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==Biografia == | ==Biografia == | ||
'''Pasquale Binazzi''' nasce | '''Pasquale Binazzi''' nasce alla Spezia il [[12 giugno]] [[1873]]. Comincia molto presto a lavorare come operaio meccanico all'Arsenale della città, abbracciando quasi immediatamente il pensiero libertario. Nel [[1891]] conosce [[Pietro Gori]] (in tournée per una serie di conferenze) e inizia a collaborare con alcuni [[stampa anarchica|giornali anarchici]] quali «L'Operaio», «I Raggi» e «La Luce».<br /> | ||
È un militante anarchico molto attivo, la sua presenza è già segnalata durante i moti della Lunigiana, ai quali partecipa in qualità di organizzatore insieme a [[Luigi Molinari]]. Essendo ricercato perché anarchico è costretto ad abbandonare il lavoro e la città | È un militante anarchico molto attivo, la sua presenza è già segnalata durante i moti della Lunigiana, ai quali partecipa in qualità di organizzatore insieme a [[Luigi Molinari]]. Essendo ricercato perché anarchico è costretto ad abbandonare il lavoro e la città della Spezia. Il [[22 gennaio]] giunge a Milano poi si sposta Lugano ([[Svizzera]]), dove, grazie all'interessamento dio [[Isaia Pacini]] riesce a trovare un lavoro. In [[Svizzera]] non viene meno il suo attivismo: nel marzo [[1894]], proprio durante una conferenza anarchica in un teatro di Lugano, sfocciata in disordini, viene arrestato e dopo 15 giorni di [[carcere|prigione]] espulso e consegnato alle [[autorità]] italiane, che dopo averlo arrestato lo libereranno. | ||
Binazzi è nuovamente arrestato nel gennaio [[1895]], insieme a [[Luigi Galleani]], con l'accusa di aver costituito un'associazione sovversiva, è condannato nel febbraio seguente a 3 anni di [[carcere]] e mandato al confino nelle isole Tremiti. Liberato nel [[1897]], si ferma prima a Genova poi, nel [[1899]], ritorna | Binazzi è nuovamente arrestato nel gennaio [[1895]], insieme a [[Luigi Galleani]], con l'accusa di aver costituito un'associazione sovversiva, è condannato nel febbraio seguente a 3 anni di [[carcere]] e mandato al confino nelle isole Tremiti. Liberato nel [[1897]], si ferma prima a Genova poi, nel [[1899]], ritorna alla Spezia, dove prende parte, nel [[1901]], alla creazione di una "[[Federazione delle Borse del Lavoro|Borsa del lavoro]]", di cui diviene segretario. La conoscenza di [[Zelmira Peroni]] è decisiva, sia perché diviene sua compagna di vita e sia perché insieme fondano, nel [[1903]], «[[Il Libertario]]» (a cui collabora anche [[Pompeo Scipione Barbieri]]), che in breve tempo riesce ad avere una grande risonanza nazionale. Insieme a Zelmira fonda pure una cooperativa editrice: "La Sociale" <ref name="ephe">Parte di queste informazioni sono state tratte da [http://www.estelnegre.org/anarcoefemerides/0503.html Anarcoefemèrides del 5 de març]</ref>. | ||
===La propaganda contro il clericalismo=== | ===La propaganda contro il clericalismo=== | ||
Fra il [[1906]] ed il [[1911]] si adopera pure per una profonda demistificazione del clericalismo, indicendo una serie di comizi e conferenze a livello locale e nazionale: è il periodo del cosiddetto "risveglio anticlericale nazionale", che trova la massima forma di diffusione con le manifestazioni di protesta per l'omicidio di [[Francisco Ferrer y Guardia]] [una lapide commemorativa di questi eventi fu posizionata nel [[1913]] a Novaggio, villaggio del Canton Ticino]. Nel [[1910]], | Fra il [[1906]] ed il [[1911]] si adopera pure per una profonda demistificazione del clericalismo, indicendo una serie di comizi e conferenze a livello locale e nazionale: è il periodo del cosiddetto "risveglio anticlericale nazionale", che trova la massima forma di diffusione con le manifestazioni di protesta per l'omicidio di [[Francisco Ferrer y Guardia]] [una lapide commemorativa di questi eventi fu posizionata nel [[1913]] a Novaggio, villaggio del Canton Ticino]. Nel [[1910]], alla Spezia, scrive e pubblica l'opuscolo ''Abbattiamo il Vaticano!'', a memoria del grande [[Pedagogia libertaria|pedagogista anarchico]] catalano. | ||
===L'agitazione fra gli operai e la guerra Italo-Turca=== | ===L'agitazione fra gli operai e la guerra Italo-Turca=== | ||
Pasquale Binazzi convoca | Pasquale Binazzi convoca alla Spezia nel gennaio del [[1911]] il "Convegno Anarchico Ligure", in cui si oppone ad ogni ipotesi di tipo organizzativo burocratico, che erano state presentate da suoi compagni presenti al convegno. Nella stessa estate, essendo stato anche [[sindacalismo|sindacalista]], si reca a Piombino per seguire da vicino le agitazioni operaie che poi evolveranno a sfavore degli operai. Va quindi a Roma ad assistere al [[Congresso Anarchico Italiano]] tenutosi nel settembre dello stesso anno, dove, assieme ad [[Aristide Ceccarelli]], firma una mozione che chiede che la riorganizzazione del movimento anarchico sia rinviata al rientro di [[Errico Malatesta]] in [[Italia]]. Binazzi si oppone duramente a qualsiasi mediazione con i portatori di idee nazionaliste, esprimendo una durissima condanna, condivisa dai più, alla guerra Italo-Turca. Pasquale Binazzi nel novembre del [[1913]] si incontra con [[Errico Malatesta]] a La Spezia per definire linee e metodica d'intervento degli [[Personalità anarchiche|anarchici]] nel movimento operaio, ipotizzando che le [[sindacalismo|lotte sindacali]] ed [[antimilitarismo|antimilitariste]] possano evolvere in propaganda insurrezionale in vista della [[rivoluzione sociale]]. | ||
===Il problema dell'interventismo=== | ===Il problema dell'interventismo=== | ||
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Il diffondersi dello [[Fascismo|squadrismo fascista]] fa sì che, il [[29 ottobre]] [[1922]], la sede del [[stampa anarchica|giornale]] venga completamente distrutta, quando lui si trova ricoverato in ospedale. Proprio a causa del [[Fascismo|fascismo]] «[[Il Libertario]]» è portato avanti con enormi difficoltà sino al [[1926]], quando il [[Fascismo|regime fascista]] ne impone la chiusura definitiva, condannando la coppia a cinque anni di confino, ridotti poi a due. Il confino oramai è quasi un'abitudine per Binazzi, che vi era già stato spedito nel [[1894]] insieme a [[Gigi Damiani]] e all'inizio del '900. A Lipari aveva già "soggiornato" con Zelmira dal [[1915]] fino alla fine del primo conflitto mondiale, colpevoli di propaganda anti-interventista ed [[antimilitarismo|antimilitarista]]. | Il diffondersi dello [[Fascismo|squadrismo fascista]] fa sì che, il [[29 ottobre]] [[1922]], la sede del [[stampa anarchica|giornale]] venga completamente distrutta, quando lui si trova ricoverato in ospedale. Proprio a causa del [[Fascismo|fascismo]] «[[Il Libertario]]» è portato avanti con enormi difficoltà sino al [[1926]], quando il [[Fascismo|regime fascista]] ne impone la chiusura definitiva, condannando la coppia a cinque anni di confino, ridotti poi a due. Il confino oramai è quasi un'abitudine per Binazzi, che vi era già stato spedito nel [[1894]] insieme a [[Gigi Damiani]] e all'inizio del '900. A Lipari aveva già "soggiornato" con Zelmira dal [[1915]] fino alla fine del primo conflitto mondiale, colpevoli di propaganda anti-interventista ed [[antimilitarismo|antimilitarista]]. | ||
Ritornato per l'ennesima volta | Ritornato per l'ennesima volta alla Spezia, l'indomito combattente libertario riprende la lotta con l'[[Consigli ed occupazioni di fabbrica in Italia (1919-20)|occupazione delle fabbriche nel 1920]] e l'organizzazione degli [[Arditi del Popolo]], necessari per ribattere colpo su colpo agli attacchi degli squadristi fascisti nelle zone "sovversive" dello spezzino e della Lunigiana, sempre con accanto la compagna [[Zelmira Peroni|Zelmira]]. | ||
Il [[4 novembre]] [[1931]] assiste al funerale di [[Luigi Galleani]]; nel [[1937]] torna | Il [[4 novembre]] [[1931]] assiste al funerale di [[Luigi Galleani]]; nel [[1937]] torna alla Spezia, dove parteciperà clandestinamente alla [[gli_anarchici_e_la_resistenza_antifascista|Resistenza anarchica]] nella stessa città ed in Lunigiana, fino alla sua morte, avvenuta il [[5 marzo]] [[1944]]. | ||
== Note == | == Note == | ||
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*Pasquale Binazzi, ''[[Perché non votiamo (di Pasquale Binazzi)|Perché non votiamo]]'', Cromo-tipo "La Sociale", 1909 | *Pasquale Binazzi, ''[[Perché non votiamo (di Pasquale Binazzi)|Perché non votiamo]]'', Cromo-tipo "La Sociale", 1909 | ||
*Anarchism Collection, ''Un Trentennio di attività anarchica (1914-1945)'', Edizioni L'Antistato, 1953 | *Anarchism Collection, ''Un Trentennio di attività anarchica (1914-1945)'', Edizioni L'Antistato, 1953 | ||
*Antonio Bianchi, ''Storia del movimento operaio | *Antonio Bianchi, ''Storia del movimento operaio della Spezia e Lunigiana, 1861-1945'', Editori riuniti, 1975 | ||
*A. Mameli, [https://www.bfscollezionidigitali.org/entita/13098 ''Pasquale Binazzi''], in ''Dizionario biografico degli anarchici italiani'', Tomo I, Pisa, BFS, 2003, pp. 189-195 | |||
== Voci correlate == | == Voci correlate == | ||
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==Collegamenti esterni== | ==Collegamenti esterni== | ||
*[https://www.anpi.it/donne-e-uomini/1115/pasquale-binazzi Biografia da ANPI ''associazione nazionale partigiani d'italia''] | *[https://www.anpi.it/donne-e-uomini/1115/pasquale-binazzi Biografia da ANPI ''associazione nazionale partigiani d'italia''] | ||
*[http://www.carnesecchi.eu/biennio.htm Il biennio rosso alla Spezia: Un tentativo rivoluzionario] | |||
*[http://www.carnesecchi.eu/biennio.htm Il biennio rosso | |||
[[Categoria:Anarchici|Binazzi, Pasquale]] | [[Categoria:Anarchici|Binazzi, Pasquale]] |