Antonin Artaud: differenze tra le versioni

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:«Nulla è gratuito nella magnificenza d'Eliogabalo, né in '''questa meravigliosa aspirazione al disordine''' che non '''è''' se non '''l'appplicazione di un'idea metafisica e superiore dell'ordine, cioè dell'unità'''».
:«Nulla è gratuito nella magnificenza d'Eliogabalo, né in '''questa meravigliosa aspirazione al disordine''' che non '''è''' se non '''l'appplicazione di un'idea metafisica e superiore dell'ordine, cioè dell'unità'''».


:«L'anarchico dice: Né Dio, né padrone, me soltanto. Eiogabalo, una volta sul trono, non accetta alcuna legge; ed è il padrone. La sua legge personale sarà dunque la legge di tutti. Impone la prorpia tirannia. Ogni tiranno non è in fondo che un anarchico che la perso la corona e che mette il mondo al proprio passo. Ma vi è tuttavia un'altra idea nell'[[anarchia]] di Eliogabalo. '''Credendosi dio, identificandosi con il proprio dio, non commette mai l'errore di inventare una legge umana, un'assurda e insensata legge umana <ref>«L'[[anarchia]], senza ordine né legge, le leggi e i comandamenti non esistono senza il disordine della realtà, il tempo è la sola legge. Continuerò a disarticolare ogni cosa, nella vita degli universi, perché il tempo sono io» (da '''''Per gli analfabeti''''').</ref>, per mezzo della quale lui, dio, dovrebbe parlare'''. [...] '''Eliogabalo, giunto a Roma, caccia dal Senato gli uomini e pone le donne al loro posto'''. '''Per i Romani questa è [[anarchia]], ma per la religione dei mestrui, che ha fondata la propria tria, e per Eliogabalo che l'applica, non vi è in questo che un ristabilire l'equilibrio''', un ritorno ragionato alla legge, poiché è alla donna, la nata prima, la prima giunta nell'ordine cosmico che tocca fare le leggi».
:«L'anarchico dice: Né Dio, né padrone, me soltanto. Eiogabalo, una volta sul trono, non accetta alcuna legge; ed è il padrone. La sua legge personale sarà dunque la legge di tutti. Impone la prorpia tirannia. Ogni tiranno non è in fondo che un anarchico che la perso la corona e che mette il mondo al proprio passo. Ma vi è tuttavia un'altra idea nell'[[anarchia]] di Eliogabalo. '''Credendosi dio, identificandosi con il proprio dio, non commette mai l'errore di inventare una legge umana, un'assurda e insensata legge umana <ref>«L'anarchia, senza ordine né legge, le leggi e i comandamenti non esistono senza il disordine della realtà, il tempo è la sola legge. Continuerò a disarticolare ogni cosa, nella vita degli universi, perché il tempo sono io» (da '''''Per gli analfabeti''''').</ref>, per mezzo della quale lui, dio, dovrebbe parlare'''. [...] '''Eliogabalo, giunto a Roma, caccia dal Senato gli uomini e pone le donne al loro posto'''. '''Per i Romani questa è [[anarchia]], ma per la religione dei mestrui, che ha fondata la propria tria, e per Eliogabalo che l'applica, non vi è in questo che un ristabilire l'equilibrio''', un ritorno ragionato alla legge, poiché è alla donna, la nata prima, la prima giunta nell'ordine cosmico che tocca fare le leggi».


=== ''Messaggi Rivoluzionari'' ===
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