Crass: differenze tra le versioni

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Reality Asylum non sarà l'unico brano ad affrontare tematiche connesse alla discriminazione sessuale. Mossi dal desiderio di «sferrare un attacco femminista» al fine di spingere le persone a imparare a rifiutare i ruoli che ci sono imposti dall'alto, tipo il «maschio dominatore» contro la «femmina remissiva», ruoli finora accettati passivamente" nel [[1980]] i Crass pubblicarono l'album Penis Envy (invidia del pene). Curato esclusivamente dalla parte femminile del collettivo, l'album affrontava, secondo un punto di vista esclusivamente femminile ma che esulava dai tradizionali schemi "femministi", il ruolo della donna nella società patriarcale, la sua sessualità e le discriminazioni presenti nella religione cattolica. Penis Envy provocò numerose reazioni sconcertate evidenziando numerosi pregiudizi radicati non solo nei mass [[media]], ma anche negli stessi punks. L'album provocò anche le reazioni della stampa generalmente di sinistra che li accusò di ambiguità e di anti-femminismo, «però tali critiche non hanno senso di esistere a una ragionata lettura dei testi di queste canzoni, continuamente in bilico tra racconti personali e considerazioni politiche». L'ultimo brano di Penis Envy, intitolato ''Our Wedding'' (Il nostro matrimonio), venne usato per colpire direttamente la rivista «Loving», rivista rosa per adolescenti «specializzata nello sfruttamento della solitudine giovanile». Proposta sotto lo pseudonimo di Creative Recording and Sound Service, la canzone in questione era una parodia di una canzone d'amore ispirata al matrimonio. Stampata in formato 7" flexi venne allegata alla rivista «Loving» che la propose alle proprie lettrici come "un must per il felice giorno del matrimonio". Apparentemente tale, Our Wedding si rivelò in realtà come una feroce critica all'istituzione stessa. «Non appena l'inganno venne scoperto l'intera Fleet Street venne scossa, e molte teste caddero nella redazione di "Loving"».
Reality Asylum non sarà l'unico brano ad affrontare tematiche connesse alla discriminazione sessuale. Mossi dal desiderio di «sferrare un attacco femminista» al fine di spingere le persone a imparare a rifiutare i ruoli che ci sono imposti dall'alto, tipo il «maschio dominatore» contro la «femmina remissiva», ruoli finora accettati passivamente" nel [[1980]] i Crass pubblicarono l'album Penis Envy (invidia del pene). Curato esclusivamente dalla parte femminile del collettivo, l'album affrontava, secondo un punto di vista esclusivamente femminile ma che esulava dai tradizionali schemi "femministi", il ruolo della donna nella società patriarcale, la sua sessualità e le discriminazioni presenti nella religione cattolica. Penis Envy provocò numerose reazioni sconcertate evidenziando numerosi pregiudizi radicati non solo nei mass [[media]], ma anche negli stessi punks. L'album provocò anche le reazioni della stampa generalmente di sinistra che li accusò di ambiguità e di anti-femminismo, «però tali critiche non hanno senso di esistere a una ragionata lettura dei testi di queste canzoni, continuamente in bilico tra racconti personali e considerazioni politiche». L'ultimo brano di Penis Envy, intitolato ''Our Wedding'' (Il nostro matrimonio), venne usato per colpire direttamente la rivista «Loving», rivista rosa per adolescenti «specializzata nello sfruttamento della solitudine giovanile». Proposta sotto lo pseudonimo di Creative Recording and Sound Service, la canzone in questione era una parodia di una canzone d'amore ispirata al matrimonio. Stampata in formato 7" flexi venne allegata alla rivista «Loving» che la propose alle proprie lettrici come "un must per il felice giorno del matrimonio". Apparentemente tale, Our Wedding si rivelò in realtà come una feroce critica all'istituzione stessa. «Non appena l'inganno venne scoperto l'intera Fleet Street venne scossa, e molte teste caddero nella redazione di "Loving"».


===Contro l'Oi! e gli Skinheads===
===Contro l'Oi! e gli ''Skinheads''===
[[File:Punkertreffen 1984 - Ausschnitt.jpg|thumb|Un punk che fronteggia dei poliziotti in schieramento anti-sommossa.]]
[[File:Punkertreffen 1984 - Ausschnitt.jpg|thumb|Un punk che fronteggia dei poliziotti in schieramento anti-sommossa.]]
Nella radicalizzazione del loro pensiero politico i Crass ritennero opportuno criticare duramente un altro fenomeno che andava formandosi in quegli stessi anni: il genere musicale Oi! ascoltato prevalentemente dagli [[skinheads]]. Propagandato da Garry Burshell, giornalista della autorevole rivista musicale inglese "Sounds", come «l'unico, il vero punk. Proprio mentre il punk è nato per distruggere le discriminazioni, l'Oi! Music e lo Skunk sono così ciechi che le rafforzano.». Le critiche mosse nei confronti degli skinheads riguardano principalmente i gravi disordini, spesso a sfondo razziale, provocate ai concerti e non solo. I Crass spingeranno ancora avanti la loro critica denunciando la strumentalizzazione politica del movimento sulla base di una falsa mitologia della classe operaia. «Affermare che il punk appartiene alla classe operaia significa solo strapparlo dalle sue vere radici, che sono nel rock interclassista rivoluzionario». <ref>Commenti di alcuni utenti: «Non vi è spazio in questa sede per approfondire il movimento skinhead... Tengo comunque a precisare a quanti non lo conoscano come al suo interno non vi sia solo la corrente [[Nazionalsocialismo|nazista]] (che tra l'altro è rinnegata dagli stessi skinheads antirazzisti) o apolitica, ma anche quella redskin (comunisti) e anarcoskin (anarchici)».</ref>
Nella radicalizzazione del loro pensiero politico i Crass ritennero opportuno criticare duramente un altro fenomeno che andava formandosi in quegli stessi anni: il genere musicale Oi! ascoltato prevalentemente dagli [[skinheads]]. Propagandato da Garry Burshell, giornalista della autorevole rivista musicale inglese "Sounds", come «l'unico, il vero punk. Proprio mentre il punk è nato per distruggere le discriminazioni, l'Oi! Music e lo Skunk sono così ciechi che le rafforzano.». Le critiche mosse nei confronti degli skinheads riguardano principalmente i gravi disordini, spesso a sfondo razziale, provocate ai concerti e non solo. I Crass spingeranno ancora avanti la loro critica denunciando la strumentalizzazione politica del movimento sulla base di una falsa mitologia della classe operaia. «Affermare che il punk appartiene alla classe operaia significa solo strapparlo dalle sue vere radici, che sono nel rock interclassista rivoluzionario». <ref>Commenti di alcuni utenti: «Non vi è spazio in questa sede per approfondire il movimento skinhead... Tengo comunque a precisare a quanti non lo conoscano come al suo interno non vi sia solo la corrente [[Nazionalsocialismo|nazista]] (che tra l'altro è rinnegata dagli stessi skinheads antirazzisti) o apolitica, ma anche quella redskin (comunisti) e anarcoskin (anarchici)».</ref>
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