Il secondo dopoguerra in Italia: corpi di polizia e repressione della lotta antifascista: differenze tra le versioni

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*Arresto all'età di 16 anni Pietro Prodan nel '44, con  Nives e Nerina sue sorelle:  
*Arresto all'età di 16 anni Pietro Prodan nel '44, con  Nives e Nerina sue sorelle:  
: «[...] Tra i poliziotti che procedettero al nostro arresto c'era anche Sigfrido Mazzuccato. Dopo un periodo ci circa un mese negli uffici del "gruppo Olivares" dove i tre furono percossi anche da [[Gaetano Collotti]]: Mi hanno portato in [[Germania]] al campo di [[Buchenwald]] dove sono stato liberato dagli alleati. Nello stesso campo di concentramento è venuto nel novembre del 1944 anche il maresciallo Mazzuccato che la vigilia di Natale è stato, verso mezzanotte, trasportato nel forno crematorio e gettato in esso. Ho visto coi miei occhi la cartella scritta dai tedeschi in cui si diceva: “Mazzuccato, deceduto per catarro intestinale il 24 dicembre 1944» ([http://www.didaweb.net/fuoriregistro/leggi.php?a=6811 da Didaweb]).  
: «[...] Tra i poliziotti che procedettero al nostro arresto c'era anche Sigfrido Mazzuccato. Dopo un periodo ci circa un mese negli uffici del "gruppo Olivares" dove i tre furono percossi anche da [[Gaetano Collotti]]: Mi hanno portato in [[Germania]] al campo di [[Buchenwald]] dove sono stato liberato dagli alleati. Nello stesso campo di concentramento è venuto nel novembre del 1944 anche il maresciallo Mazzuccato che la vigilia di Natale è stato, verso mezzanotte, trasportato nel forno crematorio e gettato in esso. Ho visto coi miei occhi la cartella scritta dai tedeschi in cui si diceva: “Mazzuccato, deceduto per catarro intestinale il 24 dicembre 1944» ([http://www.didaweb.net/fuoriregistro/leggi.php?a=6811 da Didaweb]).  
*Il rebus della sparizione di Mazzuccato fatto rimuovere dal comando [[SS]] dall'incarico è stato risolto.Agli atti del processo ci sono numerosissime testimonianze sui crimini ed i "metodi di interrogatorio" queste testimonianze sono agli atti sia del processo a Carico di Gueli sia di quello relativo alla [[Risiera di San Sabba]]. Da tali testimonianze si deduce che il metodo della tortura non era occasionale ma sistematico e lo stesso vescovo di Trieste Santin intervenne tentando di porre fine a tal modo nefando di agire nel 1942 dopo un periodo di incredulità su quanto era venuto a conoscenza, ovviamente il suo coraggioso intervento non ottenne gli esiti che il prelato si era prefisso. '''Per maggiori approfondimenti leggere''': [http://it.wikipedia.org/wiki/Ispettorato_Speciale_di_Pubblica_Sicurezza_per_la_Venezia_Giulia Ispettorato Speciale di Pubblica Sicurezza per la Venezia Giulia]
*Il rebus della sparizione di Mazzuccato fatto rimuovere dal comando [[SS]] dall'incarico è stato risolto.Agli atti del processo ci sono numerosissime testimonianze sui crimini ed i "metodi di interrogatorio" queste testimonianze sono agli atti sia del processo a Carico di Gueli sia di quello relativo alla [[Risiera di San Sabba]]. Da tali testimonianze si deduce che il metodo della tortura non era occasionale ma sistematico e lo stesso vescovo di Trieste Santin intervenne tentando di porre fine a tal modo nefando di agire nel 1942 dopo un periodo di incredulità su quanto era venuto a conoscenza, ovviamente il suo coraggioso intervento non ottenne gli esiti che il prelato si era prefisso. Per maggiori approfondimenti si legga: [http://it.wikipedia.org/wiki/Ispettorato_Speciale_di_Pubblica_Sicurezza_per_la_Venezia_Giulia Ispettorato Speciale di Pubblica Sicurezza per la Venezia Giulia]
*Oltre a ciò occorre ricordare che Pietro Badoglio assegnò il controllo di Mussolini, appena deposto, proprio a Gueli, che in una lettera, risalente a quel periodo, si dichiara apertamente ammiratore di Mussolini. Ebbene, appena Mussolini fuggirà, questo tristo figuro del Gueli ce lo ritroviamo in Sicilia come poliziotto dirigente al tempo dei fatti inerenti [[Portella della Ginestra]].
*Oltre a ciò occorre ricordare che Pietro Badoglio assegnò il controllo di Mussolini, appena deposto, proprio a Gueli, che in una lettera, risalente a quel periodo, si dichiara apertamente ammiratore di Mussolini. Ebbene, appena Mussolini fuggirà, questo tristo figuro del Gueli ce lo ritroviamo in Sicilia come poliziotto dirigente al tempo dei fatti inerenti [[Portella della Ginestra]].
*Gueli, Ispettore Generale: «Allorché mi convocò, il capo della Polizia mi chiarì che si trattava di salvaguardare la persona di Mussolini e di impedire, in tutti i modi, che i tedeschi lo rapissero. In tal caso, bisognava far fuoco sul prigioniero e far trovare un cadavere. Risposi che ero un uomo di battaglia non un assassino e allora lui mi disse che della bisogna erano stati incaricati i Carabinieri. Badoglio, volle conoscermi e a presentarmi al Capo del Governo provvide Senise. Il Maresciallo ripeté a me la consegna già data a Polito e io, come Polito, assicurai che l'avrei fedelmente e, occorrendo, personalmente eseguita. Nella notte, trascorsa insonne, però, presi la mia decisione: poiché la sorte, '''fra milioni d'ltaliani restati fedeli al Duce, dava a me l'occasione favorevole, dovevo fare di tutto per salvarlo'''. L'indomani, mi recai in Sardegna e constatai che, per clima e per sicurezza Mussolini si trovava molto male. Se gli inglesi avessero avuto notizia della sua presenza alla Maddalena, avrebbero potuto facilmente impadronirsene o seppellirlo sotto le macerie della villa con quattro cannonate delle loro navi». '''Si legga anche''': [http://digilander.libero.it/lacorsainfinita/guerra2/schede/liberazioneduce.htm CorsaInfinita, sito dei bersaglieri].  Fu Gueli che stabilì il trasferimento al Gran Sasso che nel '42 era responsabile del famigerato "ispettorato Speciale di Polizia" per la Venezia Giulia: [[Benito Mussolini]] viene fatto evadere dai paracadutisti guidati nell'operazione del futuro terrorista mercenario/internazionale Otto Skorzeny</ref> '''Ettore Messana''', e '''Ciro Verdiani'''.
*Gueli, Ispettore Generale: «Allorché mi convocò, il capo della Polizia mi chiarì che si trattava di salvaguardare la persona di Mussolini e di impedire, in tutti i modi, che i tedeschi lo rapissero. In tal caso, bisognava far fuoco sul prigioniero e far trovare un cadavere. Risposi che ero un uomo di battaglia non un assassino e allora lui mi disse che della bisogna erano stati incaricati i Carabinieri. Badoglio, volle conoscermi e a presentarmi al Capo del Governo provvide Senise. Il Maresciallo ripeté a me la consegna già data a Polito e io, come Polito, assicurai che l'avrei fedelmente e, occorrendo, personalmente eseguita. Nella notte, trascorsa insonne, però, presi la mia decisione: poiché la sorte, '''fra milioni d'ltaliani restati fedeli al Duce, dava a me l'occasione favorevole, dovevo fare di tutto per salvarlo'''. L'indomani, mi recai in Sardegna e constatai che, per clima e per sicurezza Mussolini si trovava molto male. Se gli inglesi avessero avuto notizia della sua presenza alla Maddalena, avrebbero potuto facilmente impadronirsene o seppellirlo sotto le macerie della villa con quattro cannonate delle loro navi». '''Si legga anche''': [http://digilander.libero.it/lacorsainfinita/guerra2/schede/liberazioneduce.htm CorsaInfinita, sito dei bersaglieri].  Fu Gueli che stabilì il trasferimento al Gran Sasso che nel '42 era responsabile del famigerato "ispettorato Speciale di Polizia" per la Venezia Giulia: [[Benito Mussolini]] viene fatto evadere dai paracadutisti guidati nell'operazione del futuro terrorista mercenario/internazionale Otto Skorzeny</ref> '''Ettore Messana''', e '''Ciro Verdiani'''.
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