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L'anarchico aretino stabilisce un sodalizio artistico con l'[[anarco-futurismo|anarchico futurista]] [[Carlo Carrà]], partecipa alle conferenze con [[Maria Rygier]] per celebrare [[Gaetano Bresci]], inoltre sostiene pubblicamente [[Francisco Ferrer]] e manifesta il suo dissenso alla guerra italo-turca. In questo modo accentuerà il distacco dagli [[individualismo|individualisti]] come [[Libero Tancredi]], non senza ragioni, visto che quest'ultimo finirà col diventare fascista. Nel [[1910]], dalla relazione con [[Leda Rafanelli|Leda]], nasce un figlio, Marsilio (alias Aini). | L'anarchico aretino stabilisce un sodalizio artistico con l'[[anarco-futurismo|anarchico futurista]] [[Carlo Carrà]], partecipa alle conferenze con [[Maria Rygier]] per celebrare [[Gaetano Bresci]], inoltre sostiene pubblicamente [[Francisco Ferrer]] e manifesta il suo dissenso alla guerra italo-turca. In questo modo accentuerà il distacco dagli [[individualismo|individualisti]] come [[Libero Tancredi]], non senza ragioni, visto che quest'ultimo finirà col diventare fascista. Nel [[1910]], dalla relazione con [[Leda Rafanelli|Leda]], nasce un figlio, Marsilio (alias Aini). | ||
=== La | === La Prima guerra mondiale e l'esilio in Svizzera === | ||
Scoppiata la | Scoppiata la Prima guerra mondiale, non rispondere alla chiamata alle armi e ripara a Ginevra, dove troverà appoggio e sostegno nell'anarchico italo-svizzero [[Luigi Bertoni]]. Collabora a «L'Avvenire anarchico», all'«Avanti!» e a «[[Il Risveglio Anarchico]]», tutti [[stampa anarchica|giornali]] in cui esplicita le proprie concezioni [[antimilitarismo|antimilitariste]] e [[autorità |antiautoritarie]]. Per gli [[Manifesto dei Sedici|anarchici che si sono espressi a favore dell'intervento nella Prima guerra mondiale]] scrive ''Quei pochi anarchici che han deviato'': | ||
[[File:Ris3.jpg|thumb|left|400px|Testata de «[[Il Risveglio Anarchico]]», giornale bilingue (francese e italiano) di [[Luigi Bertoni]] a cui Monnanni collabora durante l'esilio in [[Svizzera]].]] | [[File:Ris3.jpg|thumb|left|400px|Testata de «[[Il Risveglio Anarchico]]», giornale bilingue (francese e italiano) di [[Luigi Bertoni]] a cui Monnanni collabora durante l'esilio in [[Svizzera]].]] | ||
:«Se il fatto della guerra li ha sorpresi, vuol dire che non erano convinti; se li ha convertiti, vuol dire che non erano convinti; se li ha spaventati, vuol dire che erano deboli; se li ha confusi con quella folla variopinta di pseudo socialisti e sindacalisti che gridano compassionevolmente alla guerra, vuol dire che degni di tale pantano. Se erano, se sono anarchici, anche in questo momento non possono trovarsi d'accordo con altri che anarchici non si dicono [...] Quel che ci preme è negare subito che vi possa essere il benché minimo rapporto tra individualismo e guerra, come qualcuno vorrebbe far credere. Anzi, proprio la tendenza individualista dell'anarchismo è quella che maggiormente si allontana dalle ideologie democratiche in nome delle quali si è compiuto il mostruoso connubio guerrafondaio in Italia» (''Individualismo anarchico e guerra'', «Il Libertario», [[11 marzo]] [[1915]]) | :«Se il fatto della guerra li ha sorpresi, vuol dire che non erano convinti; se li ha convertiti, vuol dire che non erano convinti; se li ha spaventati, vuol dire che erano deboli; se li ha confusi con quella folla variopinta di pseudo socialisti e sindacalisti che gridano compassionevolmente alla guerra, vuol dire che degni di tale pantano. Se erano, se sono anarchici, anche in questo momento non possono trovarsi d'accordo con altri che anarchici non si dicono [...] Quel che ci preme è negare subito che vi possa essere il benché minimo rapporto tra individualismo e guerra, come qualcuno vorrebbe far credere. Anzi, proprio la tendenza individualista dell'anarchismo è quella che maggiormente si allontana dalle ideologie democratiche in nome delle quali si è compiuto il mostruoso connubio guerrafondaio in Italia» (''Individualismo anarchico e guerra'', «Il Libertario», [[11 marzo]] [[1915]]) |