Luigi Botta: differenze tra le versioni

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== Cenni biografici e bibliogafici ==
== Cenni biografici e bibliogafici ==
Di formazione artistica, Luigi Botta inizia la propria attività nel settore delle arti visive sperimentali legandosi alle gallerie torinesi «Franzp» ed «Lp 220» di Franco Paludetto, alla cuneese «Studioerre» ed alla milanese «La Guzzina» di Lucio Cerioli. Nonostante la sua opera desti notevole interesse (di lui si occupa la più autorevole critica nazionale e non solo), cessa l'attività con l'organizzazione a Savigliano (Cuneo) dell'happening «Oltre la piazza, per la città» ([[15 agosto]] [[1975]]). Attivo contemporaneamente nella redazione periferica della «Gazzetta del Popolo», ha l'occasione di scrivere del caso [[Sacco e Vanzetti]] per la prima volta nel giugno [[1972]], anno in cui conosce la sorella di [[Bartolomeo Vanzetti|Bartolomeo]], Vincenzina, che frequenterà per alcuni lustri. È incaricato dal quotidiano ad occuparsi stabilmente della vicenda dei due anarchici: ciò gli permette di scrivere il primo libro sul caso già nel [[1978]] ('''''Sacco e Vanzetti: giustiziata la verità''''', prefazione di Pietro Nenni, Edizioni Gribaudo) affrontando anche gli avvenimenti a posteriori, sino all'attualità della riabilitazione del [[1977]] ed oltre.  
Di formazione artistica, Luigi Botta inizia la propria attività nel settore delle arti visive sperimentali legandosi alle gallerie torinesi «Franzp» ed «Lp 220» di Franco Paludetto, alla cuneese «Studioerre» ed alla milanese «La Guzzina» di Lucio Cerioli. Nonostante la sua opera desti notevole interesse (di lui si occupa la più autorevole critica nazionale e non solo), cessa l'attività con l'organizzazione a Savigliano (Cuneo) dell'happening «Oltre la piazza, per la città» ([[15 agosto]] [[1975]]). Attivo contemporaneamente nella redazione periferica della «Gazzetta del Popolo», ha l'occasione di scrivere del caso [[Sacco e Vanzetti]] per la prima volta nel giugno [[1972]], anno in cui conosce la sorella di [[Bartolomeo Vanzetti|Bartolomeo]], Vincenzina, che frequenterà per alcuni lustri. È incaricato dal quotidiano ad occuparsi stabilmente della vicenda dei due anarchici: ciò gli permette di scrivere il primo libro sul caso già nel [[1978]] ('''''Sacco e Vanzetti: giustiziata la verità'''''), affrontando anche gli avvenimenti a posteriori, sino all'attualità della riabilitazione del [[1977]] ed oltre.  


Pubblica complessivamente oltre sessanta titoli, che risentono della sua formazione artistica e della sua passione storica, soprattutto subalpina ed ecologica. L'interesse verso il sociale si fa sentire in alcuni libri (''Margarita'', ([[1984]]); ''Tra i partigiani'' (1986); ''Savigliano e gli emigranti'' ([[2004]]); ''Savigliano città d'acqua'' ([[2005]]); ''Où il est l’enfant!'' ([[2007]]); ''Il quartiere di Santa Monica'' ([[2010]]); ''Una ciudad fuera del tiempo'' ([[2011]]); ''Una bambina povera'' (a cura, [[2012]]); ''Come la fenice'' (a cura, [[2013]]); ''Questa fanciula a riceuto l'aqua'' ([[2015]]); ''Figli non tornate! (1915-1918)'' ([[2016]]). Negli anni dirige alcuni periodici («Natura Nostra», ambientalista e storico-artistico; «Scala B», arti visive; «Il germoglio», ecologista; «Joga Sadhana», culture alternative), si occupa del funzionamento di ''Radionuovainformazione'' e cura per sei anni ([[1975]]-[[1980]]) le rubriche ''Monumenti da salvare'' e ''Momenti culturali'' sulla «Gazzetta del Popolo».
Pubblica complessivamente oltre sessanta titoli, che risentono della sua formazione artistica e della sua passione storica, soprattutto subalpina ed ecologica. L'interesse verso il sociale si fa sentire in alcuni libri (''Margarita'', ([[1984]]); ''Tra i partigiani'' (1986); ''Savigliano e gli emigranti'' ([[2004]]); ''Savigliano città d'acqua'' ([[2005]]); ''Où il est l’enfant!'' ([[2007]]); ''Il quartiere di Santa Monica'' ([[2010]]); ''Una ciudad fuera del tiempo'' ([[2011]]); ''Una bambina povera'' (a cura, [[2012]]); ''Come la fenice'' (a cura, [[2013]]); ''Questa fanciula a riceuto l'aqua'' ([[2015]]); ''Figli non tornate! (1915-1918)'' ([[2016]]). Negli anni dirige alcuni periodici («Natura Nostra», ambientalista e storico-artistico; «Scala B», arti visive; «Il germoglio», ecologista; «Joga Sadhana», culture alternative), si occupa del funzionamento di ''Radionuovainformazione'' e cura per sei anni ([[1975]]-[[1980]]) le rubriche ''Monumenti da salvare'' e ''Momenti culturali'' sulla «Gazzetta del Popolo».
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