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== '''''«L'anarchico gentile»''''' di Rosita Boschetti ==
== '''''«In segno di sfida»''''' di Giorgio Pratolongo ==
[[File:Pascoli_Boschetti.jpg|miniatura|250px|left|Copertina de ''L'anarchico gentile'' di Rosita Boschetti.]]
[[File:GP_Bonnot.jpg|miniatura|250px|left|Copertina di ''In segno di sfida'' di Giorgio Pratolongo.]]


<big>Rosita Boschetti reinterpreta la versione biografica di [[Giovanni Pascoli]] - quella del "poeta della bontà" - imposta dalla sorella del poeta, Maria. Temi come l'assassinio del padre Ruggero, il rapporto con le sorelle e più in genere con le donne, l'impegno politico giovanile nel [[socialismo]] [[anarchia|anarchico]] trovano nuova luce grazie alle sue ricerche, fondate su scrupolose indagini archivistiche unite a una vasta padronanza della bibliografia [[pascoliana]]. ''L'anarchico gentile'' ci guida nelle zone ancora in parte oscure della giovinezza di uno tra i più grandi poeti italiani, già noto in quegli anni nella cerchia studentesca come autore di versi perfetti, ma soprattutto militante dell'[[Internazionale anarchica]] accanto ad [[Andrea Costa]].</big>
«La felicità che mi era sempre stata negata, avevo il diritto di viverla»: avvolte nella leggenda, le parole di [[Jules Bonnot]] hanno attraversato un secolo di storia, facendosi manifesto di ribellione e rifiuto senza compromesso di qualunque ingiustizia commessa in ogni tempo, a ogni latitudine. Perché la [[Banda Bonnot]] non fu solamente il primo gruppo di espropriatori a utilizzare l'automobile per compiere le rapine ai danni di banche e ricchi possidenti. Le azioni della Banda, infatti, avvenivano sempre di giorno, alla luce del sole, per amplificare il loro reale scopo: spaventare i detentori dell'ordine costituito e irridere i suoi custodi, affinché fosse chiaro come nulla è immutabile, tantomeno ciò che di brutto regola da sempre il mondo che viviamo. Ma chi era veramente [[Jules Bonnot]]? E cosa pensavano, come vivevano e cosa fu a spingere lui e i suoi sodali, tutti figli di operai, osti e ciabattini, a rifiutare il proprio destino sociale per passare all'azione? Le matite di Giorgio Pratolongo cercano la risposta nei bassifondi di Parigi, insieme a gente come [[Raymond Callemin|Raymond "La Science" Callemin]], [[Octave Garnier]], [[Édouard Carouy]], [[André Soudy]], [[Eugène Dieudonné]], [[René Valet]], [[Étienne Monier]]... i ''bandits tragiques'' protagonisti della grande epopea della [[Banda Bonnot]]: una vicenda la cui sorte ha senz'altro beffato i giudici e la [[polizia]], restando libera per sempre.  
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