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L'antisemitismo era uno stereotipo radicato nella società europea da secoli, tuttavia Proudhon non concepiva gli ebrei come una razza a sé stante (antiumana, deicida ecc.), come gli antisemiti più viscerali del XIX secolo, disprezzava invece la sua élite plutocratica sostenitrice dei valori filosistemici e la sua grande influenza nel mondo finanziario. <ref>[[Hannah Arendt]] ha sostenuto che tale potere esistesse nel XIX secolo ma che fosse in pieno declino, in quanto, a suo avviso, questa funzione era sempre più espletata da figure di banchieri nazionali e dallo stesso [[Stato]].</ref> | L'antisemitismo era uno stereotipo radicato nella società europea da secoli, tuttavia Proudhon non concepiva gli ebrei come una razza a sé stante (antiumana, deicida ecc.), come gli antisemiti più viscerali del XIX secolo, disprezzava invece la sua élite plutocratica sostenitrice dei valori filosistemici e la sua grande influenza nel mondo finanziario. <ref>[[Hannah Arendt]] ha sostenuto che tale potere esistesse nel XIX secolo ma che fosse in pieno declino, in quanto, a suo avviso, questa funzione era sempre più espletata da figure di banchieri nazionali e dallo stesso [[Stato]].</ref> | ||
L'antisemitismo di Proudhon è visibile in alcuni scritti del [[1847]], estratti dal suo diario personale (pubblicati dopo la sua morte), che fanno riferimento ad un incontro, una sera al bar, tra Proudhon e alcuni antisemiti tedeschi. L'anarchico francese cita il giudaismo anche in ''La stampa belga e l'Unità italiana'', un articolo dell'ottobre [[1862]] tratto da ''La fédération et l'Unité en Italie'': | L'antisemitismo di Proudhon è visibile in alcuni scritti del [[1847]], estratti dal suo diario personale (pubblicati dopo la sua morte), che fanno riferimento ad un incontro, una sera al bar, tra Proudhon e alcuni antisemiti tedeschi. L'[[anarchico]] francese cita il giudaismo anche in ''La stampa belga e l'Unità italiana'', un articolo dell'ottobre [[1862]] tratto da ''La fédération et l'Unité en Italie'': | ||
: «Il sistema unitario, o delle grandi zone, ha come scopo di spartire l'Europa, e in seguito la maggior parte del globo, tra cinque o sei vasti focolai, costituiti essi stessi sul principio della subordinazione delle province e comuni, di conseguenza sull'assorbimento delle province e comuni, conseguentemente sull'assorbimento di ogni libertà come di ogni nazionalità. È una nuova specie di feudalesimo imperialista e comunitario, che giunge sino alla [[proprietà]], all'industria, di cui la bancocrazia giudaico-sansimoniana, più della [[Chiesa]], sarà l'anima, e l'Opinion nationale il principale organo». | : «Il sistema unitario, o delle grandi zone, ha come scopo di spartire l'Europa, e in seguito la maggior parte del globo, tra cinque o sei vasti focolai, costituiti essi stessi sul principio della subordinazione delle province e comuni, di conseguenza sull'assorbimento delle province e comuni, conseguentemente sull'assorbimento di ogni libertà come di ogni nazionalità. È una nuova specie di feudalesimo imperialista e comunitario, che giunge sino alla [[proprietà]], all'industria, di cui la bancocrazia giudaico-sansimoniana, più della [[Chiesa]], sarà l'anima, e l'Opinion nationale il principale organo». | ||