Il Risveglio Anarchico: differenze tra le versioni

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:«Per conto nostro - scriveva la redazione, commentando i fatti di Sarzana del 21 luglio 1921 - diciamo apertamente che non solo ogni trattativa di pace coi [[fascisti]] ci ripugna, ma che non desideriamo affatto che sia la forza [[statale]] a farla finita col [[fascismo]]. È indispensabile che questo finisca per insurrezione e furore di popolo. Altrimenti è facile prevedere quel che accadrà». <ref>''Dopo Sarzana'', n. 570, del 6 agosto 1921. Si consultino anche gli scritti: ''La violenza'' (dal n. 566, dell'11 giugno 1921 al n. 569, del 23 luglio 1921) e ''L'Esplosione'', n. 561, del 2 aprile 1921 (in difesa degli attentatori del Diana).</ref>
:«Per conto nostro - scriveva la redazione, commentando i fatti di Sarzana del 21 luglio 1921 - diciamo apertamente che non solo ogni trattativa di pace coi [[fascisti]] ci ripugna, ma che non desideriamo affatto che sia la forza [[statale]] a farla finita col [[fascismo]]. È indispensabile che questo finisca per insurrezione e furore di popolo. Altrimenti è facile prevedere quel che accadrà». <ref>''Dopo Sarzana'', n. 570, del 6 agosto 1921. Si consultino anche gli scritti: ''La violenza'' (dal n. 566, dell'11 giugno 1921 al n. 569, del 23 luglio 1921) e ''L'Esplosione'', n. 561, del 2 aprile 1921 (in difesa degli attentatori del Diana).</ref>


Dopo l'avvento al potere del [[fascismo]], l'organo [[anarchico]] dovette prendere atto che, per i mutati rapporti di forza, «l'azione esterna e di piazza è in certa misura ben ardua» <ref>Crf. ''Sul momento attuale'', n. 605, del 30 dicembre 1922</ref>; e, in vista di una lotta che si presentava a più lunga scadenza, rielaborò il proprio atteggiamento tattico, in base ad alcune direttive d'indole generale, che troviamo così formulate:  
Dopo l'avvento al potere del [[fascismo]], l'organo [[anarchico]] dovette prendere atto che, per i mutati rapporti di forza, «l'azione esterna e di piazza è in certa misura ben ardua» <ref>Crf. ''Sul momento attuale'', n. 605, del 30 dicembre 1922.</ref>; e, in vista di una lotta che si presentava a più lunga scadenza, rielaborò il proprio atteggiamento tattico, in base ad alcune direttive d'indole generale, che troviamo così formulate:  
:«Isolare il [[fascismo]], togliere ogni fiducia in una soluzione parlamentare, esercitare ogni giorno la più larga [[solidarietà]] difensiva, moltiplicare le resistenze, aumentare la pressione popolare, finché venga a scoppiare in circostanze che non mancheranno certamente». <ref>''Che fare?'', supplemento al n. 669, del 20 giugno 192).</ref>
:«Isolare il [[fascismo]], togliere ogni fiducia in una soluzione parlamentare, esercitare ogni giorno la più larga [[solidarietà]] difensiva, moltiplicare le resistenze, aumentare la pressione popolare, finché venga a scoppiare in circostanze che non mancheranno certamente». <ref>''Che fare?'', supplemento al n. 669, del 20 giugno 192).</ref>


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