà della filosofia'', Armando, Roma 1987.
* Maurice Blanchot, ''Michel Foucault come io l'immagino'' (1986), trad. Viana Conti, Costa & Nolan, Genova 1988.
* Maurice Blanchot, ''Michel Foucault come io l'immagino'' (1986), trad. Viana Conti, Costa & Nolan, Genova 1988.
* Gilles Deleuze, ''[[Foucault (Deleuze)|Foucault]]'' (1986), trad. [[Pier Aldo Rovatti]] e Federica Sossi, Feltrinelli, Milano 1987; Cronopio, Napoli 2002.  
* Gilles Deleuze, ''Foucault'' (1986), trad. Pier Aldo Rovatti e Federica Sossi, Feltrinelli, Milano 1987; Cronopio, Napoli 2002.  
* James Miller, ''La passione di Michel Foucault'' (1993), trad. Elena Campominosi, Longanesi, Milano 1994.
* James Miller, ''La passione di Michel Foucault'' (1993), trad. Elena Campominosi, Longanesi, Milano 1994.
* Jeannette Colombel, ''Michel Foucault. La clarté de la morte'', Editions Odile Jacob, Paris 1994.
* Jeannette Colombel, ''Michel Foucault. La clarté de la morte'', Editions Odile Jacob, Paris 1994.
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* François Boullant, ''Michel Foucault et les prisons'', Presses Universitaires de France, Paris 2003.
* François Boullant, ''Michel Foucault et les prisons'', Presses Universitaires de France, Paris 2003.
* Philippe Chevallier, ''Michel Foucault. Le pouvoir et la bataille'', Pleins Feux, Nantes 2004.
* Philippe Chevallier, ''Michel Foucault. Le pouvoir et la bataille'', Pleins Feux, Nantes 2004.
* numero speciale di «[[Aut aut (rivista)|aut aut]]», ''Michel Foucault e il potere psichiatrico'', n. 323, 2004.
* Numero speciale di «aut aut», ''Michel Foucault e il potere psichiatrico'', n. 323, 2004.
* Antonella Cutro, ''Michel Foucault tecnica e vita. Bio-politica e filosofia del bios'', Bibliopolis, Napoli 2004.
* Antonella Cutro, ''Michel Foucault tecnica e vita. Bio-politica e filosofia del bios'', Bibliopolis, Napoli 2004.
* Salvatore Natoli, ''La verità in gioco: scritti su Foucault'', Feltrinelli, Milano 2005.
* Salvatore Natoli, ''La verità in gioco: scritti su Foucault'', Feltrinelli, Milano 2005.
* numero speciale di «[[Aut aut (rivista)|aut aut]]», ''Michel Foucault e la storia della sessualità'', n. 331, 2006.
* Giuseppe Panella, Remo Bodei, Giovanni Spena, ''Il lascito Foucault'', Editore Clinamen, 2006.
* numero speciale di «aut aut», ''Michel Foucault e la storia della sessualità'', n. 331, 2006.
* Yves Cusset, ''Habermas et Foucault: parcours croisés, confrontations critiques'', CNRS, Paris 2006.
* Yves Cusset, ''Habermas et Foucault: parcours croisés, confrontations critiques'', CNRS, Paris 2006.
* Ottavio Marzocca, ''Perché il governo? Il laboratorio etico-politico di Foucault'', Roma, Manifestolibri, 2007.
* Ottavio Marzocca, ''Perché il governo? Il laboratorio etico-politico di Foucault'', Roma, Manifestolibri, 2007.
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* Aa.Vv., ''Gli animali di Foucault. n. 4/2013 Animal Studies. Rivista italiana di antispecismo'', Novalogos, Aprilia 2013.
* Aa.Vv., ''Gli animali di Foucault. n. 4/2013 Animal Studies. Rivista italiana di antispecismo'', Novalogos, Aprilia 2013.
* Philippe Bazin (a cura di), ''Ce que Michel Foucault fait à la photographie,'' Sétrogran, Paris 2016.
* Philippe Bazin (a cura di), ''Ce que Michel Foucault fait à la photographie,'' Sétrogran, Paris 2016.
* Giuseppe Gagliano, ''Potere e antagonismo nel socialismo libertario europeo e americano del Novecento,''Scuola di Pitagora, Napoli, 2017.
* Giuseppe Gagliano, ''Potere e antagonismo nel socialismo libertario europeo e americano del Novecento'', Scuola di Pitagora, Napoli, 2017.
* Carlo Crosato, ''Critica della sovranità. Foucault e Agamben. Tra il superamento della teoria moderna della sovranità e il suo ripensamento in chiave ontologica'', Orthotes, 2019.
* Carlo Crosato, ''Critica della sovranità. Foucault e Agamben. Tra il superamento della teoria moderna della sovranità e il suo ripensamento in chiave ontologica'', Orthotes, 2019.


=== Raccolta Video ===
=== Raccolta Video ===
*[http://it.youtube.com/watch?v=8dgtXCTmAoI&feature=related Dibattito tra Chomsky e Foucault (I parte)], [http://it.youtube.com/watch?v=nhr6cNHyHfE (II parte)]
*'''Dibattito tra [[Noam Chomsky|Chomsky]] e Foucault'''
*[http://it.youtube.com/watch?v=9Bm3dd0D4KA Sorvegliare e punire (I parte)], [http://it.youtube.com/watch?v=JB49i2qazTY (II parte)]
**Estratto con sottotitoli: [http://it.youtube.com/watch?v=8dgtXCTmAoI&feature=related (parte I)], [http://it.youtube.com/watch?v=nhr6cNHyHfE (parte II)]
*[http://it.youtube.com/watch?v=S8FgT1_6A3g Desiderio e piacere]
**[https://www.youtube.com/watch?v=7TUD4gfvtDY Completo senza sottotitoli]
**[https://www.youtube.com/watch?v=3wfNl2L0Gf8 Completo con sottotitoli]
*''Sorvegliare e punire'': [http://it.youtube.com/watch?v=9Bm3dd0D4KA (I parte)], [http://it.youtube.com/watch?v=JB49i2qazTY (II parte)]
*[http://it.youtube.com/watch?v=S8FgT1_6A3g ''Desiderio e piacere'']


== Voci correlate ==
== Voci correlate ==
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== Collegamenti esterni ==
== Collegamenti esterni ==
*[http://www.inventati.org/apm/abolizionismo/foucosrv/foucosrv.pdf Sorvegliare e punire] (testo interamente scaricabile)
*''[http://www.inventati.org/apm/abolizionismo/foucosrv/foucosrv.pdf Sorvegliare e punire]'' di Michel Foucault
*[http://www.inventati.org/apm/abolizionismo/foucoprig/foucoprig.pdf Prigioni e dintorni] (testo interamente scaricabile)
*''[http://www.inventati.org/apm/abolizionismo/foucoprig/foucoprig.pdf Prigioni e dintorni]'' di Michel Foucault
*[http://www.lintellettualedissidente.it/filosofia/il-potere-secondo-foucault/ Il potere secondo Foucault]
*''[http://anarcopedia.altervista.org/Foucault_Le_parole_e_le_cose.pdf Le parole e le cose]'' di Michel Foucault
*[https://web.archive.org/web/20150520192425/http://www.mondo3.it/filosofia/saggistica/biofouc.html Foucault e la biopolitica]  
*''[http://anarcopedia.altervista.org/Foucault_Volonta.pdf La volontà di sapere]'' di Michel Foucault
*[http://eprints.sifp.it/59/1/sorrentino.html L'"impazienza della libertà": autopoiesi e perdita di sé in Michel Foucault], di Vincenzo Sorrentino
*''[http://anarcopedia.altervista.org/Foucault_Archeologia.pdf L'archeologia del sapere]'' di Michel Foucault
*''[https://web.archive.org/web/20180313011607/http://www.lintellettualedissidente.it/filosofia/il-potere-secondo-foucault/ Il potere secondo Foucault]'' di Lucrezia Lesso
*''[https://web.archive.org/web/20150520192425/http://www.mondo3.it/filosofia/saggistica/biofouc.html Foucault e la biopolitica]'' di Domenico Turco
*''[https://web.archive.org/web/20090313035647/http://eprints.sifp.it:80/59/1/sorrentino.html L'"impazienza della libertà": autopoiesi e perdita di sé in Michel Foucault]'' di Vincenzo Sorrentino
*[http://www.foucault.info/ foucault.info]
*[http://www.foucault.info/ foucault.info]
*[https://web.archive.org/web/20150211085433/http://www.michel-foucault-archives.org/ michel-foucault-archives.org] (archiviato)
*[https://web.archive.org/web/20150211085433/http://www.michel-foucault-archives.org/ michel-foucault-archives.org]  


[[Categoria:Filosofi|Foucault, Michel]]
[[Categoria:Filosofi|Foucault, Michel]]
[[Categoria:Filosofi contemporanei|Foucault, Michel]]
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[[Categoria:Filosofi francesi|Foucault, Michel]]
[[Categoria:Filosofi francesi|Foucault, Michel]]
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