Enrico Baj: differenze tra le versioni

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=== ''Nixon Parade'' ([[1974]]) ===
=== ''Nixon Parade'' ([[1974]]) ===
[[File:NixonP.jpg|thumb|450px|left|''Nixon Parade'' ([[1974]]).]]
[[File:NixonP.jpg|thumb|450px|left|''Nixon Parade'' ([[1974]]).]]
Lungo il pannello di nove metri, rivestito di stoffa con motivi floreali, un folto gruppo di personaggi decorati e tracotanti sfila da destra verso sinistra sopra un parterre di foglie e fiori di plastica. Irrequieti incedono gesticolando sei mafiosi, Golda Meir, Kissinger e Nixon. Sul telo sovrapposto all'opera si legge: ''Nixon & Kissinger alla parata del «Columbus Day»'' (ufficializzata proprio dal presidente americano nel [[1971]]).
Lungo il pannello di nove metri, rivestito di stoffa con motivi floreali, un folto gruppo di personaggi decorati e tracotanti sfila da destra verso sinistra sopra un parterre di foglie e fiori di plastica. Irrequieti incedono gesticolando sei mafiosi, Golda Meir, Kissinger e Nixon. Sul telo sovrapposto all'opera si legge: ''Nixon & Kissinger alla parata del «Columbus Day»'' (ufficializzata proprio dal presidente americano Nixon nel [[1971]]).


Al di qua del quadro, aprono e chiudono la sfilata due vessilliferi con le bandiere italiana e statunitense. Baj rende memorande le relazioni italo-americane, lo scandalo Watergate, i rapporti diplomatici internazionali. Con gli strumenti che gli sono propri, ovvero con il collage, con l'accumulo di cordoni, frange, medaglie, alamari ed "orribili fiori" di plastica (residui di una società in decadenza) e con la deformazione e l'ironia, filtrate dalle lezioni seuratiana e picassiana, Baj riscopre il piacere e l'urgenza di trascrivere, reinterpretandole in immagini, le tappe della storia contemporanea: la storia, infatti, si esplicita soggetto dell'opera, si fa rappresentazione "grossa" e grottesca, narrazione eloquente ed inquieta, come il piglio delle dramatis personae di questa parata, di questi giganti senza piedi sospesi nel vuoto. La ''Nixon Parade'' è di quel "fatto" e di quel tempo un reportage intriso di deformità, di una "mostruosità" tutta umana, è l'immagine e insieme il racconto della caducità di un mondo, di un gusto, di una cultura.
Al di qua del quadro, aprono e chiudono la sfilata due vessilliferi con le bandiere italiana e statunitense. Baj rende memorande le relazioni italo-americane, lo scandalo Watergate, i rapporti diplomatici internazionali. Con gli strumenti che gli sono propri, ovvero con il collage, con l'accumulo di cordoni, frange, medaglie, alamari ed "orribili fiori" di plastica (residui di una società in decadenza) e con la deformazione e l'ironia, filtrate dalle lezioni seuratiana e picassiana, Baj riscopre il piacere e l'urgenza di trascrivere, reinterpretandole in immagini, le tappe della storia contemporanea: la storia, infatti, si esplicita soggetto dell'opera, si fa rappresentazione "grossa" e grottesca, narrazione eloquente ed inquieta, come il piglio delle dramatis personae di questa parata, di questi giganti senza piedi sospesi nel vuoto. La ''Nixon Parade'' è di quel "fatto" e di quel tempo un reportage intriso di deformità, di una "mostruosità" tutta umana, è l'immagine e insieme il racconto della caducità di un mondo, di un gusto, di una cultura.
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