66 514
contributi
K2 (discussione | contributi) |
K2 (discussione | contributi) Nessun oggetto della modifica |
||
Riga 40: | Riga 40: | ||
Il primo ad utilizzare il termine “anarchia”, con accezione positiva, fu il barone di Lahontan [[Louis Armand]] che elogiò ([[1703]]) le comunità dei pellerossa, descritte come anarchiche, in quanto prive di strutture autoritarie. [[Edmund Burke]] sostenne, in un suo [[letteratura|saggio]], la necessità di abolire i governi anche se, successivamente, ritirò le sue precedenti affermazioni definendole satiriche. | Il primo ad utilizzare il termine “anarchia”, con accezione positiva, fu il barone di Lahontan [[Louis Armand]] che elogiò ([[1703]]) le comunità dei pellerossa, descritte come anarchiche, in quanto prive di strutture autoritarie. [[Edmund Burke]] sostenne, in un suo [[letteratura|saggio]], la necessità di abolire i governi anche se, successivamente, ritirò le sue precedenti affermazioni definendole satiriche. | ||
Nel testo | Nel testo ''Discorso sull'origine della diseguaglianza'' Il filosofo [[Jean Jacques Rousseau]] descrive lo stato di natura originale degli esseri umani come privo di governi, stati, autorità, gerarchie e diseguaglianze, nonché il più felice, libero, egalitario e gioioso della storia umana. Secondo la sua filosofia, la degenerazione dell'uomo nasce con la proprietà privata della terra da parte di alcuni, fonte di ogni diseguaglianza. Lo stato nasce ufficialmente come strumento di sicurezza per gli indifesi, ma è nei fatti un inganno dei potenti per mantenere il potere dando un falso senso di protezione ai deboli. | ||
Rousseau è uno dei padri del liberalismo e dunque non è completamente anarchico: il motivo è che riteneva impossibile il ritorno all'anarchia originale a causa della corruzione degli uomini civilizzati. Tuttavia è innegabile la sua simpatia verso l'anarchia. Ne "Il contratto sociale" la proposta del filosofo non è di abolire il contratto sociale, ma di cambiarlo, passando dal "Contratto Iniquo" proposto dai potenti a un "Contratto Equo" basato su una vera democrazia diretta, mandato imperativo dei magistrati esecutivi, assenza di privilegi nobiliari e ereditari e proprietà borghese, identità tra proprietà privata e personale, superiorità del settore pubblico su quello privato, divisione tra politica e religioni positive, e una religione civile basata sul deismo. | Rousseau è uno dei padri del liberalismo e dunque non è completamente anarchico: il motivo è che riteneva impossibile il ritorno all'anarchia originale a causa della corruzione degli uomini civilizzati. Tuttavia è innegabile la sua simpatia verso l'anarchia. Ne "Il contratto sociale" la proposta del filosofo non è di abolire il contratto sociale, ma di cambiarlo, passando dal "Contratto Iniquo" proposto dai potenti a un "Contratto Equo" basato su una vera democrazia diretta, mandato imperativo dei magistrati esecutivi, assenza di privilegi nobiliari e ereditari e proprietà borghese, identità tra proprietà privata e personale, superiorità del settore pubblico su quello privato, divisione tra politica e religioni positive, e una religione civile basata sul deismo. | ||
Rousseau enfatizza come questa società debba avvicinarsi il più possibile allo stato di natura. Anche nel suo trattato pedagogico "Emilè, o dell'educazione", il filosofo sostiene che la buona educazione deve basarsi sullo stato di natura e deve dunque essere "negativa": lo scopo del pedagogo non è imporsi sul discente ma rimuovere gli ostacoli che lo danneggerebbero. Ancora una volta le simpatie anarchiche sono evidenti. | Rousseau enfatizza come questa società debba avvicinarsi il più possibile allo stato di natura. Anche nel suo trattato pedagogico "Emilè, o dell'educazione", il filosofo sostiene che la buona educazione deve basarsi sullo stato di natura e deve dunque essere "negativa": lo scopo del pedagogo non è imporsi sul discente ma rimuovere gli ostacoli che lo danneggerebbero. Ancora una volta le simpatie anarchiche sono evidenti. |