Specismo: differenze tra le versioni

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== Definizione ==
== Definizione ==


Il termine specismo è stato coniato nel [[1970]] da [[Richard Ryder]] ed è stato delineato successivamente dal [[filosofia|filosofo]] [[Peter Singer]], il quale lo ha definito: «Un pregiudizio o atteggiamento di prevenzione a favore degli interessi dei membri della propria specie e a sfavore di quelli dei membri di altre specie» (''[[Liberazione animale]]'', [[1975]])
Il termine specismo fu proposto per la prima volta dallo psicologo inglese [[Richard Ryder]] nel [[1970]], per riferirsi alla convinzione pregiudiziale che gli Umani godano di uno status morale superiore (e quindi di maggiori diritti) rispetto agli altri Animali. L’intento di Ryder consisteva nell’evidenziare le analogie fra lo specismo e il [[razzismo]], dimostrando che le argomentazioni per condannare queste due posizioni sono affini.
 
[[File:NASAchimp.jpg|thumb|Uno scimpanzè viene preparato per essere inviato nello spazio, a bordo di una navetta sperimentale (1961). Spesso questo genere di torture trova la loro giustificazione nell'idea specista che gli interessi degli animali umani siano superiori a quelli degli altri animali]]
[[File:NASAchimp.jpg|thumb|Uno scimpanzè viene preparato per essere inviato nello spazio, a bordo di una navetta sperimentale (1961). Spesso questo genere di torture trova la loro giustificazione nell'idea specista che gli interessi degli animali umani siano superiori a quelli degli altri animali]]
[[Richard Ryder]], [[psicologia|psicologo]] ed ex fautore della sperimentazione animale, non fece altro che inserire lo specismo entro quel percorso facente parte delle violazioni del principio di [[eguaglianza]], che hanno nel [[razzismo]] e nel [[sessismo]] le loro manifestazioni più note. L'[[antispecismo]] è quindi l'antitesi dello specismo, ovvero l'estensione dell'[[antirazzismo]] oltre il limitativo concetto di razza.


===Specismo condizionato e incondizionato===
Fra le varie giustificazioni addotte a difesa dello specismo come pregiudizio, le più comuni si basano sui seguenti fondamenti:
Lo "specismo incondizionato" si basa sul fatto che gli appartenenti alla specie umana vanterebbero intrinsecamente diritti superiori agli appartenenti alle altre specie animali, alla stessa maniera per cui alcuni ritengono che determinate razze vantino dirittti superiori rispetto ad altre ([[razzismo]]). Tali "teorie" ovviamete non possono avere alcun fondamento concreto.
 
1) l'interpretazione parziale e strumentale dei meccanismi naturali di lotta fra specie (legge della giungla, catena alimentare, ecc.). La nostra specie autoproclamatasi come la più forte e intelligente del pianeta e all’apice della catena alimentare, ritiene di avere il diritto di disporre degli altri viventi a proprio piacimento;
 
2) una concezione del diritto inteso come prerogativa attribuibile soltanto agli Umani, perché ritenuti gli unici esseri viventi dotati di raziocinio;


Alla base dello "specismo condizionato" ci sono tre giustificazioni: possedere o meno l'anima, l'essere o meno agente morale (si definiscono agenti morali quelle persone in grado di attribuire un valore morale alle loro azioni) ed essere o meno razionale.
3) la presunta mancanza di consapevolezza di tutti gli Animali della propria esistenza che li renderebbe inferiori rispetto a noi. In modo del tutto arbitrario, inoltre, lo status morale superiore umano viene esteso anche agli individui umani che mancano degli attributi strumentalmente utilizzati per giustificare tale status, ma tutelati in quanto appartenenti alla specie umana (per esempio Umani neonati, soggetti affetti da deficit mentali, soggetti in stato vegetativo).


La prima motivazione non merita alcuna discussione poiché bisognerebbe prima definire l'anima o la sua funzione, e ciò è praticamente impossible; la seconda è pure senza fondamento perché esistono persone con gravi problemi neurologici, costretti ad una vita vegetale eppure, nonostante queste non siano in grado di compiere azioni morali (esattamente come gli animali non umani), nessuno si sognerebbe di ritenerli portatori di diritti inferiori alle persone “normali”; la terza motivazione si basa sulla razionalità, che può essere definita in molti modi: per alcuni essa sarebbe la prerogativa di poter stipulare [[contratto|contratti]] e quindi trarne dei benefici, ma tale teoria è inficiata dai trattamenti riservati agli esseri umani portatori di gravi deficit mentali (essi non sono in grado di stipulare [[contratto|contratti]] sociali, ma non per questo vengono torturati o mangiati, come capita agli animali non umani) e dalle nuove teorie contrattualistiche (su tutte, quelle di [[John Rawls]]).
Lo specismo non è solo un atteggiamento pregiudiziale (individuale o collettivo), ma anche un’ideologia e prassi del dominio sugli Animali. Più in generale lo specismo può essere definito una filosofia antropocentrica nella concezione degli Animali. <ref>Adriano Fragano, ''Manifesto antispecista. Teoria, strategie, etica e utopia per una nuova società libera'', Edizioni Veganzetta, 2022, ISBN: 9791221372465</ref>


== Storia dello Specismo ==
== Storia dello Specismo ==
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