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Nel [[1922]] si trasferisce a Firenze, dove il [[17 novembre]] si laurea in [[filosofia]] con una tesi ad indirizzo pedagogico dal titolo ''La campagna dei clericali piemontesi per la libertà della scuola in rapporto alla campagna clericale in [[Francia]] (1831 – 1852)''. In Toscana frequenta assiduamente il circolo culturale fondato da [[Carlo Rosselli]] ed [[Ernesto Rossi]], ha rapporti con «Italia libera» e collabora con «Non mollare!», «Conscientia» e numerose altre riviste (anche non politiche). | Nel [[1922]] si trasferisce a Firenze, dove il [[17 novembre]] si laurea in [[filosofia]] con una tesi ad indirizzo pedagogico dal titolo ''La campagna dei clericali piemontesi per la libertà della scuola in rapporto alla campagna clericale in [[Francia]] (1831 – 1852)''. In Toscana frequenta assiduamente il circolo culturale fondato da [[Carlo Rosselli]] ed [[Ernesto Rossi]], ha rapporti con «Italia libera» e collabora con «Non mollare!», «Conscientia» e numerose altre riviste (anche non politiche). | ||
L'avvento del [[fascismo]] segna per lui e gli altri compagni l'inizio di gravi disagi. Come riporta Vittorio Moneta, dirigente del fascio di Camerino, <ref> | L'avvento del [[fascismo]] segna per lui e gli altri compagni l'inizio di gravi disagi. Come riporta Vittorio Moneta, dirigente del fascio di Camerino, <ref>[http://www.cedall.org/Documentacio/IHL/Camilo%20Berneri/Berneri1.pdf ''Camillo Berneri, un anarquista italiano (1897-1937)''], pag. 168.</ref> Berneri si palesa come [[antifascista]] nel [[1925]] in occasione della visita del re a Macerata, quando ai suoi studenti di Camerino, dove insegnava [[filosofia]], che gli chiedevano un giorno di vacanza per salute il re, risponde con imprecazioni contro Mussolini e i Savoia. | ||
Dopo una serie di aggressioni verbali e fisiche, Berneri nel [[1926]] decide di rifuggiarsi in [[Francia]], dove nonostante le gravi difficoltà economiche inizia la frequentazione dei compagni antiautoritari per riorganizzare le fila del movimento anarchico e [[antifascista]], proseguendo nella sua collaborazione con la [[stampa libertaria]] e dedicandosi sempre con passione ai suoi studi. Le sue attività evidentemente non aggradano nemmeno la [[polizia]] francese, tant'è che Berneri viene più volte fermato e poi espulso dal paese nel [[1928]]. | Dopo una serie di aggressioni verbali e fisiche, Berneri nel [[1926]] decide di rifuggiarsi in [[Francia]], dove nonostante le gravi difficoltà economiche inizia la frequentazione dei compagni antiautoritari per riorganizzare le fila del movimento anarchico e [[antifascista]], proseguendo nella sua collaborazione con la [[stampa libertaria]] e dedicandosi sempre con passione ai suoi studi. Le sue attività evidentemente non aggradano nemmeno la [[polizia]] francese, tant'è che Berneri viene più volte fermato e poi espulso dal paese nel [[1928]]. |