Pierre-Joseph Proudhon: differenze tra le versioni

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Proudhon è un autore ambiguo su molti argomenti e si faceva molto trasportare dal clima degli avvenimenti. Spesso, quando gli si faceva notare l'assurdità di alcune sue affermazioni, provvedeva a spiegarsi meglio e talvolta accusava i suoi interlocutori di non aver capito il senso delle sue considerazioni. Buona parte delle sue opere sono costituite infatti da articoli di giornali e riviste e lettere, da cui si possono attingere, come per qualsiasi autore di aforismi, detti, sentenze ecc, delle più varie. Ha riveduto infatti spesso molte delle sue affermazioni successivamente nei suoi lavori più maturi.  
Proudhon è un autore ambiguo su molti argomenti e si faceva molto trasportare dal clima degli avvenimenti. Spesso, quando gli si faceva notare l'assurdità di alcune sue affermazioni, provvedeva a spiegarsi meglio e talvolta accusava i suoi interlocutori di non aver capito il senso delle sue considerazioni. Buona parte delle sue opere sono costituite infatti da articoli di giornali e riviste e lettere, da cui si possono attingere, come per qualsiasi autore di aforismi, detti, sentenze ecc, delle più varie. Ha riveduto infatti spesso molte delle sue affermazioni successivamente nei suoi lavori più maturi.  


Era un autore soprattutto autodidatta, disfarsi dei luoghi comuni dell'epoca non era certamente facile. Morendo "giovane", cioè nel pieno delle sue capacità intellettuali ancora probabilmente da dispiegare e volendo occuparsi di tutto lo scibile, ecc. si possono isolare qua e là frasi dai contenuti ambigui. Due delle critiche più pesanti rivolte a Proudhon sono la misoginia e l'antisemitismo. Queste critiche non sono prive di fondamento, tuttavia bisogna sottolineare che i suoi scritti non si occupano a fondo di dimostrare l'inferiorità mentale della donna e la necessità di eliminare gli ebrei dalla finanza e dalla faccia della terra. Si tratta di considerazioni proudhoniane estrapolate dagli storici da lettere, articoli, ecc.
Era un autore soprattutto autodidatta, disfarsi dei luoghi comuni dell'epoca non era certamente facile. Morendo "giovane", cioè nel pieno delle sue capacità intellettuali ancora probabilmente da dispiegare e volendo occuparsi di tutto lo scibileecc. si possono isolare qua e là frasi dai contenuti ambigui. Due delle critiche più pesanti rivolte a Proudhon sono la misoginia e l'antisemitismo. Queste critiche non sono prive di fondamento, tuttavia bisogna sottolineare che i suoi scritti non si occupano a fondo di dimostrare l'inferiorità mentale della donna e la necessità di eliminare gli ebrei dalla finanza e dalla faccia della terra. Si tratta di considerazioni proudhoniane estrapolate dagli storici da lettere, articoliecc.


====La misoginia ====
====La misoginia ====
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====L'antisemitismo ====
====L'antisemitismo ====
L'antisemitismo era uno stereotipo radicato nella società europea da secoli, tuttavia Proudhon non concepiva gli ebrei come una razza a sè stante (antiumana, deicida, ecc.), come gli antisemiti più viscerali del XIX secolo, quanto disprezzava invece la sua élite plutocratica sostenitrice dei valori filosistemici, il loro quasi monopolio del mondo finanziario, sebbene [[Hannah Arendt]] abbia sostenuto che tale potere esistesse nel XIX secolo ma fosse anche proprio allora in pieno declino, in quanto questa funzione era sempre più espletata (secondo la Arendt) da figure di banchieri nazionali e dallo stesso [[Stato]].
L'antisemitismo era uno stereotipo radicato nella società europea da secoli, tuttavia Proudhon non concepiva gli ebrei come una razza a sè stante (antiumana, deicidaecc.), come gli antisemiti più viscerali del XIX secolo, quanto disprezzava invece la sua élite plutocratica sostenitrice dei valori filosistemici, il loro quasi monopolio del mondo finanziario, sebbene [[Hannah Arendt]] abbia sostenuto che tale potere esistesse nel XIX secolo ma fosse anche proprio allora in pieno declino, in quanto questa funzione era sempre più espletata (secondo la Arendt) da figure di banchieri nazionali e dallo stesso [[Stato]].


L'antisemitismo di Proudhon è visibile in alcuni scritti del [[1847]], estratti dal suo diario personale (pubblicati dopo la sua morte), che fanno riferimento ad un incontro, una sera al bar, tra Proudhon e alcuni antisemiti tedeschi. L'anarchico francese cita il giudaismo anche in ''La stampa belga e l'Unità italiana'', un articolo dell'ottobre [[1862]] tratto da ''La fédération et l'Unité en Italie'':
L'antisemitismo di Proudhon è visibile in alcuni scritti del [[1847]], estratti dal suo diario personale (pubblicati dopo la sua morte), che fanno riferimento ad un incontro, una sera al bar, tra Proudhon e alcuni antisemiti tedeschi. L'anarchico francese cita il giudaismo anche in ''La stampa belga e l'Unità italiana'', un articolo dell'ottobre [[1862]] tratto da ''La fédération et l'Unité en Italie'':
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