Storia del movimento libertario in Italia: differenze tra le versioni

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Quando l''''[[Internazionale dei Lavoratori]]''' (L'Aia, settembre [[1872]]) sancì l'espulsione degli [[anarchici]], la sezione italiana, durante il Congresso di Rimini ([[4 agosto|4]]-[[6 agosto]] [[1872]]), i cui lavori furono presieduti da [[Carlo Cafiero]] ([[Andrea Costa]] ebbe il ruolo di segretario), aveva già stabilito una definitiva rottura con la maggioranza [[marxista]] del Consiglio generale di Londra dell'[[AIT]]: gli italiani volevano un'[[AIT|Internazionale]] [[Federalismo|federalista]] ed [[Autogestione|autogestionaria]], i seguaci di [[Marx]] la [[gerarchizzazione]] centralizzata della stessa. A Firenze, per merito soprattutto di [[Maria Luisa Minguzzi]] (compagna di [[Francesco Pezzi]]), fu costituita la prima sezione femminile dell'[[AIT|Internazionale]], cui aderirorono un centinaio di lavoratrici.  
Quando l''''[[Internazionale dei Lavoratori]]''' (L'Aia, settembre [[1872]]) sancì l'espulsione degli [[anarchici]], la sezione italiana, durante il Congresso di Rimini ([[4 agosto|4]]-[[6 agosto]] [[1872]]), i cui lavori furono presieduti da [[Carlo Cafiero]] ([[Andrea Costa]] ebbe il ruolo di segretario), aveva già stabilito una definitiva rottura con la maggioranza [[marxista]] del Consiglio generale di Londra dell'[[AIT]]: gli italiani volevano un'[[AIT|Internazionale]] [[Federalismo|federalista]] ed [[Autogestione|autogestionaria]], i seguaci di [[Marx]] la [[gerarchizzazione]] centralizzata della stessa. A Firenze, per merito soprattutto di [[Maria Luisa Minguzzi]] (compagna di [[Francesco Pezzi]]), fu costituita la prima sezione femminile dell'[[AIT|Internazionale]], cui aderirorono un centinaio di lavoratrici.  


Il XIX secolo vide il '''[[Insurrezione rivoluzionaria di Bologna (1874)|primo tentativo italiano di insurrezione rivoluzionaria]]''' (Bologna [[1874]]), che terminò con l'arresto di tutti gli insorti. Un altro tentativo venne attuato nel [[1877]], nella regione del Matese. [[Malatesta]], [[Carlo Cafiero|Cafiero]] e altri fervidi anarchici formarono la cosiddetta [[Banda del Matese]] che si prefiggeva lo scopo di espropriare i possidenti terrieri e di attaccare ogni forma di gerarchia e di [[autorità]] presenti nel Matese.
Il XIX secolo vide il '''[[Insurrezione rivoluzionaria di Bologna (1874)|primo tentativo italiano di insurrezione rivoluzionaria]]''' (Bologna [[1874]]), che terminò con l'arresto di tutti gli insorti. Un altro tentativo venne attuato nel [[1877]] nella regione del Matese. [[Malatesta]], [[Carlo Cafiero|Cafiero]] e altri fervidi [[anarchici]] formarono la cosiddetta '''[[Banda del Matese]]''', che si prefiggeva lo scopo di espropriare i possidenti terrieri e di attaccare ogni forma di [[gerarchia]] e di [[autorità]].


Queste iniziative un pò velleitarie, misero in risalto la mancanza di strutture organizzative efficienti, tant'è che nel [[1887]] il gruppo Humanitas di Napoli diede vita all'[[Alleanza Anarchica Internazionale]]. Nel gennaio del [[1891]], durante il congresso di Capolago (Canton Ticino, [[Svizzera]]), fu costituito il [[Partito Socialista Anarchico Rivoluzionario]] (parteciparono al congresso l'ex anarchico [[Andrea Costa]], il [[socialista]] [[Filippo Turati]] e, tra gli altri, gli anarchici [[Errico Malatesta]], [[Luigi Galleani]], [[Francesco Pezzi]] e [[Amilcare Cipriani]]), che sancì anche la divisione tra socialisti (questi confluiranno nel [[Partito Socialista Rivoluzionario Italiano]], fondato nel [[1882]] da [[Andrea Costa]], che in seguito assumerà un carattere sempre più riformistico) e anarchici. I tentativi d'organizzare il movimento, e i relativi conflitti tra [[Correnti_anarchiche#Organizzatori_e_antiorganizzatori|organizzatori e antiorganizzatori]], caratterizzarono la fine del secolo.
Queste iniziative un pò velleitarie, misero in risalto la mancanza di strutture organizzative efficienti, tant'è che nel [[1887]] il gruppo Humanitas di Napoli diede vita all''''[[Alleanza Anarchica Internazionale]]'''. Nel gennaio del [[1891]], durante il congresso di Capolago (Canton Ticino, [[Svizzera]]), fu costituito il [[Partito Socialista Anarchico Rivoluzionario]] (parteciparono al congresso l'ex anarchico [[Andrea Costa]], il [[socialista]] [[Filippo Turati]] e, tra gli altri, gli anarchici [[Errico Malatesta]], [[Luigi Galleani]], [[Francesco Pezzi]] e [[Amilcare Cipriani]]), che sancì anche la divisione tra socialisti (questi confluiranno nel [[Partito Socialista Rivoluzionario Italiano]], fondato nel [[1882]] da [[Andrea Costa]], che in seguito assumerà un carattere sempre più riformistico) e anarchici. I tentativi d'organizzare il movimento, e i relativi conflitti tra [[Correnti_anarchiche#Organizzatori_e_antiorganizzatori|organizzatori e antiorganizzatori]], caratterizzarono la fine del secolo.


Molti anarchici sostennero le lotte siciliane dei [[Fasci siciliani]] (detti anche ''Fasci siciliani dei lavoratori''), un movimento di massa democratic-[[socialista]], sviluppatosi nell'isola dal [[1891]] al [[1893]] soprattutto fra [[proletariato]] urbano, braccianti agricoli, minatori ed operai. Stesso appoggio fu data all'[[insurrezione in Lunigiana]] nel gennaio del 1894 e a tutte le battaglie sociali e sindacali nella penisola (si pensi alla storia del [[il Primo Maggio|Primo Maggio]] sulle 8 ore lavorative o lo sciopero delle sigaraie del [[1885]]).
Molti anarchici sostennero le lotte siciliane dei [[Fasci siciliani]] (detti anche ''Fasci siciliani dei lavoratori''), un movimento di massa democratic-[[socialista]], sviluppatosi nell'isola dal [[1891]] al [[1893]] soprattutto fra [[proletariato]] urbano, braccianti agricoli, minatori ed operai. Stesso appoggio fu data all'[[insurrezione in Lunigiana]] nel gennaio del 1894 e a tutte le battaglie sociali e sindacali nella penisola (si pensi alla storia del [[il Primo Maggio|Primo Maggio]] sulle 8 ore lavorative o lo sciopero delle sigaraie del [[1885]]).
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