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[[File:Pasquale Binazzi.jpg|thumb|left|[[Pasquale Binazzi]], fu sempre radicalmente ostile all'idea del voto]] | [[File:Pasquale Binazzi.jpg|thumb|left|[[Pasquale Binazzi]], fu sempre radicalmente ostile all'idea del voto]] | ||
In seguito, addirittura, gli anarchici entrarono a far parte del governo della Catalogna prima e, successivamente, in quello nazionale (ottennero 4 ministeri) <ref>Al secondo governo [[Largo Caballero | Caballero]] ([[4 novembre]] [[1936]]) parteciparono, in nome delle circostanze belliche, anche quattro membri della [[CNT]] ([[Juan Garcia Oliver]], [[Juan Lopez]], [[Federica Montseny]] e [[Juan Peirò]]), pagandone però un elevato prezzo in termini di identità e coerenza. (Si veda [ | In seguito, addirittura, gli anarchici entrarono a far parte del governo della Catalogna prima e, successivamente, in quello nazionale (ottennero 4 ministeri) <ref>Al secondo governo [[Largo Caballero | Caballero]] ([[4 novembre]] [[1936]]) parteciparono, in nome delle circostanze belliche, anche quattro membri della [[CNT]] ([[Juan Garcia Oliver]], [[Juan Lopez]], [[Federica Montseny]] e [[Juan Peirò]]), pagandone però un elevato prezzo in termini di identità e coerenza. (Si veda [[la_Rivoluzione_spagnola_%281936-39%29#Gli_anarchici_entrano_nel_secondo_governo_Caballero_.28novembre_1936_-_gennaio_1937.29|Gli anarchici nel secondo governo Caballero]])</ref> <ref name="elezioni"> Nel sito della [http://www.fdca.it/Congresso/congresso4/3.htm Federazione dei Comunisti Anarchici], in merito a questa vicenda si può leggere: «Tale partecipazione avrebbe dovuto sposarsi con l'azione di massa. La partecipazione dei comunisti anarchici con un ruolo di gestione delle istituzioni in una fase rivoluzionaria avrebbe potuto essere positivo a condizione di riuscire a consentire la crescita dal basso di strutture di autogoverno nate dalla lotta di classe e dalla guerra di popolo. Il limite di quella esperienza, o almeno uno dei suoi limiti più grandi, sta nel non aver consentito la guerra di popolo e la creazione del contropotere rivoluzionario basato sulle libere aggregazioni produttive e di lotta degli operai e dei contadini». </ref> | ||
Al di là di quelle particolari circostanze storiche, in ogni caso gli anarchici hanno sempre concordato sul carattere autoritario del sistema rappresentativo, come ben sottolineò [[Michail Bakunin]]: | Al di là di quelle particolari circostanze storiche, in ogni caso gli anarchici hanno sempre concordato sul carattere autoritario del sistema rappresentativo, come ben sottolineò [[Michail Bakunin]]: |