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[[File:Stig Dagerman ca 1950.jpg|miniatura|[[Stig Dagerman]]]] | [[File:Stig Dagerman ca 1950.jpg|miniatura|[[Stig Dagerman]]]] | ||
«Non tutti i detrattori dell'[[anarchismo]] hanno la stessa idea del pericolo ideologico che esso rappresenta e questa idea varia in funzione del loro grado di armamento e delle possibilità legali che hanno di farne uso. Mentre in [[Spagna]], tra il [[1936]] e il [[1939]], l'[[anarchico]] era considerato così pericoloso per la società che conveniva sparargli addosso dai due lati (in effetti, non era esposto solo di fronte ai fucili tedeschi e italiani ma anche, alle spalle, alle pallottole degli «alleati» comunisti), l'[[anarchico]] svedese è considerato in certi ambienti radicali, ed in particolare [[marxisti]], un romantico impenitente, una specie di idealista della politica con complessi liberali profondamente radicati. In modo più o meno cosciente, si chiudono gli occhi sul fatto, pertanto capitale, che l'ideologia [[anarchica]], accoppiata a una teoria economica (il [[sindacalismo]]) è sfociata in Catalogna durante la guerra civile, in un sistema di produzione perfettamente funzionante, basato sull'eguaglianza economica e non sul livellamento mentale, sulla cooperazione pratica senza violenza ideologica e sulla coordinazione razionale senza eliminazione della libertà individuale: concetti contraddittori che sfortunatamente sembrano essere sempre più diffusi sotto forma di sintesi» (da ''Io e l'anarchismo'', [[1946]]). | «Non tutti i detrattori dell'[[anarchismo]] hanno la stessa idea del pericolo ideologico che esso rappresenta e questa idea varia in funzione del loro grado di armamento e delle possibilità legali che hanno di farne uso. Mentre in [[Spagna]], tra il [[1936]] e il [[1939]], l'[[anarchico]] era considerato così pericoloso per la [[società]] che conveniva sparargli addosso dai due lati (in effetti, non era esposto solo di fronte ai fucili tedeschi e italiani ma anche, alle spalle, alle pallottole degli «alleati» comunisti), l'[[anarchico]] svedese è considerato in certi ambienti radicali, ed in particolare [[marxisti]], un romantico impenitente, una specie di idealista della politica con complessi liberali profondamente radicati. In modo più o meno cosciente, si chiudono gli occhi sul fatto, pertanto capitale, che l'ideologia [[anarchica]], accoppiata a una teoria economica (il [[sindacalismo]]) è sfociata in Catalogna durante la guerra civile, in un sistema di produzione perfettamente funzionante, basato sull'eguaglianza economica e non sul livellamento mentale, sulla cooperazione pratica senza violenza ideologica e sulla coordinazione razionale senza eliminazione della libertà individuale: concetti contraddittori che sfortunatamente sembrano essere sempre più diffusi sotto forma di sintesi» (da ''Io e l'anarchismo'', [[1946]]). | ||
'''[[Io e l'anarchismo (di Stig Dagerman)|Vai al testo]]''' | '''[[Io e l'anarchismo (di Stig Dagerman)|Vai al testo]]''' | ||
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