66 506
contributi
K2 (discussione | contributi) Nessun oggetto della modifica |
K2 (discussione | contributi) Nessun oggetto della modifica |
||
Riga 17: | Riga 17: | ||
=== La nuova colonia: la Comunità «Maria Luisa Berneri» === | === La nuova colonia: la Comunità «Maria Luisa Berneri» === | ||
Nonostante tutto, [[Giovanna Caleffi|Giovanna]] vuole proseguire l'esperienza della colonia e creare «una scuola laica permanente [...] un centro comunitario pedagogico». | Nonostante tutto, [[Giovanna Caleffi|Giovanna]] vuole proseguire l'esperienza della colonia e creare «una scuola laica permanente [...] un centro comunitario pedagogico». | ||
Così [[Giovanna Caleffi|Giovanna]] si attiva per trovare dei finanziatori. Dopo vari tentativi riesce ad acquistare una casa (in via San Domenichino 9, oggi civico 77) e una parte di pineta nella frazione di Poveromo (Massa), a circa 1.200 metri dal mare, che le permette di far nascere la Comunità «Maria Luisa Berneri». <ref>A metà degli anni '50 [[Giovanna Caleffi|Giovanna]] aveva ricevuto una donazione da parte di un compagno pugliese consistente in un appartamento a Milano e in una somma di danaro; a tale donazione aveva unito i frutti di una sottoscrizione a livello nazionale ed internazionale: al sostegno degli anarchici della zona si era aggiunto quello dei compagni emigrati in America (significativi i sostegni della folta comunità anarchica italiana residente negli [[Stati Uniti]] e in | Così [[Giovanna Caleffi|Giovanna]] si attiva per trovare dei finanziatori. Dopo vari tentativi riesce ad acquistare una casa (in via San Domenichino 9, oggi civico 77) e una parte di pineta nella frazione di Poveromo (Massa), a circa 1.200 metri dal mare, che le permette di far nascere la Comunità «Maria Luisa Berneri». <ref>A metà degli anni '50 [[Giovanna Caleffi|Giovanna]] aveva ricevuto una donazione da parte di un compagno pugliese consistente in un appartamento a Milano e in una somma di danaro; a tale donazione aveva unito i frutti di una sottoscrizione a livello nazionale ed internazionale: al sostegno degli anarchici della zona si era aggiunto quello dei compagni emigrati in America (significativi i sostegni della folta comunità anarchica italiana residente negli [[Stati Uniti]] e in Canada), i quali mandavano ciò che potevano, raccogliendo fondi tramite iniziative collettive.</ref> <ref>Il progetto voleva dare concretezza a una delle aspirazioni che più premevano a [[Maria Luisa Berneri]], quello di un'educazione [[libertaria]]. A diciassette anni aveva esplicitato così il suo luogo ideale in una lettera a [[Vernon Richards]]: Vorrei avere una scuola [...] ma non una scuola dove i bambini vengono cinque o sei ore al giorno, no, vorrei crear un vero ambiente. Adesso ridi un po'! In mezzo a una grande foresta, si farebbe la scuola. Le classi sarebbero (come certe scuole socialiste in Germania) di diversi colori, i bambini vestiti dello stesso colore della loro classe. Le classi sarebbero grandi, ridenti, con tanti fiori. I bambini farebbero loro stessi la pulizia. Sarebbero completamente liberi. Non ci sarebbe bisogno di sorveglianti, i piccoli sarebbero curati dai grandi. I grandi farebbero più presto possibile un lavoro manuale, per essere presto indipendenti. Ci sarebbero delle sarte che vestirebbero tutti, dei muratori che farebbero le riparazioni necessarie, dei giardinieri per coltivare il giardino. Così cercheremmo di mantenerci noi stessi con il nostro proprio lavoro. Non avremmo che poche cose da comperare al di fuori poiché avremmo di già legumi, frutta, legna ecc. Per i grandi ho pensato anche che sarebbe bene dar loro delle lezioni di educazione sessuale, che permetterebbe di lasciarli liberi di unirsi quando lo vorrebbero e ne proverebbero il bisogno. Se nascesse un bambino? Un compagno in più e basta. Così tutti sarebbero contenti, niente malati, niente nevrastenici. "Tout serait bien, dans le meilleur des mondes" (lettera di Maria Luisa Berneri a Vernon Richards, Parigi, 28 giugno 1935).</ref> <ref>[https://www.bibliotecaginobianco.it/flip/VOL/VOL12-0600/62/ ''La colonia M.L. Berneri continuerà''], in ''[[Volontà]]'', anno XII, n° 6, giugno 1959.</ref> | ||
Nell'estate del [[1960]] vengono accolti i primi gruppi di bambini, mentre [[Giovanna Caleffi|Giovanna]] è impegnata nella complicata ricerca di assistenti ed educatori: «Il problema "assistenti" è sempre stato uno dei più spinosi anche quando la colonia era a Sorrento. Tra i nostri compagni, poi, è quasi impossibile trovarne dei preparati per svolgere questo lavoro». | Nell'estate del [[1960]] vengono accolti i primi gruppi di bambini, mentre [[Giovanna Caleffi|Giovanna]] è impegnata nella complicata ricerca di assistenti ed educatori: «Il problema "assistenti" è sempre stato uno dei più spinosi anche quando la colonia era a Sorrento. Tra i nostri compagni, poi, è quasi impossibile trovarne dei preparati per svolgere questo lavoro». |