Pensiero e Volontà: differenze tra le versioni

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«'''Pensiero e Volontà'''» è stata una [[rivista]], diretta da [[Malatesta]] e redatta da [[Luigi Fabbri]], nata come quindicinale nel [[1924]] (uscì per la prima volta a Roma dal [[1° gennaio]] [[1924]]), ma che la censura del [[regime fascista]], che precedentemente aveva già colpito «[[Umanità Nova]]» e tante altre pubblicazioni anarchiche ed [[antifasciste]], ne limitò fortemente le pubblicazioni fino ad impedirle del tutto l'uscita con la legge dell'ottobre [[1926]].
«'''Pensiero e Volontà'''» è stata una [[rivista]], diretta da [[Malatesta]] e redatta da [[Luigi Fabbri]], nata come quindicinale nel [[1924]] (uscì per la prima volta a Roma dal [[1° gennaio]] [[1924]]), ma che la censura del [[regime fascista]], che precedentemente aveva già colpito «[[Umanità Nova]]» e tante altre pubblicazioni anarchiche ed [[antifasciste]], ne limitò fortemente le pubblicazioni fino ad impedirle del tutto l'uscita con la legge dell'ottobre [[1926]].


La rivista si avvalse della collaborazione di numerose personalità del [[movimento anarchico]], tra le quali, oltre ai già citati [[Malatesta]] e [[Fabbri]], [[Camillo Berneri]], [[Luce Fabbri]] (sotto lo pseudonimo di "Epicari"), [[Carlo Molaschi]] e [[Ugo Fedeli]].
La rivista si avvalse della collaborazione di numerose personalità del [[movimento anarchico]], tra le quali, oltre ai già citati [[Malatesta]] e [[Luigi Fabbri|Fabbri]], [[Camillo Berneri]], [[Luce Fabbri]] (sotto lo pseudonimo di "Epicari"), [[Carlo Molaschi]] e [[Ugo Fedeli]].


:«''Pensiero e Volontà'' intende rispondere a un bisogno largamente sentito, cioè quello di studiare i numerosi problemi economici-sociali che si affacciano con carattere di urgenza in questo periodo di intesa ed universale commozione sociale, e dalla cui soluzione, in un senso o nell'altro, dipenderanno per lungo decorrere di tempo le sorti dell'umanità» (''A quelli che studiano e lavorano'', circolare annunciante la fondazione di ''Pensiero e Volontà'', scritta a Roma nel novembre del [[1923]] e firmata da [[Errico Malatesta]]).
:«''Pensiero e Volontà'' intende rispondere a un bisogno largamente sentito, cioè quello di studiare i numerosi problemi economici-sociali che si affacciano con carattere di urgenza in questo periodo di intesa ed universale commozione sociale, e dalla cui soluzione, in un senso o nell'altro, dipenderanno per lungo decorrere di tempo le sorti dell'umanità» (''A quelli che studiano e lavorano'', circolare annunciante la fondazione di ''Pensiero e Volontà'', scritta a Roma nel novembre del [[1923]] e firmata da [[Errico Malatesta]]).
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