Ezio Taddei: differenze tra le versioni

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===Il carcere, il confino e l'antifascismo militante===
===Il carcere, il confino e l'antifascismo militante===
Durante il periodo di detenzione Ezio Taddei conosce un certo Braschi, anarchico pisano collaboratore de «L'Avennire anarchico», e [[Ferruccio Scarselli]], anarchico di Certaldo che doveva scontare 27 anni di [[carcere]] per “tradimento” e diserzione. È soprattutto grazie a quest'ultimo che si forma culturalmente (studia latino, grammatica, [[filosofia]]ecc.), politicamente e ideologicamente: «Quando uscii dalle sue mani e tornai ad esser libero, avevo acquistato una discreta conoscenza dei problemi politici e sociali del mio tempo e mi ero formato un carattere che mi portò lontano». <ref name="scarselli">Dizionario Biografico degli Anarchici, Tomo II, pag. 593</ref>
Durante il periodo di detenzione Ezio Taddei conosce un certo Braschi, anarchico pisano collaboratore de «L'Avennire anarchico», e [[Ferruccio Scarselli]], anarchico di Certaldo che doveva scontare 27 anni di [[carcere]] per “tradimento” e diserzione. È soprattutto grazie a quest'ultimo che si forma culturalmente (studia latino, grammatica, [[filosofia]]ecc.), politicamente e ideologicamente: «Quando uscii dalle sue mani e tornai ad esser libero, avevo acquistato una discreta conoscenza dei problemi politici e sociali del mio tempo e mi ero formato un carattere che mi portò lontano». <ref>''Dizionario biografico degli anarchici italiani'', Tomo II, BFS, pag. 593</ref>


Il [[25 marzo]] [[1919]] il Tribunale di Napoli lo condanna a 2 anni per furto ma viene amnistiato nel settembre seguente. Liberato è per un po'ospite a Certaldo presso la famiglia Scarselli, poi giunge a Genova nel [[1921]] e si lega ad un gruppo anarchico accusato di un attentato dimostrativo contro l'ingiusta detenzione di [[Malatesta]] e [[Armando Borghi]]. Da questo momento Taddei è vittima di un'incredibile e persecutoria sequenza di arresti e condanne soprattutto per motivi politici: il [[24 marzo]] è arrestato per associazione a delinquere e terrorismo insieme a [[Gino Piastra]], [[Melchiorre Vanni]], [[Angelo Porcu]], [[Ettore Brusaioli|Ettore]] e [[Angelo Brusaioli]], [[Carlo Settimio Camisotti]], [[Ferruccio Cucini]] e altre 23 persone, per questo il [[16 febbraio]] [[1922]] gli infliggono una condanna pari a 8 anni di reclusione e uno di vigilanza speciale, mentre quasi tutti i suoi compagni sono assolti. Nel frattempo il Tribunale di Lucca l'aveva condannato il [[14 novembre]] [[1921]] a tre anni di [[carcere]] e ad uno di vigilanza per reati comuni. Il [[10 aprile]] [[1923]] il Tribunale di Genova lo condanna a 5 mesi per incitamento all'odio di classe e alla disobbedienza alle leggi, mentre la Corte di Firenze il [[28 settembre]] lo condanna invece a 5 anni e sei mesi.  
Il [[25 marzo]] [[1919]] il Tribunale di Napoli lo condanna a 2 anni per furto ma viene amnistiato nel settembre seguente. Liberato è per un po'ospite a Certaldo presso la famiglia Scarselli, poi giunge a Genova nel [[1921]] e si lega ad un gruppo anarchico accusato di un attentato dimostrativo contro l'ingiusta detenzione di [[Malatesta]] e [[Armando Borghi]]. Da questo momento Taddei è vittima di un'incredibile e persecutoria sequenza di arresti e condanne soprattutto per motivi politici: il [[24 marzo]] è arrestato per associazione a delinquere e terrorismo insieme a [[Gino Piastra]], [[Melchiorre Vanni]], [[Angelo Porcu]], [[Ettore Brusaioli|Ettore]] e [[Angelo Brusaioli]], [[Carlo Settimio Camisotti]], [[Ferruccio Cucini]] e altre 23 persone, per questo il [[16 febbraio]] [[1922]] gli infliggono una condanna pari a 8 anni di reclusione e uno di vigilanza speciale, mentre quasi tutti i suoi compagni sono assolti. Nel frattempo il Tribunale di Lucca l'aveva condannato il [[14 novembre]] [[1921]] a tre anni di [[carcere]] e ad uno di vigilanza per reati comuni. Il [[10 aprile]] [[1923]] il Tribunale di Genova lo condanna a 5 mesi per incitamento all'odio di classe e alla disobbedienza alle leggi, mentre la Corte di Firenze il [[28 settembre]] lo condanna invece a 5 anni e sei mesi.  
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Non serve però a niente perché le persecuzioni a suo danno proseguiranno: il [[2 settembre]] è confinato per due anni per la sua attività anarchica e il [[16 setetmbre|16]] la questura di Livorno rincara la dose sottolineando che si tratta di un pericoloso [[individuo]] che odio le [[autorità]]. È internato presso l'isola di Ponza ma su sua richiesta di trasferimento in “continente”, nel dicembre [[1935]] è trasferito a Bernalda (prov. Matera). Il [[17 novembre]] [[1936]] c'è una nuova richiesta di arresto perché deve scontare ancora 10 giorni per istigazione all'odio fra classi sociali, il [[6 dicembre]] è quindi incarcerato a Pisticci. Rilasciato il [[12 dicembre|12]], dopo un certo tempo lascia anche Bernalda per tornare a Livorno ([[10 settembre]] [[1937]]) dove però lo aspetta un foglio di via obbligatorio.
Non serve però a niente perché le persecuzioni a suo danno proseguiranno: il [[2 settembre]] è confinato per due anni per la sua attività anarchica e il [[16 setetmbre|16]] la questura di Livorno rincara la dose sottolineando che si tratta di un pericoloso [[individuo]] che odio le [[autorità]]. È internato presso l'isola di Ponza ma su sua richiesta di trasferimento in “continente”, nel dicembre [[1935]] è trasferito a Bernalda (prov. Matera). Il [[17 novembre]] [[1936]] c'è una nuova richiesta di arresto perché deve scontare ancora 10 giorni per istigazione all'odio fra classi sociali, il [[6 dicembre]] è quindi incarcerato a Pisticci. Rilasciato il [[12 dicembre|12]], dopo un certo tempo lascia anche Bernalda per tornare a Livorno ([[10 settembre]] [[1937]]) dove però lo aspetta un foglio di via obbligatorio.
<ref name="tomo">Dizionario Biografico degli Anarchici italiani, Pag 593, 594</ref>
<ref name="diz">''Dizionario biografico degli anarchici italiani'', Tomo II, BFS, pp. 593-594</ref>


Nel confino della Basilicata gli era arrivato un pacco dalla [[Spagna]], speditogli da un amico anarchico conosciuto in [[carcere]], avvolto in un giornale che raccontava della [[la Rivoluzione spagnola (1936-39)|rivoluzione spagnola]] in atto, dell'[[autogestione]] e della battaglia di Guadalajara e della forza della [[CNT]] che lo aveva indotto a pensare di unirsi agli [[antifascismo|antifascisti]] spagnoli. <ref name="splinder">[https://web.archive.org/web/20050202094747/http://eziotaddei.splinder.com/ da Eziotaddei.splinder.com]</ref>
Nel confino della Basilicata gli era arrivato un pacco dalla [[Spagna]], speditogli da un amico anarchico conosciuto in [[carcere]], avvolto in un giornale che raccontava della [[la Rivoluzione spagnola (1936-39)|rivoluzione spagnola]] in atto, dell'[[autogestione]] e della battaglia di Guadalajara e della forza della [[CNT]] che lo aveva indotto a pensare di unirsi agli [[antifascismo|antifascisti]] spagnoli. <ref name="splinder">[https://web.archive.org/web/20050202094747/http://eziotaddei.splinder.com/ da Eziotaddei.splinder.com]</ref>
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Sfuggito ai controlli delle frontiere, raggiunge dopo mille peripezie la [[Svizzera]], grazie all'aiuto dei contrabbandieri della Ligera milanese conosciuti in gioventù, da cui poi si sposta in [[Francia]], a Parigi, dove trova la [[solidarietà]] di altri compagni anarchici, in particolare di [[Adamo Agnoletto]], anarchico padovano combattente nella [[Colonna Ascaso]].
Sfuggito ai controlli delle frontiere, raggiunge dopo mille peripezie la [[Svizzera]], grazie all'aiuto dei contrabbandieri della Ligera milanese conosciuti in gioventù, da cui poi si sposta in [[Francia]], a Parigi, dove trova la [[solidarietà]] di altri compagni anarchici, in particolare di [[Adamo Agnoletto]], anarchico padovano combattente nella [[Colonna Ascaso]].


La sua "proficua frequentazione" delle carceri gli aveva permesso di contrarre legami stabili con anarchici e compagni della sinistra, utilissimi per sopravvivere in clandestinità in diversi luoghi, Parigi per prima, dove il "fuoriuscitismo" era presente in foltissimo gruppo. Oramai l'idea di andare in [[Spagna]] è però tramontata, perché la sconfitta degli antifranchisti è imminente e inevitabile, ma ciò non gli impedisce di proseguire nel suo attivismo anarchico: collabora con «[[L'Adunata dei Refrattari]]», [[stampa anarchica|giornale anarchico]] degli italo-americani di New York, con cui attacca veementemente Mussolini, difende [[Aldo Fiamberri]], anarchico accusato ingiustamente di un attentato all'''Etoile'' di Parigi (maggio [[1937]]), non risparmiando i [[comunismo|comunisti]] e la sinistra moderata. <ref name="dizionario1">Dizionario BIografico degli Anarchici, Tomo II, pag. 595</ref>
La sua "proficua frequentazione" delle carceri gli aveva permesso di contrarre legami stabili con anarchici e compagni della sinistra, utilissimi per sopravvivere in clandestinità in diversi luoghi, Parigi per prima, dove il "fuoriuscitismo" era presente in foltissimo gruppo. Oramai l'idea di andare in [[Spagna]] è però tramontata, perché la sconfitta degli antifranchisti è imminente e inevitabile, ma ciò non gli impedisce di proseguire nel suo attivismo anarchico: collabora con «[[L'Adunata dei Refrattari]]», [[stampa anarchica|giornale anarchico]] degli italo-americani di New York, con cui attacca veementemente Mussolini, difende [[Aldo Fiamberri]], anarchico accusato ingiustamente di un attentato all'''Etoile'' di Parigi (maggio [[1937]]), non risparmiando i [[comunismo|comunisti]] e la sinistra moderata. <ref name="diz"></ref>


L'esilio non è però facile, poiché questo è un periodo in cui anche in [[Francia]] sono state promulgate leggi speciali sugli stranieri, con conseguenti internamenti presso i campi di concentramento del posto, per arginare gli effetti della ''[[la Retirada|Retirada]]'' dei miliziani [[antifascismo|antifascisti]] dalla [[Spagna]] verso la [[Francia]]: tali regolamenti ''ad hoc'' furono rivolti pure contro i francesi, per cui per chi si trovava nella situazione di Taddei l'unica possibilità di rimanere in [[libertà]] è l'espatrio negli [[USA]]. Ezio Taddei, infatti, pur senza passaporto, sceglie questa strada e si imbarca clandestinamente, e senza bagaglio, sul ''Normandie'' con destinazione  New York.
L'esilio non è però facile, poiché questo è un periodo in cui anche in [[Francia]] sono state promulgate leggi speciali sugli stranieri, con conseguenti internamenti presso i campi di concentramento del posto, per arginare gli effetti della ''[[la Retirada|Retirada]]'' dei miliziani [[antifascismo|antifascisti]] dalla [[Spagna]] verso la [[Francia]]: tali regolamenti ''ad hoc'' furono rivolti pure contro i francesi, per cui per chi si trovava nella situazione di Taddei l'unica possibilità di rimanere in [[libertà]] è l'espatrio negli [[USA]]. Ezio Taddei, infatti, pur senza passaporto, sceglie questa strada e si imbarca clandestinamente, e senza bagaglio, sul ''Normandie'' con destinazione  New York.
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Inizia in lui un cambiamento ideologico che lo porta ad iscriversi al PCI e a collaborare con «L'Unità» e «Vie nuove», dove pubblica articoli sul [[indagine sul caso dell'anarchico Tresca e sviluppi relativi|caso Tresca]], critica la [[democrazia]] americana, difende i coniugi Rosemberg, poi scrive il volumetto ''Vittorio Poccecai (biografia di un evaso dall'inferno di Tito)'', pubblicato dal PCI nella collana "I Titani" con prefazione di [[Vittorio Vidali]].
Inizia in lui un cambiamento ideologico che lo porta ad iscriversi al PCI e a collaborare con «L'Unità» e «Vie nuove», dove pubblica articoli sul [[indagine sul caso dell'anarchico Tresca e sviluppi relativi|caso Tresca]], critica la [[democrazia]] americana, difende i coniugi Rosemberg, poi scrive il volumetto ''Vittorio Poccecai (biografia di un evaso dall'inferno di Tito)'', pubblicato dal PCI nella collana "I Titani" con prefazione di [[Vittorio Vidali]].
L'impegno di Taddei nei confronti del PCI e della Russia di Stalin suscita non poche polemiche negli ambienti anarchici italiani:
L'impegno di Taddei nei confronti del PCI e della Russia di Stalin suscita non poche polemiche negli ambienti anarchici italiani:
:«Ad un certo momento tutto un complesso di gregarismo e di servitù volontaria si è fatto largo in lui, abbattendo le deboli resistenze libertarie, scoprendo, nella medaglia del carattere, dietro la maschera convulsa del rivoltoso, quella pacificata del funzionario di partito [...]Taddei glorifica ostentatamente il PCI come "ente metafisico" e presenta l'abbandono dell'anarchismo quasi come un passaggio dall'infanzia alla giovinezza, come faticoso raggiungimento di una maturità. È la forma peggiore della fobia antianarchica, una fobia avvelenata.» ([[Pier Carlo Masini]], «Il Libertario»,  1951) <ref name="dizionario2">Dizionario Biografico degli Anarchici, Tomo II, pag. 595</ref>
:«Ad un certo momento tutto un complesso di gregarismo e di servitù volontaria si è fatto largo in lui, abbattendo le deboli resistenze libertarie, scoprendo, nella medaglia del carattere, dietro la maschera convulsa del rivoltoso, quella pacificata del funzionario di partito [...]Taddei glorifica ostentatamente il PCI come "ente metafisico" e presenta l'abbandono dell'anarchismo quasi come un passaggio dall'infanzia alla giovinezza, come faticoso raggiungimento di una maturità. È la forma peggiore della fobia antianarchica, una fobia avvelenata.» ([[Pier Carlo Masini]], «Il Libertario»,  1951) <ref>''Dizionario biografico degli anarchici italiani'', Tomo II, BFS, pag. 595</ref>


Le crtiche però non gli impediscono di proseguire nella sua "nuova" vita. Insieme a [[Corrado Alvaro]], [[Francesco Jovine]] e [[Guido Piovene]], con cui ha stretto amicizia, scrive un lettera indirizzata al presidente Enrico De Nicola e pubblicata anche su molti giornali e non senza destare scandalo, in cui denuncia il comportamento degli statunitensi nei confronti dei "sovversivi" italiani e anche sul [[indagine sul caso dell'anarchico Tresca e sviluppi relativi|caso Tresca]].
Le crtiche però non gli impediscono di proseguire nella sua "nuova" vita. Insieme a [[Corrado Alvaro]], [[Francesco Jovine]] e [[Guido Piovene]], con cui ha stretto amicizia, scrive un lettera indirizzata al presidente Enrico De Nicola e pubblicata anche su molti giornali e non senza destare scandalo, in cui denuncia il comportamento degli statunitensi nei confronti dei "sovversivi" italiani e anche sul [[indagine sul caso dell'anarchico Tresca e sviluppi relativi|caso Tresca]].
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