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Col tempo i lavoratori divennero via via più consapevoli dell'importanza dello sciopero e della conflittualità con i padroni, parallelamente le istituzioni di molti [[Stato|Stati]] portarono avanti politiche legislative repressive e persecutorie <ref>La [[repressione]] ha radici antichissime, si pensi alle norme dettate dall'imperatore Zenone nel 470 e poi da Federico I.</ref>, identificando lo sciopero come un reato di cospirazione (si pensi alla britannica ''Combination Acts'' dal [[1799]] al [[1824]]; alla legge francese ''Le Chapelier'' del [[1791]]). In [[Gran Bretagna]], dope le lotte operaie che comportarono anche la distruzione delle macchine ([[luddismo]]), il diritto di associazione dei lavoratori fu riconosciuto nel [[1859]] a seguito anche dello sciopero di nove mesi degli edili. | Col tempo i lavoratori divennero via via più consapevoli dell'importanza dello sciopero e della conflittualità con i padroni, parallelamente le istituzioni di molti [[Stato|Stati]] portarono avanti politiche legislative repressive e persecutorie <ref>La [[repressione]] ha radici antichissime, si pensi alle norme dettate dall'imperatore Zenone nel 470 e poi da Federico I.</ref>, identificando lo sciopero come un reato di cospirazione (si pensi alla britannica ''Combination Acts'' dal [[1799]] al [[1824]]; alla legge francese ''Le Chapelier'' del [[1791]]). In [[Gran Bretagna]], dope le lotte operaie che comportarono anche la distruzione delle macchine ([[luddismo]]), il diritto di associazione dei lavoratori fu riconosciuto nel [[1859]] a seguito anche dello sciopero di nove mesi degli edili. | ||
La conflittualità tra lavoratori e proprietari accompagnò anche buona parte della storia della [[Francia]] ottocentesca ([[Rivolta dei Canuts]]), duramente represse dalle [[autorità]]; anche negli stati tedeschi gli anni trenta dell'Ottocento furono caratterizzate da rivolte contadine ed operaie generalizzate (sciopero dei tipografi di Lipsia del [[1838]], le lotte dei tessitori della | La conflittualità tra lavoratori e proprietari accompagnò anche buona parte della storia della [[Francia]] ottocentesca ([[Rivolta dei Canuts]]), duramente represse dalle [[autorità]]; anche negli stati tedeschi gli anni trenta dell'Ottocento furono caratterizzate da rivolte contadine ed operaie generalizzate (sciopero dei tipografi di Lipsia del [[1838]], le lotte dei tessitori della Slesia ecc.), che le istituzioni provarono a bloccare nel [[1845]] con una "legge industriale" che sanzionava il divieto di sciopero e di coalizione. Solo dopo oltre vent'anni, nel [[1869]], un'ordinanza industriale riconobbe la [[libertà]] del commercio, dell'industria ed anche di sciopero. Negli Stati Uniti gli scioperi e le prime organizzazioni sindacali comparvero nella prima metà del secolo XIX soprattutto nelle città della costa orientale (Filadelfia, New York, Boston, Baltimora). | ||
La nascita dell'[[l'Internazionale dei lavoratori|AIT]] sancì definitivamente la presa di coscienza del movimento operaio ed il diritto allo sciopero quale importante mezzo a disposizione dei lavoratori e delle loro organizzazioni per la promozione e la difesa dei propri interessi economici e sociali. | La nascita dell'[[l'Internazionale dei lavoratori|AIT]] sancì definitivamente la presa di coscienza del movimento operaio ed il diritto allo sciopero quale importante mezzo a disposizione dei lavoratori e delle loro organizzazioni per la promozione e la difesa dei propri interessi economici e sociali. |