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== Biografia == | == Biografia == | ||
[[File:Ferdinand-Domela.jpg|thumb|200px|left|Ritratto di [[Clifford Harper]].]] | |||
Nato in una famiglia benestante, Ferdinand Domela Nieuwenhuis per un periodo segue le orme del padre (Jacob Ferdinand Domela), pastore protestante della [[chiesa]] anglicana, ma verso il [[1870]] rompe ogni rapporto con la stessa perché sente maturare in lui l'idea [[socialista]]. | Nato in una famiglia benestante, Ferdinand Domela Nieuwenhuis per un periodo segue le orme del padre (Jacob Ferdinand Domela), pastore protestante della [[chiesa]] anglicana, ma verso il [[1870]] rompe ogni rapporto con la stessa perché sente maturare in lui l'idea [[socialista]]. | ||
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Da quel momento abbandona i politici e il potere per allinearsi all'[[anarchismo]] di [[Bakunin]] e al libero pensiero. Nel [[1894]], pubblica a Bruxelles un opuscolo ''Il socialismo in pericolo'' con prefazione di [[Élisée Reclus]], che diventerà nel [[1897]] un libro di riferimento. | Da quel momento abbandona i politici e il potere per allinearsi all'[[anarchismo]] di [[Bakunin]] e al libero pensiero. Nel [[1894]], pubblica a Bruxelles un opuscolo ''Il socialismo in pericolo'' con prefazione di [[Élisée Reclus]], che diventerà nel [[1897]] un libro di riferimento. | ||
Nel [[1896]], lascia non senza chiasso il Congresso [[socialista]] di Londra dove viene votata l'esclusione definitiva degli anarchici, poi pubblica nel [[1898]] il giornale anarchico ''De Vrije socialist'' («Il Libero socialista») che successivamente cambierà in ''De Vrije Anarchistisch Tijdschrift'', intorno a cui gravitarono numerosi gruppi anarchici. | Nel [[1896]], lascia non senza chiasso il Congresso [[socialista]] di Londra dove viene votata l'esclusione definitiva degli anarchici, poi pubblica nel [[1898]] il [[giornale anarchico]] ''De Vrije socialist'' («Il Libero socialista») che successivamente cambierà in ''De Vrije Anarchistisch Tijdschrift'', intorno a cui gravitarono numerosi gruppi anarchici. | ||
Nel [[1900]], pubblica il libro ''La disfatta del marxismo''. Organizzatore del [[congresso antimilitarista di Amsterdam]] del [[26 giugno|26]]-[[28 giugno]] [[1904]] e di quello dell'[[Congresso di Amsterdam (1907)|agosto]] [[1907]] ([[24 agosto|24]]-[[31 agosto]]), è un ardente propagandista dello [[sciopero generale]] in caso di guerra. Oppositore di un'organizzazione anarchica strutturata, e critico in rapporto al [[sindacalismo]], non partecipa al “[[Congresso Internazionale Anarchico di Amsterdam]]” nel [[1907]]. | Nel [[1900]], pubblica il libro ''La disfatta del marxismo''. Organizzatore del [[congresso antimilitarista di Amsterdam]] del [[26 giugno|26]]-[[28 giugno]] [[1904]] e di quello dell'[[Congresso di Amsterdam (1907)|agosto]] [[1907]] ([[24 agosto|24]]-[[31 agosto]]), è un ardente propagandista dello [[sciopero generale]] in caso di guerra. Oppositore di un'organizzazione anarchica strutturata, e critico in rapporto al [[sindacalismo]], non partecipa al “[[Congresso Internazionale Anarchico di Amsterdam]]” nel [[1907]]. | ||
Nel [[1914]], fedele all'idea libertaria, si oppone al [[Manifesto dei sedici]], i cui firmatari si erano dichiarati favorevoli all'interventismo in guerra, e firma insieme a [[Emma Goldman]], [[Errico Malatesta]]ecc., il manifesto ''L'Internazionale e la guerra''. Nel [[1918]], porta il suo aiuto a [[Rudolf Rocker]], espulso dall'[[Inghilterra]]. Morì l'anno successivo. I suoi funerali daranno luogo a un'impressionante manifestazione di fervore del [[movimento operaio|classe operaia]]. | Nel [[1914]], fedele all'idea libertaria, si oppone al [[Manifesto dei sedici]], i cui firmatari si erano dichiarati favorevoli all'interventismo in guerra, e firma insieme a [[Emma Goldman]], [[Errico Malatesta]] ecc., il manifesto ''L'Internazionale e la guerra''. Nel [[1918]], porta il suo aiuto a [[Rudolf Rocker]], espulso dall'[[Inghilterra]]. Morì l'anno successivo. I suoi funerali daranno luogo a un'impressionante manifestazione di fervore del [[movimento operaio|classe operaia]]. | ||
== Voci correlate == | == Voci correlate == |