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Altri aspetti importanti della sua poesia gli sono valsi un posto di rilievo nel mondo della [[filosofia]] contemporanea: per esempio, l'adozione dell'"alea" o composizione basata su operazioni casuali, con le quali egli nega all'autore qualsiasi potere demiurgico. | Altri aspetti importanti della sua poesia gli sono valsi un posto di rilievo nel mondo della [[filosofia]] contemporanea: per esempio, l'adozione dell'"alea" o composizione basata su operazioni casuali, con le quali egli nega all'autore qualsiasi potere demiurgico. | ||
Nel corso della sua lunga carriera | Nel corso della sua lunga carriera Cage ha influenzato il lavoro e la poetica di molti artisti e intellettuali, diventando egli stesso il principale riferimento dell'avanguardia americana e, in generale, dell'[[estetica]] contemporanea. La sua collaborazione con M. Cunningham, che risale al [[1942]], il lavoro teorico sul suono e movimento, il rapporto con artisti visivi come R. Rauschenberg e J. Johns, l'esperienza ([[1948]]-[[1950]]) con i poeti della Black Mountain (Montagna Nera), l'intensa amicizia con [[Marcel Duchamp]] (e con altri [[dadaisti]]), il gioco degli scacchi e i seminari di Darmstadt ([[1958]]), costituiscono tutti elementi importanti per inquadrare la poliedricità artistica di Cage. | ||
Il quadro filosofico su cui si fonda la sua impalcatura artistica è la dottrina | Il quadro filosofico su cui si fonda la sua impalcatura artistica è la dottrina Zen, che Cage approfondì tra il [[1945]] e il [[1946]] da D. T. Suzuki, rapidamente da lui adottata in antitesi al narcisismo della [[eurocentrismo|cultura occidentale]]. L'atteggiamento di "ascolto" silenzioso della natura - della quale anche la tecnologia entra a far parte - costituisce il terreno epistemologico su cui Cage fonda le sue opere. E, come se fosse un [[epistemologia|epistemologo]] impegnato nello studio globale del linguaggio, Cage registra la realtà che lo circonda, trasformandola non solo in spartiti musicali, ma anche in saggi come ''Silence'' ([[1962]]) e ''A year from Monday'' ([[1967]]), o in giornali come ''Diary: How to improve the world'' ([[1965]]); oppure, ancora, trasformandola in "partiture verbali", cioè in riscritture (mediante «operazioni casuali») delle opere di [[Henry David Thoreau]] o del ''Finnegan's Wake'' di Joyce, o semplicemente in nome di funghi come ''Mushroom et Variationes'' ([[1984]]). Altre volte, trasformando questa realtà in acqueforti e incisioni, disegnata come sempre in maniera casuale dagli schizzi di [[Thoreau]]. Questi molteplici aspetti della poesia di Cage sempre si influenzano vicendevolmente, entrando a far parte dell'incessante ricerca di quest'ingegnere del suono raffinato. | ||
Dagli anni settanta Cage si interessa maggiormente agli aspetti politici e sociali dell'opera d'[[arte]]: nel [[1969]] partecipa a Rio de Janeiro ad un convegno anarchico (a cui partecipò anche [[Pietro Ferrua]]), sfuggendo miracolosamente ai successivi arresti. <ref>Questa vicenda è narrata da Edgar Rodrigues in ''Os Anarquistas no Banco dos Réus (1969-1972)'' (Rio de Janeiro, Vjr, 1993). </ref> Si occupa inoltre di tematiche ambientaliste, apparendo più come un [[filosofo]] sociale che come un musicista. Egli, infatti, rifiutava l'idea dell'autosufficienza dell'[[arte]]. | Dagli anni settanta Cage si interessa maggiormente agli aspetti politici e sociali dell'opera d'[[arte]]: nel [[1969]] partecipa a Rio de Janeiro ad un convegno anarchico (a cui partecipò anche [[Pietro Ferrua]]), sfuggendo miracolosamente ai successivi arresti. <ref>Questa vicenda è narrata da Edgar Rodrigues in ''Os Anarquistas no Banco dos Réus (1969-1972)'' (Rio de Janeiro, Vjr, 1993). </ref> Si occupa inoltre di tematiche ambientaliste, apparendo più come un [[filosofo]] sociale che come un musicista. Egli, infatti, rifiutava l'idea dell'autosufficienza dell'[[arte]]. |