Camillo Berneri: differenze tra le versioni

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====I fatti ====
====I fatti ====
[[File:Francesco barbieri.jpg|thumb|left|300 px|Foto segnaletica di [[Francesco Barbieri]], amico di Berneri che morì con lui il [[5 maggio]].]]
[[File:Francesco barbieri.jpg|thumb|left|300 px|Foto segnaletica di [[Francesco Barbieri]], amico di Berneri che morì con lui il [[5 maggio]].]]
«Verso le 6 del pomeriggio un gruppo di "''mozos de escuadra''" e di "bracciali rossi" del '''PSUC''' irrompe nel portone numero 3. Li comanda un poliziotto in borghese; in tutto, saranno una dozzina. Salgono gli scalini di marmo che portano al primo piano e bussano alla porta di Berneri. Ad aprire è [[Francesco Barbieri]], 42 anni, anarchico di origine calabrese. Nell'appartamento, oltre Berneri, c'è la compagna di Barbieri e una miliziana. Il poliziotto in borghese intima ai due anarchici di seguirlo. "E per quale motivo?" "Vi arrestiamo come controrivoluzionari". Barbieri è paonazzo. "In vent'anni di milizia anarchica" - dice - "è la prima volta che mi viene rivolto questo insulto". "Appunto in quanto anarchici, siete controrivoluzionari". Il suo nome fa Barbieri irritato. "Gliene chiederò conto presto". Il poliziotto rovescia il bavero della giacca e mostra una targhetta metallica con il numero 1109. I due anarchici vengono portati via, mentre la compagna di Barbieri chiede invano di poterli seguire. Ma il viaggio è breve, di quelli che non ammettono testimoni. Berneri è gettato a terra in ginocchio e con le braccia alzate, e da dietro gli sparano a bruciapelo alla spalla destra. Un altro colpo alla nuca, lo finisce. Barbieri segue la stessa sorte, ma il lavoro è meno pulito, gli assassini sprecano più colpi. Più tardi, verso sera, i cadaveri vengono abbandonati nel centro della città... ».
«Verso le 6 del pomeriggio un gruppo di "''mozos de escuadra''" e di "bracciali rossi" del PSUC irrompe nel portone numero 3. Li comanda un poliziotto in borghese; in tutto, saranno una dozzina. Salgono gli scalini di marmo che portano al primo piano e bussano alla porta di Berneri. Ad aprire è [[Francesco Barbieri]], 42 anni, anarchico di origine calabrese. Nell'appartamento, oltre Berneri, c'è la compagna di Barbieri e una miliziana. Il poliziotto in borghese intima ai due anarchici di seguirlo. "E per quale motivo?" "Vi arrestiamo come controrivoluzionari". Barbieri è paonazzo. "In vent'anni di milizia anarchica" - dice - "è la prima volta che mi viene rivolto questo insulto". "Appunto in quanto anarchici, siete controrivoluzionari". Il suo nome fa Barbieri irritato. "Gliene chiederò conto presto". Il poliziotto rovescia il bavero della giacca e mostra una targhetta metallica con il numero 1109. I due anarchici vengono portati via, mentre la compagna di Barbieri chiede invano di poterli seguire. Ma il viaggio è breve, di quelli che non ammettono testimoni. Berneri è gettato a terra in ginocchio e con le braccia alzate, e da dietro gli sparano a bruciapelo alla spalla destra. Un altro colpo alla nuca, lo finisce. Barbieri segue la stessa sorte, ma il lavoro è meno pulito, gli assassini sprecano più colpi. Più tardi, verso sera, i cadaveri vengono abbandonati nel centro della città... ».


Così [[Tosca Tantini]] racconterà in una lettera alla madre di Camillo, [[Adalgisa Fochi]], gli ultimi istanti di vita dell'anarchico:
Così [[Tosca Tantini]] racconterà in una lettera alla madre di Camillo, [[Adalgisa Fochi]], gli ultimi istanti di vita dell'anarchico:
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