Michele Schirru: differenze tra le versioni

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: «All'alba di ieri la giustizia ha compiuto il suo corso: Michele Schirru è caduto sotto il piombo del plotone d'esecuzione». L'articolo proseguiva ricordando che si trattava «della sanzione fisica di una morte moralmente già avvenuta». La colpa di Schirru era infatti doppia, oltre che anarchico egli si era anche ormai “americanizzato”, e in quanto tale non era degno di alcuna considerazione.
: «All'alba di ieri la giustizia ha compiuto il suo corso: Michele Schirru è caduto sotto il piombo del plotone d'esecuzione». L'articolo proseguiva ricordando che si trattava «della sanzione fisica di una morte moralmente già avvenuta». La colpa di Schirru era infatti doppia, oltre che anarchico egli si era anche ormai “americanizzato”, e in quanto tale non era degno di alcuna considerazione.


«[[L'Adunata dei Refrattari]]» pubblica ''Il testamento di Michele Schirru'' esaltando «la nobiltà dei suoi scopi» e «l'adamantina fierezza del suo carattere». «[[Studi sociali]]», [[stampa anarchica|giornale]] di Montevideo, lo paragona ad Oberdan ([[12 giugno]] [[1931]]), «[[Il Risveglio anarchico]]» ad un nuovo [[Gaetano Bresci]] (giugno [[1931]]), aggiungendo enfaticamente anche che «dietro Michele Schirru, giovane sentinella perduta, già avanza la folla dei vendicatori e dei liberatori ignoti» ([[18 luglio]] [[1931]]). Anche [[Camillo Berneri]] lo esalta: «Egli era certo che il suo esempio non sarebbe stato infecondo, che la disfatta rispetto all'obiettivo dell'impresa poteva risolversi in una vittoria. Egli ha vinto infatti. Egli è più vivo che mai.» (Pubblicato da [[Carlo Frigerio]] in ''Almanacco libertario pro-vittime politiche''). <ref name="diz2"></ref>
«[[L'Adunata dei Refrattari]]» pubblica ''Il testamento di Michele Schirru'' esaltando «la nobiltà dei suoi scopi» e «l'adamantina fierezza del suo carattere». «[[Studi sociali]]», [[stampa anarchica|giornale]] di Montevideo, lo paragona ad Oberdan ([[12 giugno]] [[1931]]), «[[Il Risveglio anarchico]]» ad un nuovo [[Gaetano Bresci]] (giugno [[1931]]), aggiungendo enfaticamente anche che «dietro Michele Schirru, giovane sentinella perduta, già avanza la folla dei vendicatori e dei liberatori ignoti» ([[18 luglio]] [[1931]]). Anche [[Camillo Berneri]] lo esalta: «Egli era certo che il suo esempio non sarebbe stato infecondo, che la disfatta rispetto all'obiettivo dell'impresa poteva risolversi in una vittoria. Egli ha vinto infatti. Egli è più vivo che mai.» (Pubblicato da [[Carlo Frigerio]] in ''Almanacco libertario pro-vittime politiche''). <ref name="diz1"></ref>


Mesi dopo l'assassinio di Schirru, il [[2 novembre]], alcuni cittadini lasceranno due garofani rossi sulla sua tomba. Arrestati, saranno perseguitati a lungo. L'anno seguente, [[Angelo Sbardellotto]], considerato il suo vendicatore, attenterà alla vita del '''Duce'''. Condannato a morte sarà poi sepolto in incognito.
Mesi dopo l'assassinio di Schirru, il [[2 novembre]], alcuni cittadini lasceranno due garofani rossi sulla sua tomba. Arrestati, saranno perseguitati a lungo. L'anno seguente, [[Angelo Sbardellotto]], considerato il suo vendicatore, attenterà alla vita del '''Duce'''. Condannato a morte sarà poi sepolto in incognito.
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