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Si reca in seguito a Milano in cui si svolge un processo agli anarchici. Arrestato di notte, è espulso dall'[[Italia]]. Dopo aver organizzato una rivolta a bordo del battello che lo conduceva in [[Grecia]], visita Atene e dorme tra le rovine del Partenone. Parte in seguito per Costantinopoli dove è arrestato e poi rilasciato e si reca a Jaffa nel gennaio [[1893]]. Anche qui è tratto in arresto, sorvegliato a vista per qualche settimana. Evade e si rifugia presso il consolato del [[Regno Unito]], ma è ripreso lo stesso dalle [[autorità]] francesi e imbarcato sulla nave La Gironde per Marsiglia. Zo d'Axa trascorre alcuni giorni nella [[carcere|prigione]] di Marsiglia, come prigioniero comune. Trasferito a Parigi, trascorre diciotto mesi a Sainte Pélagie come politico, avendo rifiutato di firmare una domanda di grazia. | Si reca in seguito a Milano in cui si svolge un processo agli anarchici. Arrestato di notte, è espulso dall'[[Italia]]. Dopo aver organizzato una rivolta a bordo del battello che lo conduceva in [[Grecia]], visita Atene e dorme tra le rovine del Partenone. Parte in seguito per Costantinopoli dove è arrestato e poi rilasciato e si reca a Jaffa nel gennaio [[1893]]. Anche qui è tratto in arresto, sorvegliato a vista per qualche settimana. Evade e si rifugia presso il consolato del [[Regno Unito]], ma è ripreso lo stesso dalle [[autorità]] francesi e imbarcato sulla nave La Gironde per Marsiglia. Zo d'Axa trascorre alcuni giorni nella [[carcere|prigione]] di Marsiglia, come prigioniero comune. Trasferito a Parigi, trascorre diciotto mesi a Sainte Pélagie come politico, avendo rifiutato di firmare una domanda di grazia. | ||
Zo d'Axa è liberato nel luglio [[1894]]. Pubblica allora ''De Mazas à Jérusalem'' (Da Mazas a Gerusalemme <ref name="gratis"> | Zo d'Axa è liberato nel luglio [[1894]]. Pubblica allora ''De Mazas à Jérusalem'' (''Da Mazas a Gerusalemme'' <ref name="gratis">Edizioni Gratis, Firenze, 2000</ref>), che egli ha scritto in [[carcere]] e che riceve delle critiche ditirambiche ed unanimi. Malgrado questo successo, Zo d'Axa si ritrova ingentemente indebitato, il suo giornale chiuso ed i suoi collaboratori dispersi. Cessa allora ogni attività pubblica sino al caso Dreyfus. Diventa filo Dreyfus per il principio di [[giustizia sociale|giustizia]] e per opporsi all'esercito, anche se la persona dello stesso Dreyfus le è antipatica: «Se questo signore non è stato un traditore, fu capitano; passiamoci sopra». Fonda un nuovo [[stampa anarchica|giornale]], «La Feuille», in cui redige l'essenziale dei testi, illustrati tra tanti altri artisti anche da [[Steinlen]], [[Luce]], [[Anquetin]], [[Willette]] e [[Hermann-Paul]]. | ||
Sino al [[1899]], Zo d'Axa publica in «La Feuille» diversi articoli [[antimilitarismo|antimilitaristi]] e [[anticapitalismo|anti-capitalisti]]. Lancia una campagna per l'abolizione dei [[carcere|carceri]] minorili. Durante le elezioni del [[1898]], «La Feuille» sceglie un asino come candidato ufficiale; portato in giro per Parigi, farà scandalo. Il giorno delle elezioni, Zo d'Axa percorre la città su di un carro trainato da un asino bianco, seguito da una folla numerosa e divertita. La polizia interviene, vuole mettere fine alla manifestazione e portare l'asino al canile municipale; ne segue un gran tafferuglio e Zo d'Axa rilascia l'asino dicendo: «Non ha importanza, è ora un candidato ufficiale!». | Sino al [[1899]], Zo d'Axa publica in «La Feuille» diversi articoli [[antimilitarismo|antimilitaristi]] e [[anticapitalismo|anti-capitalisti]]. Lancia una campagna per l'abolizione dei [[carcere|carceri]] minorili. Durante le elezioni del [[1898]], «La Feuille» sceglie un asino come candidato ufficiale; portato in giro per Parigi, farà scandalo. Il giorno delle elezioni, Zo d'Axa percorre la città su di un carro trainato da un asino bianco, seguito da una folla numerosa e divertita. La polizia interviene, vuole mettere fine alla manifestazione e portare l'asino al canile municipale; ne segue un gran tafferuglio e Zo d'Axa rilascia l'asino dicendo: «Non ha importanza, è ora un candidato ufficiale!». |