Gian Pietro Lucini: differenze tra le versioni

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:«Le forme individue della Verità ricercata e spiegata con le formule racchiudono la catena trionfante dello scibile conquistato e rivelato. Se la Religione è la sintesi del Problema e del Mistero, se la Scienza ne è la rivelazione, verrà giorno in cui Scienza e Religione avranno un solo nome: Scienza Integrale».
:«Le forme individue della Verità ricercata e spiegata con le formule racchiudono la catena trionfante dello scibile conquistato e rivelato. Se la Religione è la sintesi del Problema e del Mistero, se la Scienza ne è la rivelazione, verrà giorno in cui Scienza e Religione avranno un solo nome: Scienza Integrale».


Il poeta milanese definì la sua dottrina filosofica «'''sincerismo critico'''», titolo di uno dei paragrafi conclusivi del suo libro. In buona sostanza, le affinità elettive più autentiche di Gian Pietro Lucini risalivano ai compagni dell'ultima fase della nostra scapigliatura e soprattutto agli amici Carlo Dossi <ref>Così Dossi, scrittore, diplomatico, ministro del governo Crispi, descrive Lucini (ritratto inciso in una colonna del Portico dell'Amicizia nella sua villa “Il Dosso”, che da Cardina sovrasta Como):
Il poeta milanese definì la sua dottrina filosofica «'''sincerismo critico'''» <ref>Lucini così sintetizza la sua attività filosofica: «'''Stoicismo [[anarchico]]''' (autognosi sperimentale, sincerismo critico). Riflesso della mia vita di dolori fisici sopra l'osservazione del mondo. Quindi una grande indulgenza per li altri, per trovare una severità contro l'inganno e la menzogna. Desiderio assoluto della [[libertà]], cooperare all'avvento di tutte le [[libertà]]. Sostituzione della fede scientifica alla fede cieca. Misticismo scientifico. Ammettere la scoperta dell'Inconoscibile (Dio). Ammettere che l'Uomo sta per divenire Dio: che cioè Dio è l'ultimo gradino di una evoluzione biologica in cui culmineranno tutte le Energheje umane in espressione ed in potenza»., </ref> titolo di uno dei paragrafi conclusivi del suo libro. In buona sostanza, le affinità elettive più autentiche di Gian Pietro Lucini risalivano ai compagni dell'ultima fase della nostra scapigliatura e soprattutto agli amici Carlo Dossi <ref>Così Dossi, scrittore, diplomatico, ministro del governo Crispi, descrive Lucini (ritratto inciso in una colonna del Portico dell'Amicizia nella sua villa “Il Dosso”, che da Cardina sovrasta Como):
:«Deforme come Socrate ed Esopo ne ebbe il genio.
:«Deforme come Socrate ed Esopo ne ebbe il genio.
:Nessun animo piú euritmico del suo:
:Nessun animo piú euritmico del suo:
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