Anarcopedia:Archivio Libro Consigliato: differenze tra le versioni

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{{Biblioteca/Titolo 2|nome=Il ministro anarchico (di Fulvio Abbate)|autore=ÉFulvio Abbate|altro=}}
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[[File:L1.jpg|miniatura|250px|left|'''''Il ministro anarchico''''' (Baldini Castoldi Dalai Editore, [[2004]]), un libro di Fulvio Abbate.]]
[[File:L1.jpg|miniatura|250px|left|'''''Il ministro anarchico''''' (Baldini Castoldi Dalai Editore, [[2004]]), un libro di Fulvio Abbate.]]
Questo è il racconto dell'irripetibile avventura umana e politica di [[Juan García Oliver]] ([[1902]]-[[1980]]), ministro [[anarchico]] della giustizia nella [[Spagna]] della [[Rivoluzione spagnola|guerra civile]]. In realtà, l'uomo nella vita conobbe anche altri ruoli. Nell'ordine, seppe essere cameriere, cospiratore, detenuto, organizzatore delle milizie armate libertarie in Catalogna e, infine, giunto in esilio in [[Messico]], rappresentante di coloranti per tessuti. Ma soprattutto, in un particolare momento della storia del Novecento, [[Juan García Oliver]], l'amico del leggendario ribelle [[Buenaventura Durruti]], divenne "l'idolo di Barcellona proletaria"; così infatti lo definì [[Carlo Rosselli]]. '''''Il ministro anarchico''''' custodisce descrizioni di personaggi, immagini, frammenti di documenti e discorsi, come furono scritti o pronunciati a voce da molti suoi protagonisti, sopralluoghi necessari alla narrazione: Barcellona, Madrid, Tolosa... Non una biografia, non un saggio storico, piuttosto un "documentario" dedicato alla memoria della [[rivoluzione spagnola]]. L'affresco di Fulvio Abbate non punta alla completezza, alla ricostruzione esaustiva degli eventi, gli è sufficiente tratteggiare una linea luminosa, l'unica in grado di indicare il perimetro ideale dell'[[utopia]] [[libertaria]], nel modo in cui prese forma nel [[1936]] a Barcellona, quando gli autobus, i tram e i taxi furono verniciati di rosso e nero, i colori della [[bandiera rosso-nera|bandiera]] [[anarco-sindacalista]], la bandiera di [[Juan García Oliver]].
Questo è il racconto dell'irripetibile avventura umana e politica di [[Juan García Oliver]] ([[1902]]-[[1980]]), ministro [[anarchico]] della giustizia nella [[Spagna]] della [[Rivoluzione spagnola|guerra civile]]. In realtà, l'uomo nella vita conobbe anche altri ruoli. Nell'ordine, seppe essere cameriere, cospiratore, detenuto, organizzatore delle milizie armate libertarie in Catalogna e, infine, giunto in esilio in [[Messico]], rappresentante di coloranti per tessuti. Ma soprattutto, in un particolare momento della storia del Novecento, [[Juan García Oliver]], l'amico del leggendario ribelle [[Buenaventura Durruti]], divenne "l'idolo di Barcellona proletaria"; così infatti lo definì [[Carlo Rosselli]]. '''''Il ministro anarchico''''' custodisce descrizioni di personaggi, immagini, frammenti di documenti e discorsi, come furono scritti o pronunciati a voce da molti suoi protagonisti, sopralluoghi necessari alla narrazione: Barcellona, Madrid, Tolosa... Non una biografia, non un saggio storico, piuttosto un "documentario" dedicato alla memoria della [[rivoluzione spagnola]]. L'affresco di Fulvio Abbate non punta alla completezza, alla ricostruzione esaustiva degli eventi, gli è sufficiente tratteggiare una linea luminosa, l'unica in grado di indicare il perimetro ideale dell'[[utopia]] [[libertaria]], nel modo in cui prese forma nel [[1936]] a Barcellona, quando gli autobus, i tram e i taxi furono verniciati di rosso e nero, i colori della [[bandiera rosso-nera|bandiera]] [[anarco-sindacalista]], la bandiera di [[Juan García Oliver]].
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'''[https://www.anarchistintheworld.net/libri.html Acquista una copia cartacea]'''
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{{Biblioteca/Titolo 2|nome=L'Umanisfera (di Joseph Déjacque)|autore=Joseph Déjacque|altro=}}
[[File:Umanisfera1.jpg|miniatura|250px|left|'''''L'Umanisfera''''' (Edizioni Immanenza, [[2014]]), un libro di [[Joseph Déjacque]].]]
«È qualcosa come un [[falansterio]], ma senza alcuna [[gerarchia]], senza alcuna [[autorità]], al contrario, testimonianza della [[libertà]], dell'[[uguaglianza]], dell'[[anarchia]] più completa. La forma è, più o meno, quella di una stella, ma le sue facce rettangolari non hanno niente di simmetrico, ciascuna di esse è di un tipo particolare. L'architettura sembra avere modellato nelle pieghe della loro forma strutturale tutte le ondulazioni della grazia, tutte le curve della bellezza. Le decorazioni interne sono di una sinuosità elegante, un felice miscuglio di lusso e di semplicità, un'armoniosa scelta di contrasti». [[Joseph Déjacque]] ([[1822]]-[[1864]]) fu uno scrittore ed un militante [[anarchico]]. Ha lavorato come imbianchino ed applicatore di carta da parati. Prese parte agli avvenimenti del [[1848]] in [[Francia]]. Trascorse molti anni in esilio negli [[USA]]. Ha coniato il termine [[libertario]]. Entrò in aperta critica con [[Proudhon]] riguardo la questione dell'emancipazione dei sessi. L'umanisfera è la sua opera più conosciuta ed importante.
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