Dio e lo Stato (scritti scelti di Michail Bakunin): differenze tra le versioni

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Sostituzione testo - "se stessi" con "sé stessi"
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Esse finiscono per modificare e per trasformare, sia pure molto lentamente, l'esistenza, le abitudini e le istituzioni umane, cioè, in breve, tutti i rapporti degli uomini nella società e, con la loro incarnazione nelle cose più quotidiane della vita di ognuno, esse diventano sensibili, palpabili per tutti, anche per i bambini.
Esse finiscono per modificare e per trasformare, sia pure molto lentamente, l'esistenza, le abitudini e le istituzioni umane, cioè, in breve, tutti i rapporti degli uomini nella società e, con la loro incarnazione nelle cose più quotidiane della vita di ognuno, esse diventano sensibili, palpabili per tutti, anche per i bambini.


Avviene così che ogni nuova generazione se ne compenetra sin dalla più tenera infanzia e che, quando perviene all'età virile, in cui inizia precisamente l'elaborazione del proprio pensiero, necessariamente accompagnata da una nuova critica, questa novella generazione, trova in se stessa, oltre che nella società che la circonda, tutto un mondo di pensieri o di rappresentazioni consolidate, che le servono di punto di partenza e che le danno in certo qual modo la prima sostanza o il materiale per il proprio lavoro intellettuale e morale. Di questo tipo sono le immaginazioni tradizionali e comuni che i metafisici, ingannati dal mondo del tutto insensibile ed impercettibile con cui, provenendo dal di fuori, esse penetrano e s'imprimono nel cervello dei bambini, ancor prima che siano pervenuti alla coscienza di se stessi, chiamano falsamente idee innate.
Avviene così che ogni nuova generazione se ne compenetra sin dalla più tenera infanzia e che, quando perviene all'età virile, in cui inizia precisamente l'elaborazione del proprio pensiero, necessariamente accompagnata da una nuova critica, questa novella generazione, trova in se stessa, oltre che nella società che la circonda, tutto un mondo di pensieri o di rappresentazioni consolidate, che le servono di punto di partenza e che le danno in certo qual modo la prima sostanza o il materiale per il proprio lavoro intellettuale e morale. Di questo tipo sono le immaginazioni tradizionali e comuni che i metafisici, ingannati dal mondo del tutto insensibile ed impercettibile con cui, provenendo dal di fuori, esse penetrano e s'imprimono nel cervello dei bambini, ancor prima che siano pervenuti alla coscienza di stessi, chiamano falsamente idee innate.
Tali sono le idee generali od astratte sulla divinità e sull'anima, idee completamente assurde, ma inevitabili, fatali nello sviluppo storico dello spirito umano il quale, pervenendo soltanto molto lentamente ed attraverso i secoli alla conoscenza razionale e critica di se e delle proprie manifestazioni, parte sempre dall'assurdo per giungere alla verità e dalla schiavitù per conquistare la libertà; idee approvate dall'ignoranza generale e dalla stupidità dei secoli, oltre che dall'interesse ben calcolato delle classi privilegiate, al punto che, ancora attualmente, non ci si saprebbe pronunciare apertamente e con un linguaggio contro di esse, senza provocare lo sdegno di una notevole parte delle masse popolari e senza correre il pericolo di essere lapidati dall'ipocrisia borghese.
Tali sono le idee generali od astratte sulla divinità e sull'anima, idee completamente assurde, ma inevitabili, fatali nello sviluppo storico dello spirito umano il quale, pervenendo soltanto molto lentamente ed attraverso i secoli alla conoscenza razionale e critica di se e delle proprie manifestazioni, parte sempre dall'assurdo per giungere alla verità e dalla schiavitù per conquistare la libertà; idee approvate dall'ignoranza generale e dalla stupidità dei secoli, oltre che dall'interesse ben calcolato delle classi privilegiate, al punto che, ancora attualmente, non ci si saprebbe pronunciare apertamente e con un linguaggio contro di esse, senza provocare lo sdegno di una notevole parte delle masse popolari e senza correre il pericolo di essere lapidati dall'ipocrisia borghese.


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Giacché, essendo la pressione della società sull'individuo immensa, non c'è carattere tanto forte, né intelligenza tanto poderosa che possano dirsi al riparo dagli assalti di questa influenza tanto dispotica quanto ineluttabile.
Giacché, essendo la pressione della società sull'individuo immensa, non c'è carattere tanto forte, né intelligenza tanto poderosa che possano dirsi al riparo dagli assalti di questa influenza tanto dispotica quanto ineluttabile.
Nulla prova meglio il carattere sociale dell'uomo quanto la detta influenza. Si direbbe che la coscienza collettiva di una qualsiasi società, incarnata sia nelle grandi istituzioni pubbliche e sia in tutte le minuzie della sua vita privata e che serve di base a tutte le sue teorie, formi una specie di ambiente, d'atmosfera intellettuale e morale, nocivo ma assolutamente necessario all'esistenza di tutti i suoi membri. Questa coscienza collettiva li domina e nello stesso tempo li sostiene, collegandoli tra loro con rapporti consuetudinari e necessariamente da essa determinati; infondendo a ciascuno la sicurezza, la certezza e costituendo per tutti la condizione suprema dell'esistenza dell'enorme massa, la banalità, il luogo comune, la routine.
Nulla prova meglio il carattere sociale dell'uomo quanto la detta influenza. Si direbbe che la coscienza collettiva di una qualsiasi società, incarnata sia nelle grandi istituzioni pubbliche e sia in tutte le minuzie della sua vita privata e che serve di base a tutte le sue teorie, formi una specie di ambiente, d'atmosfera intellettuale e morale, nocivo ma assolutamente necessario all'esistenza di tutti i suoi membri. Questa coscienza collettiva li domina e nello stesso tempo li sostiene, collegandoli tra loro con rapporti consuetudinari e necessariamente da essa determinati; infondendo a ciascuno la sicurezza, la certezza e costituendo per tutti la condizione suprema dell'esistenza dell'enorme massa, la banalità, il luogo comune, la routine.
La maggioranza degli uomini, appartenenti non soltanto alle masse popolari, ma alle classi privilegiate che sono spesso più colte delle masse, si sentono tranquilli ed in pace con se stessi solo quando, nei pensieri ed in tutte le azioni della loro vita, seguono fedelmente, ciecamente, la tradizione e la consuetudine. “I nostri padri hanno pensato ed agito cosi, perché dovremmo pensare ed agire diversamente da tutti gli altri?” Queste parole esprimono la filosofia, la convinzione e la pratica del 99% dell'umanità, presa indifferentemente in tutte le classi della società. E, per come ho già rilevato, ciò costituisce il più grande ostacolo al progresso ed all'emancipazione più rapida della specie umana.
La maggioranza degli uomini, appartenenti non soltanto alle masse popolari, ma alle classi privilegiate che sono spesso più colte delle masse, si sentono tranquilli ed in pace con stessi solo quando, nei pensieri ed in tutte le azioni della loro vita, seguono fedelmente, ciecamente, la tradizione e la consuetudine. “I nostri padri hanno pensato ed agito cosi, perché dovremmo pensare ed agire diversamente da tutti gli altri?” Queste parole esprimono la filosofia, la convinzione e la pratica del 99% dell'umanità, presa indifferentemente in tutte le classi della società. E, per come ho già rilevato, ciò costituisce il più grande ostacolo al progresso ed all'emancipazione più rapida della specie umana.


Quali sono le cause di questa lentezza desolante e così vicina alla stasi che costituisce, a mio giudizio, la più grande sciagura dell'umanità? Le cause sono molteplici ed una di esse, tra le più considerevoli certamente, è l'ignoranza delle masse. Private generalmente e sistematicamente di ogni educazione scientifica, grazie alle paterne cure di tutti i governi e delle classi privilegiate le quali traggono utilità nel mantenerle il più a lungo possibile nell'ignoranza nella devozione e nella fede -tre sostantivi che esprimono all'incirca la stessa cosa- le masse non conoscono neppure l'esistenza e l'uso di quello strumento di emancipazione intellettuale che si chiama critica, senza la quale è impossibile una completa rivoluzione morale e sociale.
Quali sono le cause di questa lentezza desolante e così vicina alla stasi che costituisce, a mio giudizio, la più grande sciagura dell'umanità? Le cause sono molteplici ed una di esse, tra le più considerevoli certamente, è l'ignoranza delle masse. Private generalmente e sistematicamente di ogni educazione scientifica, grazie alle paterne cure di tutti i governi e delle classi privilegiate le quali traggono utilità nel mantenerle il più a lungo possibile nell'ignoranza nella devozione e nella fede -tre sostantivi che esprimono all'incirca la stessa cosa- le masse non conoscono neppure l'esistenza e l'uso di quello strumento di emancipazione intellettuale che si chiama critica, senza la quale è impossibile una completa rivoluzione morale e sociale.
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