L'Adunata dei Refrattari: differenze tra le versioni

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: «Chi avrebbe pensato il [[17 aprile]] del [[1922]], nel lanciare il primo numero della pubblicazione, che ''L'Adunata'' avrebbe vissuto vegeta e rigogliosa per dieci anni? Non certo quell'anima dannata di [[Cesare Stami]], che ad una opera buona di propaganda scocciava il prossimo circostante e rivoltava mezzo mondo e non dava pace a nessuno sino a che il suo proposito generoso non si traduceva in realtà. Né il buon Osvaldo, allora davvero un baby, ma tenace come lo stillicidio che perfora la roccia. E furono questi due gli iniziatori primi della pubblicazione. Veramente eglino pensavano ad un numero speciale, o ad una serie di numeri speciali, per fiancheggiare con maggior vigore e con atteggiamento prettamente [[anarchico]] l'agitazione pro [[Sacco e Vanzetti]] e allo stesso tempo allacciare di più metodica cooperazione gli [[anarchici]] che s'erano alimentati alle fonti di ''[[Cronaca Sovversiva]]'' [...]».
: «Chi avrebbe pensato il [[17 aprile]] del [[1922]], nel lanciare il primo numero della pubblicazione, che ''L'Adunata'' avrebbe vissuto vegeta e rigogliosa per dieci anni? Non certo quell'anima dannata di [[Cesare Stami]], che ad una opera buona di propaganda scocciava il prossimo circostante e rivoltava mezzo mondo e non dava pace a nessuno sino a che il suo proposito generoso non si traduceva in realtà. Né il buon Osvaldo, allora davvero un baby, ma tenace come lo stillicidio che perfora la roccia. E furono questi due gli iniziatori primi della pubblicazione. Veramente eglino pensavano ad un numero speciale, o ad una serie di numeri speciali, per fiancheggiare con maggior vigore e con atteggiamento prettamente [[anarchico]] l'agitazione pro [[Sacco e Vanzetti]] e allo stesso tempo allacciare di più metodica cooperazione gli [[anarchici]] che s'erano alimentati alle fonti di ''[[Cronaca Sovversiva]]'' [...]».


Il giornale, nato come quindicinale, divenne settimanale dal [[10 febbraio]] [[1923]] e restò tale per quasi 40 anni; poi, dal [[27 gennaio]] [[1962]] tornò quindicinale e dal [[28 febbraio]] [[1970]] fu mensile.  
Il giornale, nato come quindicinale, divenne settimanale dal [[10 febbraio]] [[1923]] e restò tale per quasi 40 anni; poi, dal [[27 gennaio]] [[1962]] tornò quindicinale e dal [[28 febbraio]] [[1970]] fu mensile. L'ultimo numero uscì il [[24 aprile]] del [[1971]].  


[[Max Sartin]], storico direttore, diresse il giornale da clandestino, prima perché perseguitato dagli [[Fascismo|squadristi]] e poi perché a rischio di espulsione dagli [[USA]], nei quali era entrato per sfuggire alle persecuzioni [[Fascismo|fasciste]], in quanto membro degli [[Arditi del Popolo]] ed organizzatore di numerose attività antifasciste a Parigi.
[[Max Sartin]], storico direttore, diresse il giornale da clandestino, prima perché perseguitato dagli [[Fascismo|squadristi]] e poi perché a rischio di espulsione dagli [[USA]], nei quali era entrato per sfuggire alle persecuzioni [[Fascismo|fasciste]], in quanto membro degli [[Arditi del Popolo]] ed organizzatore di numerose attività antifasciste a Parigi.
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