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== Durante il fascismo == | == Durante il fascismo == | ||
{{approff|Fascismo}} | {{approff|Fascismo}} | ||
''' | La '''[[repressione]] [[Fascismo|fascista]]''' colpì senza pietà tutti gli ambienti [[antifascismo|antifascisti]], compresi i militanti [[anarchici]]. Questi furono tra i più accaniti propugnatori della costruzione di un "fronte [[antifascista]]" che unisse tutti, al di là delle differenze ideologiche. Ad un generico piano di unitarietà aderirono CGL, [[USI]], [[Unione Anarchica Italiana|UAI]], Federazione dei Portuali, Ferrovieri autonomi e UIL. Il progetto restò più che altro sul piano teorico per le solite divisioni ideologiche e per l'assenza rilevante del Partito Comunista Italiano. | ||
[[Image:Bandieraarditi.jpg|thumb|200px|Bandiera degli [[Arditi del Popolo]], i quali furono tra i primi ad opporsi con la forza alle violenze fasciste]] | [[Image:Bandieraarditi.jpg|thumb|200px|Bandiera degli [[Arditi del Popolo]], i quali furono tra i primi ad opporsi con la forza alle violenze fasciste]] | ||
[[Image:Adunata_refrattari.jpg|thumb|left|300 px|[[L'Adunata dei Refrattari]], periodico anarchico di New York in lingua italiana, accolse e diede voce a molti esuli antifascisti]] | [[Image:Adunata_refrattari.jpg|thumb|left|300 px|[[L'Adunata dei Refrattari]], periodico anarchico di New York in lingua italiana, accolse e diede voce a molti esuli antifascisti]] | ||
Nel momento più intenso dello squadrismo, gli anarchici (insieme | Nel momento più intenso dello squadrismo, gli [[anarchici]] (insieme a socialisti, repubblicani e comunisti disobbedienti alle direttive di partito) furono immediatamente protagonisti di episodi di resistenza: gli “'''[[Arditi del Popolo]]'''” organizzarono un serio tentativo di resistenza proletaria armata contro il [[fascismo]], infliggendoli dure sconfitte a Sarzana, Civitavecchia, Viterbo e, nel [[1922]], a Parma; altri agirono [[anarco-individualismo|individualisticamente]] e tra questi uno dei più irriducibili fu senza dubbio [[Renzo Novatore]] (verrà ucciso il [[29 novembre]] [[1922]] in un conflitto a fuoco con i Regi Carabinieri presso Teglia, Genova). | ||
Il dibattito interno al movimento si svolse principalemte all'interno di riviste e periodici che nacquero e si svilupparono tra enormi difficoltà - clandestinità, minacce e azioni squadriste, difficoltà a reperire fondi, limitazioni drastiche della [[libertà]] di stampa, persecuzioni varie ecc.-. I più importanti giornali dell'epoca furono: «[[La Verità]]» (primo periodico anarchico clandestino del [[1923]]), «[[La Voce del profugho]]», «[[Fede!|Fede! Settimanale Anarchico di Difesa e Cultura]]» (pubblicato dal [[1923]] al [[1926]]), «[[Pensiero e Volontà]]» (fondato da [[Malatesta]] e pubblicato dal [[1924]] al [[1926]]), «[[L'Adunata dei Refrattari]]» (giornale pubblicato a New York, ma che raccolse numerosi articoli di anarchici italiani dal [[1928]] al [[1972]]). | Il dibattito interno al movimento si svolse principalemte all'interno di riviste e periodici che nacquero e si svilupparono tra enormi difficoltà - clandestinità, minacce e azioni squadriste, difficoltà a reperire fondi, limitazioni drastiche della [[libertà]] di stampa, persecuzioni varie ecc.-. I più importanti giornali dell'epoca furono: «[[La Verità]]» (primo periodico anarchico clandestino del [[1923]]), «[[La Voce del profugho]]», «[[Fede!|Fede! Settimanale Anarchico di Difesa e Cultura]]» (pubblicato dal [[1923]] al [[1926]]), «[[Pensiero e Volontà]]» (fondato da [[Malatesta]] e pubblicato dal [[1924]] al [[1926]]), «[[L'Adunata dei Refrattari]]» (giornale pubblicato a New York, ma che raccolse numerosi articoli di anarchici italiani dal [[1928]] al [[1972]]). |