Mafia e fascismo: differenze tra le versioni

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Salvatore Giuliano è stato spesso dipinto come una sorta di Robin Hood, in realtà è certa la sua relazione con gli ambienti [[Fascismo|fascisti]] e mafiosi antecedenti e seguenti l'[[8 settembre]] [[1943]].
Salvatore Giuliano è stato spesso dipinto come una sorta di Robin Hood, in realtà è certa la sua relazione con gli ambienti [[Fascismo|fascisti]] e mafiosi antecedenti e seguenti l'[[8 settembre]] [[1943]].


Per inquadrare la sua storia si può partire dal rapporto statunitense intitolato '''''I mafiosi''''' ([[18 luglio]] [[1943]]), che riferisce: «Ispettori della Milizia [[fascista]] sono stati inviati a Palermo e a Sciacca per aprire negoziati con esponenti mafiosi in prigione da lungo tempo. Ai mafiosi internati è fatta la seguente promessa: se contribuiranno a difendere la Sicilia, saranno allestiti nuovi processi per provare la loro innocenza». Infatti, più o meno un mese dopo, Giuliano cominciò il suo assalto alle caserme, uccise diversi carabinieri e soprattutto organizzò l'evasione di massa dei detenuti dalle [[carcere|carceri]] di Monreale (suo paese natale), nel quale soggiornavano numerosi mafiosi, non senza che la famiglia mafiosa dei Miceli desse la propria "benedizione" alle sue azioni.
Per inquadrare la sua storia si può partire dal rapporto statunitense intitolato ''I mafiosi'' ([[18 luglio]] [[1943]]), che riferisce: «Ispettori della Milizia [[fascista]] sono stati inviati a Palermo e a Sciacca per aprire negoziati con esponenti mafiosi in prigione da lungo tempo. Ai mafiosi internati è fatta la seguente promessa: se contribuiranno a difendere la Sicilia, saranno allestiti nuovi processi per provare la loro innocenza». Infatti, più o meno un mese dopo, Giuliano cominciò il suo assalto alle caserme, uccise diversi carabinieri e soprattutto organizzò l'evasione di massa dei detenuti dalle [[carcere|carceri]] di Monreale (suo paese natale), nel quale soggiornavano numerosi mafiosi, non senza che la famiglia mafiosa dei Miceli desse la propria "benedizione" alle sue azioni.


Dell'esistenza di una “banda Giuliano” ne fecce cenno la spia calabrese dell'RSI Pasquale Sidari (arrestato nel marzo [[1945]]):  
Dell'esistenza di una “banda Giuliano” ne fecce cenno la spia calabrese dell'RSI Pasquale Sidari (arrestato nel marzo [[1945]]):  
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