Lev Trotskij: differenze tra le versioni

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Come inviato del quotidiano «Kievskaia Mysl», assistette alla guerra dei Balcani del [[1912]]-[[1913]]. Prima della "Grande Guerra si rifugiò in [[Svizzera]], e quindi in [[Francia]], da cui venne però espulso. Emigrò allora a New York, ritornando in [[Russia]] solamente nel maggio [[1917]], aderendo immediatamente al gruppo bolscevico. A luglio divenne membro del Comitato centrale e partecipò attivamente ai tentativi di rovesciamento del governo provvisorio. Nel settembre divenne presidente del [[soviet]].
Come inviato del quotidiano «Kievskaia Mysl», assistette alla guerra dei Balcani del [[1912]]-[[1913]]. Prima della "Grande Guerra si rifugiò in [[Svizzera]], e quindi in [[Francia]], da cui venne però espulso. Emigrò allora a New York, ritornando in [[Russia]] solamente nel maggio [[1917]], aderendo immediatamente al gruppo bolscevico. A luglio divenne membro del Comitato centrale e partecipò attivamente ai tentativi di rovesciamento del governo provvisorio. Nel settembre divenne presidente del [[soviet]].


Dopo la [[La Rivoluzione Russa|rivoluzione russa]], fu, nel primo governo sovietico, Commissario del popolo per gli Affari esteri, negoziando la pace con la [[Germania]] <ref name="brest">Si vedano le [[Ucraina_libertaria#L.27uscita_dalla_guerra:_le_conseguenze_della_Pace_di_Brest-Litovosk|conseguenze della Pace di Brest-Litovosk]]</ref>. Fu anche a capo del Commissariato della guerra, uno dei fondatori del Politburo e fondatore e comandante dell'Armata rossa. Una grave macchia della sua vita fu la sua partecipazione in prima persona della [[repressione]] di [[Kronstadt]] <ref>" Per dovere di cronaca si segnala anche la posizione dei filo-bolscevichi sui fatti di Kronstadt, in cui essi provano a giustificare quella vergognosa mattanza di cui si resero protagonisti i bolscevichi: [http://archive.is/tt6NF ''Kronstadt 1921. Analisi senza complessi di un sollevamento popolare nella Russia di Lenin'']</ref>: [[Victor Serge]] raccontò che prima dell'assalto, la popolazione fu avvisata con un manifesto, firmato da Lenin e Trotkzij, che recitava: «Arrendetevi o sarete mitragliati come conigli!». <ref name="mitragliati"> [[Victor Serge]], ''[[Memorie di un rivoluzionario]]'', pag. 159 </ref>
Dopo la [[La Rivoluzione russa|rivoluzione russa]], fu, nel primo governo sovietico, Commissario del popolo per gli Affari esteri, negoziando la pace con la [[Germania]] <ref name="brest">Si vedano le [[Ucraina_libertaria#L.27uscita_dalla_guerra:_le_conseguenze_della_Pace_di_Brest-Litovosk|conseguenze della Pace di Brest-Litovosk]]</ref>. Fu anche a capo del Commissariato della guerra, uno dei fondatori del Politburo e fondatore e comandante dell'Armata rossa. Una grave macchia della sua vita fu la sua partecipazione in prima persona della [[repressione]] di [[Kronstadt]] <ref>" Per dovere di cronaca si segnala anche la posizione dei filo-bolscevichi sui fatti di Kronstadt, in cui essi provano a giustificare quella vergognosa mattanza di cui si resero protagonisti i bolscevichi: [http://archive.is/tt6NF ''Kronstadt 1921. Analisi senza complessi di un sollevamento popolare nella Russia di Lenin'']</ref>: [[Victor Serge]] raccontò che prima dell'assalto, la popolazione fu avvisata con un manifesto, firmato da Lenin e Trotkzij, che recitava: «Arrendetevi o sarete mitragliati come conigli!». <ref name="mitragliati"> [[Victor Serge]], ''[[Memorie di un rivoluzionario]]'', pag. 159 </ref>


Nel [[1920]], in seguito ad una lotta di potere con [[Stalin]] e il resto della ''trojka'', formata anche da [[Kamenev]] e [[Zinov'ev]], Trotskij fu, a partire dal [[1924]], via via emarginato dal Partito, andando a costituire quella che fu chiamata ''Opposizione di sinistra''. In seguito fu costretto alle dimissioni dalla carica di Commissario del Popolo alla Guerra e agli Affari della Marina (gennaio [[1925]]) ed infine, dopo la coalizione tra Stalin e Bukharin (Kamenev e Zinov'ev si allearono invece al gruppo di Trotzkij), fu espulso dal Partito comunista e anche dall'URSS ([[1929]]); si stabilì in [[Turchia]] - dove scrisse ''La rivoluzione permanente'' ([[1930]]), ''La mia vita'' ([[1932]]) e ''Storia della Rivoluzione russa'' ([[1932]]) - poi in [[Francia]] ([[1933]]), in [[Norvegia]] (nel frattempo era stato condannato a morte in contumacia), dove scrisse ''La rivoluzione tradita'' ([[1937]]) e infine in [[Messico]], dove fu ucciso da un agente sovietico.
Nel [[1920]], in seguito ad una lotta di potere con [[Stalin]] e il resto della ''trojka'', formata anche da [[Kamenev]] e [[Zinov'ev]], Trotskij fu, a partire dal [[1924]], via via emarginato dal Partito, andando a costituire quella che fu chiamata ''Opposizione di sinistra''. In seguito fu costretto alle dimissioni dalla carica di Commissario del Popolo alla Guerra e agli Affari della Marina (gennaio [[1925]]) ed infine, dopo la coalizione tra Stalin e Bukharin (Kamenev e Zinov'ev si allearono invece al gruppo di Trotzkij), fu espulso dal Partito comunista e anche dall'URSS ([[1929]]); si stabilì in [[Turchia]] - dove scrisse ''La rivoluzione permanente'' ([[1930]]), ''La mia vita'' ([[1932]]) e ''Storia della Rivoluzione russa'' ([[1932]]) - poi in [[Francia]] ([[1933]]), in [[Norvegia]] (nel frattempo era stato condannato a morte in contumacia), dove scrisse ''La rivoluzione tradita'' ([[1937]]) e infine in [[Messico]], dove fu ucciso da un agente sovietico.
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===Testimonianza di Pio Turroni===
===Testimonianza di Pio Turroni===
[[Pio Turroni]], l'anarchico italiano che ebbe rapporti di amicizia con [[Nestor Makhno]] nel periodo del comune esilio parigino, durante la presentazione alla prima edizione italiana del libro ''[[Nestor Makhno]]: La rivoluzione russa in ucraina Marzo 1917 - Aprile 1918'', rilasciò un'intervista a Luciano Ferraresi in cui espresse giudizi estremamente negativi sul rivoluzionario russo, accusato in particolare di aver nascosto tanto in ''La mia vita'' quanto in ''Storia della Rivoluzione Russa'', entrambi celeberrimi libri di [[Lev Trotskij|Trotskij]], qualsiasi informazione su [[Nestor Makhno]] e le sue vittorie sui "reazionari bianchi" (Denikin <ref>[https://web.archive.org/web/20090215031955/http://it.encarta.msn.com/encyclopedia_1041506403/Denikin_Anton_Ivanovi%C4%8D.html Cenni biografici su Anton Ivanovič Denikin] (Varsavia 1872 - Ann Arbor, Michigan 1947), generale russo, comandante delle Armate bianche</ref>, Petliura <ref>Petliura, conosciuto anche come [[Simon Petlyura]] ([[10 maggio]] [[1879]] - [[25 maggio]] [[1926]]), un pubblicista, scrittore, giornalista, politico ucraino e soprattutto protagonista della repressione dei rivoluzionari ucraini e bolscevichi. Il 25 maggio 1926 Petliura fu ucciso a Parigi dall'anarchico ebreo [https://it.wikipedia.org/wiki/Sholom_Schwartzbard Schwartzbard], compagno di Makhno a Parigi (a dimostrazione di quanto infondate furono le accuse di antisemitismo rivolte a Makhno)</ref> e Wrangel <ref> «Vrangel', Pëtr Nikolaevič (Novo Aleksandrovsk, Kaunas, [[1878]] - Bruxelles, [[1928]]), generale russo, partecipò alla guerra contro il Giappone (1904-05), e alla Prima guerra mondiale al comando di una divisione di Cosacchi. Tenente generale (1917), dopo la morte del gen. L. G. Kornilov prese parte alla violenta lotta antiproletaria contro i bolscevichi, unendosi alle armate bianche del gen. A. I. Denikin. A seguito della sconfitta di quest'ultimo, nell'aprile 1920 assunse il comando supremo dell'esercito reazionario bianco». Si veda: [http://www.treccani.it/Portale/elements/categoriesItems.jsp?pathFile=/sites/default/BancaDati/Enciclopedia_online/V/BIOGRAFIE_-_EDICOLA_V_168134.xml Portale Treccani]</ref>). Tantomeno accennò alla resistenza che subì l'Armata Rossa dai [[Ucraina libertaria|rivoluzionari ucraini]], per sconfiggere i quali Trotskij fu costretto a ricorrere non solo all'arma della violenza ma anche a quella della calunnia, eretto poi a sistema da [[Stalin]] contro lui stesso e tutti i non allineati.
[[Pio Turroni]], l'anarchico italiano che ebbe rapporti di amicizia con [[Nestor Makhno]] nel periodo del comune esilio parigino, durante la presentazione alla prima edizione italiana del libro ''[[Nestor Makhno]]: La rivoluzione russa in ucraina Marzo 1917 - Aprile 1918'', rilasciò un'intervista a Luciano Ferraresi in cui espresse giudizi estremamente negativi sul rivoluzionario russo, accusato in particolare di aver nascosto tanto in ''La mia vita'' quanto in ''Storia della Rivoluzione russa'', entrambi celeberrimi libri di [[Lev Trotskij|Trotskij]], qualsiasi informazione su [[Nestor Makhno]] e le sue vittorie sui "reazionari bianchi" (Denikin <ref>[https://web.archive.org/web/20090215031955/http://it.encarta.msn.com/encyclopedia_1041506403/Denikin_Anton_Ivanovi%C4%8D.html Cenni biografici su Anton Ivanovič Denikin] (Varsavia 1872 - Ann Arbor, Michigan 1947), generale russo, comandante delle Armate bianche</ref>, Petliura <ref>Petliura, conosciuto anche come [[Simon Petlyura]] ([[10 maggio]] [[1879]] - [[25 maggio]] [[1926]]), un pubblicista, scrittore, giornalista, politico ucraino e soprattutto protagonista della repressione dei rivoluzionari ucraini e bolscevichi. Il 25 maggio 1926 Petliura fu ucciso a Parigi dall'anarchico ebreo [https://it.wikipedia.org/wiki/Sholom_Schwartzbard Schwartzbard], compagno di Makhno a Parigi (a dimostrazione di quanto infondate furono le accuse di antisemitismo rivolte a Makhno)</ref> e Wrangel <ref> «Vrangel', Pëtr Nikolaevič (Novo Aleksandrovsk, Kaunas, [[1878]] - Bruxelles, [[1928]]), generale russo, partecipò alla guerra contro il Giappone (1904-05), e alla Prima guerra mondiale al comando di una divisione di Cosacchi. Tenente generale (1917), dopo la morte del gen. L. G. Kornilov prese parte alla violenta lotta antiproletaria contro i bolscevichi, unendosi alle armate bianche del gen. A. I. Denikin. A seguito della sconfitta di quest'ultimo, nell'aprile 1920 assunse il comando supremo dell'esercito reazionario bianco». Si veda: [http://www.treccani.it/Portale/elements/categoriesItems.jsp?pathFile=/sites/default/BancaDati/Enciclopedia_online/V/BIOGRAFIE_-_EDICOLA_V_168134.xml Portale Treccani]</ref>). Tantomeno accennò alla resistenza che subì l'Armata Rossa dai [[Ucraina libertaria|rivoluzionari ucraini]], per sconfiggere i quali Trotskij fu costretto a ricorrere non solo all'arma della violenza ma anche a quella della calunnia, eretto poi a sistema da [[Stalin]] contro lui stesso e tutti i non allineati.
==Note==
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