Antistene di Atene: differenze tra le versioni

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==Biografia==
==Biografia==
Antistene, nonostante fosse nato ad '''Atene''', non poteva godere appieno della cittadinanza ateniese in quanto la madre fu “colpita” dall’ostracismo della pubblica assemblea.  
Antistene, nonostante fosse nato ad '''Atene''', non poteva godere appieno della cittadinanza ateniese in quanto la madre fu “colpita” dall’ostracismo della pubblica assemblea.  


Iniziò sin da giovane ad interessarsi di [[filosofia]], inizialmente seguendo le lezioni del [[sofismo |sofista]] [[Gorgia da Lentini]] e, successivamente, quelle di [[Socrate]], di cui divenne un allievo. Dopo la morte di [[Socrate]] (399 a.C.), la "filosofia socratica" fu insegnata ad Atene solo da Antistene, perché era stato l’unico tra i suoi discepoli a non aver abbandonato la città .  
Iniziò sin da giovane ad interessarsi di [[filosofia]], inizialmente seguendo le lezioni del [[sofismo |sofista]] [[Gorgia da Lentini]] e, successivamente, quelle di [[Socrate]], di cui divenne un allievo. Dopo la morte di [[Socrate]] (399 a.C.), la "filosofia socratica" fu insegnata ad Atene solo da Antistene, perché era stato l’unico tra i suoi discepoli a non aver abbandonato la città .  
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== Il pensiero ==
== Il pensiero ==
Alla base del pensiero di Antistene c’è il cosiddetto "intellettualismo socratico", secondo il quale è possibile insegnare e raggiungere la virtù attraverso un “esercizio interiore”, che alleni lo spirito come la ginnastica fa col corpo. Da queste considerazioni  nasce e si sviluppa il suo rigorismo morale  che gli fa affermare: «preferirei impazzire piuttosto che provare piacere».  
Alla base del pensiero di Antistene c’è il cosiddetto "intellettualismo socratico", secondo il quale è possibile insegnare e raggiungere la virtù attraverso un “esercizio interiore”, che alleni lo spirito come la ginnastica fa col corpo. Da queste considerazioni  nasce e si sviluppa il suo rigorismo morale  che gli fa affermare: «preferirei impazzire piuttosto che provare piacere».  


La virtù è quindi sufficiente all’uomo saggio per il raggiungimento della felicità .
La virtù è quindi sufficiente all’uomo saggio per il raggiungimento della felicità .
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