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:«''Nichilismo'', è fra le ultime pubblicazioni nostre, l'unica che (e questa era l'idea di tutti gli iniziatori e di tutti i collaboratori) si pubblicasse rispecchiante le idee prettamente [[anarco-individualismo|anarchiche-individualistiche]]. Ma su questa dirittura, dopo già che buona parte dei collaboratori avesse, per ragioni inutili a dirsi, abbandonata la rivista, ''Nichilismo'' andò man mano attenuando le tinte che nei primi numeri vennero a bella foggia esposte. Dal nullismo passò col n. 13, 14, 15 ecc. all'attivismo, contraddicendo nel modo più grossolano e coi soliti luoghi comuni, le parole dette nei primi numeri. Benché nelle linee generali la rivista sia compilata bene, essa non arriva a soddisfare, colla sua aridezza e la sua unilateralità l'elemento che in maggioranza legge i nostri giornali ed in ispecial modo le riviste nostre. Perché dà la sensazione che solo chi la compila abbia la conoscenza ed il giusto limite di una teoria vasta e multiforme come l'[[anarco-individualismo|individualista-anarchica]], e quando, per ragioni diverse, potrebbero mutare rotta, il vero e giusto [[anarchismo]] rimarrebbe sempre il loro. Ed il grande difetto di quasi tutte le nostre pubblicazioni, il compilatore si assume l'aria del censore, che tutto sappia e tutto conosca e di conseguenza su tutto possa dire questo è bene o male, questo è vero quest'altro è falso». <ref>[[Ugo Fedeli]], ''La Stampa anarchica in Italia'', in ''L'Individualista'' (Milano), a. I, n. 1, del 1 febbraio 1921.</ref> | :«''Nichilismo'', è fra le ultime pubblicazioni nostre, l'unica che (e questa era l'idea di tutti gli iniziatori e di tutti i collaboratori) si pubblicasse rispecchiante le idee prettamente [[anarco-individualismo|anarchiche-individualistiche]]. Ma su questa dirittura, dopo già che buona parte dei collaboratori avesse, per ragioni inutili a dirsi, abbandonata la rivista, ''Nichilismo'' andò man mano attenuando le tinte che nei primi numeri vennero a bella foggia esposte. Dal nullismo passò col n. 13, 14, 15 ecc. all'attivismo, contraddicendo nel modo più grossolano e coi soliti luoghi comuni, le parole dette nei primi numeri. Benché nelle linee generali la rivista sia compilata bene, essa non arriva a soddisfare, colla sua aridezza e la sua unilateralità l'elemento che in maggioranza legge i nostri giornali ed in ispecial modo le riviste nostre. Perché dà la sensazione che solo chi la compila abbia la conoscenza ed il giusto limite di una teoria vasta e multiforme come l'[[anarco-individualismo|individualista-anarchica]], e quando, per ragioni diverse, potrebbero mutare rotta, il vero e giusto [[anarchismo]] rimarrebbe sempre il loro. Ed il grande difetto di quasi tutte le nostre pubblicazioni, il compilatore si assume l'aria del censore, che tutto sappia e tutto conosca e di conseguenza su tutto possa dire questo è bene o male, questo è vero quest'altro è falso». <ref>[[Ugo Fedeli]], ''La Stampa anarchica in Italia'', in ''L'Individualista'' (Milano), a. I, n. 1, del 1 febbraio 1921.</ref> | ||
Cessate le pubblicazioni di ''Nichilismo'', lo stesso gruppo redattore dava vita alla rivista ''[[Pagine Libertarie]]''. | Cessate le pubblicazioni di ''Nichilismo'', lo stesso gruppo redattore dava vita, dopo tre mesi, alla rivista ''[[Pagine Libertarie]]''. | ||
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