Convegno di Palermo: rapporti tra istituzioni, fascismo e criminalità: differenze tra le versioni

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«Nella Sicilia degli anni che vanno dal [[1943|'43]] al [[1948|'48]], gli agenti hanno una funzione abbastanza decisa. Sono ben pagati dal dipartimento di [[Stato]] americano per non vanificare l'esperienza dell'occupazione. Questi signori sono citati ampliamente nell'antologia di Tranfaglia, che rappresenta per noi studiosi dei fatti un incipit, una fase di avvio preliminare per future ricerche. Il suo libro, infatti, non è un libro che conclude ma che apre un percorso, che è fondato sotto il profilo scientifico, in quanto ci sono corrispondenze di fonti, che vengo a certificare».
«Nella Sicilia degli anni che vanno dal [[1943|'43]] al [[1948|'48]], gli agenti hanno una funzione abbastanza decisa. Sono ben pagati dal dipartimento di [[Stato]] americano per non vanificare l'esperienza dell'occupazione. Questi signori sono citati ampliamente nell'antologia di Tranfaglia, che rappresenta per noi studiosi dei fatti un incipit, una fase di avvio preliminare per future ricerche. Il suo libro, infatti, non è un libro che conclude ma che apre un percorso, che è fondato sotto il profilo scientifico, in quanto ci sono corrispondenze di fonti, che vengo a certificare».


Citazione, a titolo esemplificativo e come conferma delle ipotesi formulate nella documentazione, di un rappresentante della Xª MAS, un tale Nino Cuttazzoni, che comandava il battaglione Pega (un battaglione ricavato dalla Xª MAS), ultrà specializzato in certe operazioni. L'obiettivo non era tecnico ma quello politico del sabotaggio: uso di strumentazione tecnica, funzionale al raggiungimento dell'obiettivo politico, ossia la lotta contro il partito comunista. Quindi un uomo della destra ultrà dà vita ad un esercito clandestino anticomunista. Scrive infatti: «Abbiamo a disposizione armi, depositi al completo, faccio contattare anche gruppi di nuotatori paracadutisti dal sud».
Citazione, a titolo esemplificativo e come conferma delle ipotesi formulate nella documentazione, di un rappresentante della Xª MAS, un tale Nino Cuttazzoni, che comandava il battaglione Pega (un battaglione ricavato dalla Xª MAS), ultrà specializzato in certe operazioni. L'obiettivo non era tecnico ma quello politico del sabotaggio: uso di strumentazione tecnica, funzionale al raggiungimento dell'obiettivo politico, ossia la lotta contro il partito comunista. Quindi un uomo della destra ultrà dà vita ad un esercito clandestino [[anticomunista]]. Scrive infatti: «Abbiamo a disposizione armi, depositi al completo, faccio contattare anche gruppi di nuotatori paracadutisti dal sud».


Altro esempio, altro nome: «Da altri documenti emerge che il battaglione Vega aveva al suo interno un personaggio di nome Salvatore Sapienza, di Montelepre, che si esercita come parà a Verona e che è imparentato con alcuni membri della banda monteleprina, tra cui Giuseppe Sapienza. Questo signore se ne stava a Verona e per circa 8 mesi si era esercitato nell'uso delle armi per guidare i gruppi dei battaglioni Vega, certamente presenti in Sicilia, anche con un altro personaggio citato dai documenti, un certo Fortunato Colbani. L'Alta mafia non solo è presente in Sicilia con Calò Vizzini, Genco Russo... ci sono anche nomi di persone autorevoli salite poi ai vertici del comando. Questi signori, che sono dell'Alta mafia, fanno un'operazione importante sotto la guida del generale Giuseppe Castellano, quello che firma l'armistizio e poi dà origine alla nascita del percorso statuale in loco. Questo signore convoca tutti i capimafia, come risulta da fonti di documentazione, resi noti dalla desecretazione delle carte. I rappresentanti dell'Alta mafia convocati da Castellano fondano un partito politico, il Fronte Democratico dell'ordine siciliano, presidente don Calò Vizzini, con il compito di mettere ordine nelle cose siciliane». Gli americani trovano la Sicilia in un grande disordine e veramente volgliono mettere ordine. Commettono solo il “piccolo” errore di fare in modo che siano i capimafia a mettere ordine sociale e la pax in Sicilia costa molto sangue. Perché l'Alta mafia che decide era perfettamente d'accordo con l'esercito e con le forze di occupazione, che avevano assieme concordato il progetto dell'ordine futuro della Sicilia. Quell'ordine che invece le sommosse popolari, le conferenze, i bisogni cercavano di impostare su un piano diverso.
Altro esempio, altro nome: «Da altri documenti emerge che il battaglione Vega aveva al suo interno un personaggio di nome Salvatore Sapienza, di Montelepre, che si esercita come parà a Verona e che è imparentato con alcuni membri della banda monteleprina, tra cui Giuseppe Sapienza. Questo signore se ne stava a Verona e per circa 8 mesi si era esercitato nell'uso delle armi per guidare i gruppi dei battaglioni Vega, certamente presenti in Sicilia, anche con un altro personaggio citato dai documenti, un certo Fortunato Colbani. L'Alta mafia non solo è presente in Sicilia con Calò Vizzini, Genco Russo... ci sono anche nomi di persone autorevoli salite poi ai vertici del comando. Questi signori, che sono dell'Alta mafia, fanno un'operazione importante sotto la guida del generale Giuseppe Castellano, quello che firma l'armistizio e poi dà origine alla nascita del percorso statuale in loco. Questo signore convoca tutti i capimafia, come risulta da fonti di documentazione, resi noti dalla desecretazione delle carte. I rappresentanti dell'Alta mafia convocati da Castellano fondano un partito politico, il Fronte Democratico dell'ordine siciliano, presidente don Calò Vizzini, con il compito di mettere ordine nelle cose siciliane». Gli americani trovano la Sicilia in un grande disordine e veramente volgliono mettere ordine. Commettono solo il “piccolo” errore di fare in modo che siano i capimafia a mettere ordine sociale e la pax in Sicilia costa molto sangue. Perché l'Alta mafia che decide era perfettamente d'accordo con l'esercito e con le forze di occupazione, che avevano assieme concordato il progetto dell'ordine futuro della Sicilia. Quell'ordine che invece le sommosse popolari, le conferenze, i bisogni cercavano di impostare su un piano diverso.
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Il libro di Tranfaglia «è una raccolta di documenti notevoli, questo il suo merito fondamentale, che lancia una serie di spunti e di ipotesi interpretative con l'intento di mobilitare curiosità. Un titolo, ''Come nasce la Repubblica'', non soltanto ad effetto. Mi pare che voglia dire che la nostra Repubblica nasce circondata e permeata dal mistero, con il quale noi storici ci confrontiamo costantemente, come i filosofi fanno nella ricerca dell'essenza, della cosa in sé. E qual è la cosa in sé, l'essenza della storia della Repubblica? Probabilmente esiste, ma esiste al di là di quello che finora è stato scritto e di quello che ancora sappiamo».
Il libro di Tranfaglia «è una raccolta di documenti notevoli, questo il suo merito fondamentale, che lancia una serie di spunti e di ipotesi interpretative con l'intento di mobilitare curiosità. Un titolo, ''Come nasce la Repubblica'', non soltanto ad effetto. Mi pare che voglia dire che la nostra Repubblica nasce circondata e permeata dal mistero, con il quale noi storici ci confrontiamo costantemente, come i filosofi fanno nella ricerca dell'essenza, della cosa in sé. E qual è la cosa in sé, l'essenza della storia della Repubblica? Probabilmente esiste, ma esiste al di là di quello che finora è stato scritto e di quello che ancora sappiamo».


Un giovane di 24 anni, Salvatore Giuliano, un uomo di poca cultura, che di colpo diventa filo-americano di ferro e si sente autorizzato a scrivere a Truman, si proclama capo di un esercito di guerriglieri pronti a scendere in campo per la difesa della democrazia minacciata dai [[comunisti]]. Ma chi aveva messo addosso a questo contadinotto, ignorante, una casacca di anticomunismo e addirittura una casacca di guerrigliero per la democrazia? Usa nelle lettere un linguaggio da intelligence, da servizi. Qualcuno aveva scritto per lui queste lettere agli americani, con questa terminologia: democrazia, lotta per la [[libertà]], il [[comunismo]] minaccia le [[libertà]] dell'Occidente. La "canea rossa" è un termine che si trova nei documenti dei servizi e in affermazioni attribuite ai [[fascisti]]. Anche Giuliano parla di "canea rossa". «Non mi convinceva che questo fosse diventato di colpo un esemplare di fiero anticomunista per sua scelta personale, per sua evoluzione ideologica. Così come non mi convinceva il fatto che a sparare sui contadini fosse stato solo lui. Lui in fondo era il Robin Hood dei contadini. Come poteva trasformarsi di colpo in giustiziere, da uomo del popolo diventare uno che spara sul popolo, così da perdere la faccia e da buttare a mare la sua personale tradizione di bandito? E non mi convinceva neanche il fatto che la responsabilità esclusiva della strage fosse solo della mafia. In realtà scopro che scopo della strage era quello di creare una grande provocazione per potere buttare i comunisti fuori dalla legalità. Un'operazione che fa parte di una strategia mediterranea dell'imperialismo americano. I fatti siciliani vanno collegati ad uno scenario più vasto, come testimoniano le lettere di Montalbano a Palmiro Togliatti». «I due grandi leaders della storia politica nazionale, Palmiro Togliatti e Alcide De Gasperi, sono entrambi consapevoli del fatto che l'Italia vive una condizione di libertà vigilata. Entrambi sono consapevoli delle condizioni terribili della sovranità limitata».
Un giovane di 24 anni, Salvatore Giuliano, un uomo di poca cultura, che di colpo diventa filo-americano di ferro e si sente autorizzato a scrivere a Truman, si proclama capo di un esercito di guerriglieri pronti a scendere in campo per la difesa della democrazia minacciata dai [[comunisti]]. Ma chi aveva messo addosso a questo contadinotto, ignorante, una casacca di [[anticomunismo]] e addirittura una casacca di guerrigliero per la democrazia? Usa nelle lettere un linguaggio da intelligence, da servizi. Qualcuno aveva scritto per lui queste lettere agli americani, con questa terminologia: democrazia, lotta per la [[libertà]], il [[comunismo]] minaccia le [[libertà]] dell'Occidente. La "canea rossa" è un termine che si trova nei documenti dei servizi e in affermazioni attribuite ai [[fascisti]]. Anche Giuliano parla di "canea rossa". «Non mi convinceva che questo fosse diventato di colpo un esemplare di fiero [[anticomunista]] per sua scelta personale, per sua evoluzione ideologica. Così come non mi convinceva il fatto che a sparare sui contadini fosse stato solo lui. Lui in fondo era il Robin Hood dei contadini. Come poteva trasformarsi di colpo in giustiziere, da uomo del popolo diventare uno che spara sul popolo, così da perdere la faccia e da buttare a mare la sua personale tradizione di bandito? E non mi convinceva neanche il fatto che la responsabilità esclusiva della strage fosse solo della mafia. In realtà scopro che scopo della strage era quello di creare una grande provocazione per potere buttare i comunisti fuori dalla legalità. Un'operazione che fa parte di una strategia mediterranea dell'imperialismo americano. I fatti siciliani vanno collegati ad uno scenario più vasto, come testimoniano le lettere di Montalbano a Palmiro Togliatti». «I due grandi leaders della storia politica nazionale, Palmiro Togliatti e Alcide De Gasperi, sono entrambi consapevoli del fatto che l'Italia vive una condizione di libertà vigilata. Entrambi sono consapevoli delle condizioni terribili della sovranità limitata».
   
   
La sovranità limitata in quel periodo era una doppia sovranità limitata. Non soltanto quindi nei confronti dell'impero in formazione degli [[USA]], ma anche nei confronti del Vaticano, che era la struttura portante, dominante della società italiana e aveva in mano la società italiana. Doppia sovranità limitata. E in questi giochi s'inserivano vari personaggi, come Giulio Andreotti, che in una lettera ai servizi segreti americani (OSS) scriveva alcune rivelazioni fatte da De Gasperi. Andreotti era quindi un informatore dell'OSS (Ufficio dei Servizi Strategici), l'odierna CIA, ed era contestualmente sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. Qualcuno lo aveva messo a fianco di De Gasperi per controllare e riferire che cosa stava facendo, e De Gasperi lo sapeva benissimo.
La sovranità limitata in quel periodo era una doppia sovranità limitata. Non soltanto quindi nei confronti dell'impero in formazione degli [[USA]], ma anche nei confronti del Vaticano, che era la struttura portante, dominante della società italiana e aveva in mano la società italiana. Doppia sovranità limitata. E in questi giochi s'inserivano vari personaggi, come Giulio Andreotti, che in una lettera ai servizi segreti americani (OSS) scriveva alcune rivelazioni fatte da De Gasperi. Andreotti era quindi un informatore dell'OSS (Ufficio dei Servizi Strategici), l'odierna CIA, ed era contestualmente sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. Qualcuno lo aveva messo a fianco di De Gasperi per controllare e riferire che cosa stava facendo, e De Gasperi lo sapeva benissimo.


Atro episodio emblematico: Pio XII, anticomunista in modo feroce (siamo nel [[1946|'46]]) non esclude la possibilità che i [[comunisti]], i [[socialisti]] e la democrazia cristiana si presentino insieme alle elezioni, purché il partito [[comunista]] e [[socialista]] siano considerati un partito solo, in modo da garantire alla DC pari rappresentanti rispetto ai due partiti della sinistra. Stupefacente, infine, il fatto che la Sicilia, l'autonomia siciliana, nasca dalle lotte popolari e dagli impegni di massa, ma anche decisa e sostenuta a tavolino da un incontro dell'Alta mafia, di cui esiste un documento assai esplicito. È stato un verbale, che ne conteneva un altro, del console americano Alfred T. Nester (console a Palermo dal [[1944|'44]] fino alla fine del [[1946|'46]]) a confermare quanto detto.
Atro episodio emblematico: Pio XII, [[anticomunista]] in modo feroce (siamo nel [[1946|'46]]) non esclude la possibilità che i [[comunisti]], i [[socialisti]] e la democrazia cristiana si presentino insieme alle elezioni, purché il partito [[comunista]] e [[socialista]] siano considerati un partito solo, in modo da garantire alla DC pari rappresentanti rispetto ai due partiti della sinistra. Stupefacente, infine, il fatto che la Sicilia, l'autonomia siciliana, nasca dalle lotte popolari e dagli impegni di massa, ma anche decisa e sostenuta a tavolino da un incontro dell'Alta mafia, di cui esiste un documento assai esplicito. È stato un verbale, che ne conteneva un altro, del console americano Alfred T. Nester (console a Palermo dal [[1944|'44]] fino alla fine del [[1946|'46]]) a confermare quanto detto.


«Confrontiamoci col mistero e probabilmente la nostra consapevolezza della realtà e la nostra attrezzatura su come affrontarla migliorerà».
«Confrontiamoci col mistero e probabilmente la nostra consapevolezza della realtà e la nostra attrezzatura su come affrontarla migliorerà».
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Il sistema democratico americano ha permesso la desecretazione ogni anno di nuovi documenti, mentre in Italia i documenti dei servizi segreti non sono disponibili, esiste ancora il segreto di [[Stato]].
Il sistema democratico americano ha permesso la desecretazione ogni anno di nuovi documenti, mentre in Italia i documenti dei servizi segreti non sono disponibili, esiste ancora il segreto di [[Stato]].


«Soltanto l'anno scorso è stato girato dalla parte giusta l'armadio della vergogna, in cui c'erano tutti i fascicoli contro i criminali [[nazisti]] e [[fascisti]], messi da parte perché non si facesse alcun processo. E quando i ministri italiani degli anni '50, in modo particolare i ministri della Difesa e dell'Interno, del governo Scelba, dettero ordine ai procuratori generali di girare dall'altra parte l'armadio dei procedimenti penali iniziati nelle istruttorie, non lo fecero soltanto per la [[Germania]], alleata degli [[Stati Uniti]], ma perché lì c'erano una serie di fascicoli sui generali e militari italiani che erano stati reintegrati nelle loro cariche ed erano in attività nell'esercito italiano. Per quanto riguarda il peso dell'associazione mafiosa, è accertato che l'associazione mafiosa ha avuto un ruolo notevole nei sindaci che sono stati messi in Sicilia, dopo lo sbarco e dunque d'accordo con gli americani. E che dire di Angleton, capo dei servizi segreti americani? Un personaggio che ha un rilievo nella storia degli [[Stati Uniti]] del secondo dopoguerra. Repubblicano, massone e [[fascista]] come suo padre, era stato Presidente della Camera di commercio italo-americana di Milano e arriva in Sicilia con un piano molto preciso, nella direzione dell'anticomunismo e dell'utilizzazione dei [[fascisti]]. Un aspetto importante dell'antologia [il libro di Tanfraglia] è quello che riguarda la riorganizzazione dei [[fascisti]] in Sicilia. C'è un capitolo molto ampio di documenti che dimostra, da una parte, che i [[fascisti]] si riorganizzano ben prima della fondazione di organizzazioni politiche [[neofasciste]] e, dall'altra, che l'arrivo in Sicilia non solo di meridionali ma anche di puri settentrionali fa si che questi abbiano un ruolo notevole in tutta la lotta che la destra organizza contro la sinistra, contro i [[comunisti]]. Su questo esisteva soltanto un libro di Michele Fatica, intitolato ''Il fascismo clandestino'', che aveva potuto utilizzare solo documenti italiani per fare un passo avanti nello studio dell'organizzazione del fascismo dopo il [[1945|'45]] e la sua attività tra il [[1945|'45]] e il [[1948|'48]]».
«Soltanto l'anno scorso è stato girato dalla parte giusta l'armadio della vergogna, in cui c'erano tutti i fascicoli contro i criminali [[nazisti]] e [[fascisti]], messi da parte perché non si facesse alcun processo. E quando i ministri italiani degli anni '50, in modo particolare i ministri della Difesa e dell'Interno, del governo Scelba, dettero ordine ai procuratori generali di girare dall'altra parte l'armadio dei procedimenti penali iniziati nelle istruttorie, non lo fecero soltanto per la [[Germania]], alleata degli [[Stati Uniti]], ma perché lì c'erano una serie di fascicoli sui generali e militari italiani che erano stati reintegrati nelle loro cariche ed erano in attività nell'esercito italiano. Per quanto riguarda il peso dell'associazione mafiosa, è accertato che l'associazione mafiosa ha avuto un ruolo notevole nei sindaci che sono stati messi in Sicilia, dopo lo sbarco e dunque d'accordo con gli americani. E che dire di Angleton, capo dei servizi segreti americani? Un personaggio che ha un rilievo nella storia degli [[Stati Uniti]] del secondo dopoguerra. Repubblicano, massone e [[fascista]] come suo padre, era stato Presidente della Camera di commercio italo-americana di Milano e arriva in Sicilia con un piano molto preciso, nella direzione dell'[[anticomunismo]] e dell'utilizzazione dei [[fascisti]]. Un aspetto importante dell'antologia [il libro di Tanfraglia] è quello che riguarda la riorganizzazione dei [[fascisti]] in Sicilia. C'è un capitolo molto ampio di documenti che dimostra, da una parte, che i [[fascisti]] si riorganizzano ben prima della fondazione di organizzazioni politiche [[neofasciste]] e, dall'altra, che l'arrivo in Sicilia non solo di meridionali ma anche di puri settentrionali fa si che questi abbiano un ruolo notevole in tutta la lotta che la destra organizza contro la sinistra, contro i [[comunisti]]. Su questo esisteva soltanto un libro di Michele Fatica, intitolato ''Il fascismo clandestino'', che aveva potuto utilizzare solo documenti italiani per fare un passo avanti nello studio dell'organizzazione del fascismo dopo il [[1945|'45]] e la sua attività tra il [[1945|'45]] e il [[1948|'48]]».


«A noi tutti sembra ormai evidente un elemento importante, la "'''tesi della doppia realtà e del doppio [[Stato]]'''", valida per gli studi sull'Italia contemporanea, per far capire come noi entriamo a far parte di un sistema politico internazionale che sicuramente, almeno fino all'[[1989|89]], forse anche oltre, ha avuto un peso rilevante su quella che è stata la nostra stessa storia nazionale». <ref>«Un processo lento, che in Italia si è sviluppato per tappe e acquisizioni a partire dal riconoscimento dello status quo feudale nel sud da parte della monarchia sabauda in cambio della propria legittimazione. La mafia, dalle trattative per preparare lo sbarco alleato in Sicilia al sistema di scambio voto-favore dell'epoca democristiana, ha in seguito rappresentato un costante interlocutore per la repubblica. In tale contesto, il ruolo della capitale morale settentrionale è andato focalizzandosi sulla controparte legale, il riciclaggio di denaro. Equilibrio che si è tuttavia definitivamente infranto a cavallo degli anni '80, con lo scoppio di una sanguinosa guerra intestina. Conflitto che, con un bilancio assimilabile a una guerra civile, ha portato al prevalere dei clan più arretrati e feroci, i corleonesi, e a una tardiva reazione istituzionale» (da [http://www.arivista.org/?nr=255&pag=23.htm ''Antistato totalitario e antistato mafioso''] di Massimo Annibale Rossi).</ref>
«A noi tutti sembra ormai evidente un elemento importante, la "'''tesi della doppia realtà e del doppio [[Stato]]'''", valida per gli studi sull'Italia contemporanea, per far capire come noi entriamo a far parte di un sistema politico internazionale che sicuramente, almeno fino all'[[1989|89]], forse anche oltre, ha avuto un peso rilevante su quella che è stata la nostra stessa storia nazionale». <ref>«Un processo lento, che in Italia si è sviluppato per tappe e acquisizioni a partire dal riconoscimento dello status quo feudale nel sud da parte della monarchia sabauda in cambio della propria legittimazione. La mafia, dalle trattative per preparare lo sbarco alleato in Sicilia al sistema di scambio voto-favore dell'epoca democristiana, ha in seguito rappresentato un costante interlocutore per la repubblica. In tale contesto, il ruolo della capitale morale settentrionale è andato focalizzandosi sulla controparte legale, il riciclaggio di denaro. Equilibrio che si è tuttavia definitivamente infranto a cavallo degli anni '80, con lo scoppio di una sanguinosa guerra intestina. Conflitto che, con un bilancio assimilabile a una guerra civile, ha portato al prevalere dei clan più arretrati e feroci, i corleonesi, e a una tardiva reazione istituzionale» (da [http://www.arivista.org/?nr=255&pag=23.htm ''Antistato totalitario e antistato mafioso''] di Massimo Annibale Rossi).</ref>
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