Obiezione di coscienza: differenze tra le versioni

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Uno dei primi obiettori di coscienza libertari fu [[Luigi Lué]] (di matrice tolstoiana), processato e condannato a otto anni di [[carcere]] per le sue idee contrarie alla Prima guerra mondiale. Altri obiettori della Prima Guerra furono [[Bruno Misefari]], [[Ugo Fedeli]], [[Giuseppe Monnanni]] (tutti rifugiatisi in [[Svizzera]]) e [[Giovanni Gagliardi]], che in seguito sarà schedato come anarchico dalla [[polizia]] fascista. Sempre durante la Grande Guerra, la propaganda anarchica in favore dell'obiezione di coscienza e/o della diserzione fu massiccia e nell'Agosto del [[1917]] gli operai di Torino si [[Moti operai antimilitaristici a Torino (agosto 1917)|rivoltarono contro l'assurdità della guerra]].
Uno dei primi obiettori di coscienza libertari fu [[Luigi Lué]] (di matrice tolstoiana), processato e condannato a otto anni di [[carcere]] per le sue idee contrarie alla Prima guerra mondiale. Altri obiettori della Prima Guerra furono [[Bruno Misefari]], [[Ugo Fedeli]], [[Giuseppe Monnanni]] (tutti rifugiatisi in [[Svizzera]]) e [[Giovanni Gagliardi]], che in seguito sarà schedato come anarchico dalla [[polizia]] fascista. Sempre durante la Grande Guerra, la propaganda anarchica in favore dell'obiezione di coscienza e/o della diserzione fu massiccia e nell'Agosto del [[1917]] gli operai di Torino si [[Moti operai antimilitaristici a Torino (agosto 1917)|rivoltarono contro l'assurdità della guerra]].


All'inizio del [[1950]] l'anarchico di La Spezia [[Pietro Ferrua]] diviene il primo obiettore di coscienza anarchico riconosciuto come tale e condannato a 15 mesi di [[carcere]]. Lo seguirono ben presto diversi anarchici militanti come lui nel gruppo anarchico sanremese ''[[Alba dei Liberi]]'', come [[Angelo Nurra]] e [[Libereso Guglielmi]]. Ferrua, perseguitato e ricercato dalla [[polizia]], si rifugiò a Ginevra nel [[1954]] e da lì portò avanti una campagna internazionale di [[solidarietà]] ed accoglienza nei confronti di tutti i disertori e renitenti alla leva.
All'inizio del [[1950]] l'anarchico della Spezia [[Pietro Ferrua]] diviene il primo obiettore di coscienza anarchico riconosciuto come tale e condannato a 15 mesi di [[carcere]]. Lo seguirono ben presto diversi anarchici militanti come lui nel gruppo anarchico sanremese ''[[Alba dei Liberi]]'', come [[Angelo Nurra]] e [[Libereso Guglielmi]]. Ferrua, perseguitato e ricercato dalla [[polizia]], si rifugiò a Ginevra nel [[1954]] e da lì portò avanti una campagna internazionale di [[solidarietà]] ed accoglienza nei confronti di tutti i disertori e renitenti alla leva.


Più avanti, durante un dibattito tenutosi il [[9 settembre]] [[1965]] nel circolo culturale milanese “Sacco e Vanzetti”, federato alla [[Federazione Anarchica Italiana]], gli anarchici [[Olivo Della Savia]] e [[Giorgio Viola]] dichiararono pubblicamente che si sarebbero rifiutati di svolgere il [[militarismo|servizio militare]]. I due, che s'erano presentati rispettivamente al carcere di Forte Bocca e al centro reclute di Albenga, furono arrestati con l'accusa di disobbedienza. La federazione anarchica organizzò immediatamente un “comitato provvisorio degli obiettori di coscienza” organizzato da [[Angelo Damonti]] e [[Giuseppe Pinelli]], ma tuttavia non si riuscì ad impedire che il tribunale militare condonasse Della Savia alla pena di cinque mesi di reclusione militare. [[File:Broken rifle.png|thumb|left|Logo dell'IRG: il fucile spezzato]]
Più avanti, durante un dibattito tenutosi il [[9 settembre]] [[1965]] nel circolo culturale milanese “Sacco e Vanzetti”, federato alla [[Federazione Anarchica Italiana]], gli anarchici [[Olivo Della Savia]] e [[Giorgio Viola]] dichiararono pubblicamente che si sarebbero rifiutati di svolgere il [[militarismo|servizio militare]]. I due, che s'erano presentati rispettivamente al carcere di Forte Bocca e al centro reclute di Albenga, furono arrestati con l'accusa di disobbedienza. La federazione anarchica organizzò immediatamente un “comitato provvisorio degli obiettori di coscienza” organizzato da [[Angelo Damonti]] e [[Giuseppe Pinelli]], ma tuttavia non si riuscì ad impedire che il tribunale militare condonasse Della Savia alla pena di cinque mesi di reclusione militare. [[File:Broken rifle.png|thumb|left|Logo dell'IRG: il fucile spezzato]]
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