Umanità Nova: differenze tra le versioni

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La ricostituzione dei partiti, le manifestazioni di piazza e la [[libertà di stampa]] continuano ad essere proibite e represse. Un sentire collettivo, determinato da questa situazione, e una crescente rivendicazione operaia dell'uscita dalla guerra, reclamata dai grandi [[scioperi]] che avevano bloccato le fabbriche a Napoli dal [[17 agosto|17]] al [[20 agosto]] [[1943]], si riscontrano in tutti gli organi di stampa del fronte [[antifascista]]: dal comunista ''l'Unità'' al socialista ''Avanti!'', dall'azionista ''L'Italia libera'' all'[[anarchico]] ''Umanità Nova''. <ref> Franco Schirone, ''Cronache Anarchiche'', Zero in Condotta, 2010, p. 249.</ref> Ulteriori elementi di analisi e indicazioni concrete si ritrovano anche nell'articolo ''Fascisti e nazisti all'opera'', assai interessante anche perché rovescia l'accusa di tradimento utilizzata dalla propaganda [[nazifascista]]:
La ricostituzione dei partiti, le manifestazioni di piazza e la [[libertà di stampa]] continuano ad essere proibite e represse. Un sentire collettivo, determinato da questa situazione, e una crescente rivendicazione operaia dell'uscita dalla guerra, reclamata dai grandi [[scioperi]] che avevano bloccato le fabbriche a Napoli dal [[17 agosto|17]] al [[20 agosto]] [[1943]], si riscontrano in tutti gli organi di stampa del fronte [[antifascista]]: dal comunista ''l'Unità'' al socialista ''Avanti!'', dall'azionista ''L'Italia libera'' all'[[anarchico]] ''Umanità Nova''. <ref> Franco Schirone, ''Cronache Anarchiche'', Zero in Condotta, 2010, p. 249.</ref> Ulteriori elementi di analisi e indicazioni concrete si ritrovano anche nell'articolo ''Fascisti e nazisti all'opera'', assai interessante anche perché rovescia l'accusa di tradimento utilizzata dalla propaganda [[nazifascista]]:
:«I capi fascisti, responsabili della rovina d'Italia, approfittando della debolezza a loro riguardo dimostrata dal governo Badoglio, hanno potuto rifugiarsi in Germania presso i loro degni compari, i nazisti, assassini del popolo tedesco, da dove diramano a mezzo radio l'ordine agli squadristi italiani di aiutare in tutti i modi i tedeschi che sono in Italia, allo scopo di far riconquistare al [[fascismo]] il potere. [...] Non esiste nella storia un esempio di più vile tradimento a danno del popolo italiano, ridotto in gran parte senza casa e privo di tutto».
:«I capi fascisti, responsabili della rovina d'Italia, approfittando della debolezza a loro riguardo dimostrata dal governo Badoglio, hanno potuto rifugiarsi in Germania presso i loro degni compari, i nazisti, assassini del popolo tedesco, da dove diramano a mezzo radio l'ordine agli squadristi italiani di aiutare in tutti i modi i tedeschi che sono in Italia, allo scopo di far riconquistare al [[fascismo]] il potere. [...] Non esiste nella storia un esempio di più vile tradimento a danno del popolo italiano, ridotto in gran parte senza casa e privo di tutto».
[[Image:UN_geminal.jpg|thumb|500px|Una copia di ''UN'' davanti al Politeama Verdi di Carrara, città nella quale viene stampato il giornale.]]
 
Con il crollo del [[fascismo]] (luglio [[1943]]) ed il successivo armistizio (settembre [[1943]]), il giornale, edito sotto la gestione della [[Federazione Anarchica Italiana]], viene subito contrassegnato, nella sua impostazione, da molte delle caratteristiche del pensiero libertario: organizzazione interna non definita in termini assolutamente rigidi, ma vincolata ai mandati congressuali, che ne stabiliscono anche le figure redazionali fisse; individuazione di una rete estesa di collaboratori frequenti; possibilità di ogni lettore di interagire con il giornale, tanto che un numero consistente degli articoli pubblicati sarà opera proprio di occasionali collaboratori; assoluta libertà circa gli argomenti da trattare e, soprattutto, riguardo al contenuto di essi; diffusione affidata in gran parte alle capacità dei militanti.  
Con il crollo del [[fascismo]] (luglio [[1943]]) ed il successivo armistizio (settembre [[1943]]), il giornale, edito sotto la gestione della [[Federazione Anarchica Italiana]], viene subito contrassegnato, nella sua impostazione, da molte delle caratteristiche del pensiero libertario: organizzazione interna non definita in termini assolutamente rigidi, ma vincolata ai mandati congressuali, che ne stabiliscono anche le figure redazionali fisse; individuazione di una rete estesa di collaboratori frequenti; possibilità di ogni lettore di interagire con il giornale, tanto che un numero consistente degli articoli pubblicati sarà opera proprio di occasionali collaboratori; assoluta libertà circa gli argomenti da trattare e, soprattutto, riguardo al contenuto di essi; diffusione affidata in gran parte alle capacità dei militanti.  
 
[[Image:UN_geminal.jpg|thumb|300px|Una copia di ''UN'' davanti al Politeama Verdi di Carrara, città nella quale viene stampato il giornale.]]
La diffusione del giornale sarà strettamente correlata sia al tradizionale radicamento sociale degli [[anarchici]] sul territorio sia alle diverse fasi dell'evoluzione della situazione politica e sociale italiana. Con una certa approssimazione, è possibile constatare che da una tiratura di circa 13.000 copie del [[1944]], questa salì ad una media di 15.000/16.000 copie a numero, fino ad arrivare ad un massimo di 18.000, quota toccata nel [[1946]], per poi scendere progressivamente fino alle 10.000/10.500 copie dei primi anni '50. <ref>La maggior parte dei proventi (circa il 60%) era data dalla vendita diretta, mentre gli abbonamenti non superavano il 15% delle entrate; le zone di maggior diffusione erano quelle di consolidamento storico maggiore: Toscana, Lazio, Emilia-Romagna.</ref>
La diffusione del giornale sarà strettamente correlata sia al tradizionale radicamento sociale degli [[anarchici]] sul territorio sia alle diverse fasi dell'evoluzione della situazione politica e sociale italiana. Con una certa approssimazione, è possibile constatare che da una tiratura di circa 13.000 copie del [[1944]], questa salì ad una media di 15.000/16.000 copie a numero, fino ad arrivare ad un massimo di 18.000, quota toccata nel [[1946]], per poi scendere progressivamente fino alle 10.000/10.500 copie dei primi anni '50. <ref>La maggior parte dei proventi (circa il 60%) era data dalla vendita diretta, mentre gli abbonamenti non superavano il 15% delle entrate; le zone di maggior diffusione erano quelle di consolidamento storico maggiore: Toscana, Lazio, Emilia-Romagna.</ref>


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