Iconoclasta!: differenze tra le versioni

Riga 10: Riga 10:


=== ''Iconoclasta!'' ===
=== ''Iconoclasta!'' ===
L''''''Iconoclasta!''''' inizia la sua avventura con un numero di saggio il [[23 aprile]] [[1919]]; l'editoriale è affidato a [[Carlo Molaschi]], un collaboratore fisso in tutte le serie dell'''Iconoclasta!''. In questa prima serie, è evidente lo sforzo, degli [[anarchici]] e non, di spingere in avanti la lotta del movimento operaio. In tutti i numeri del settimanale, usciti durante le lotte del [[1919]], è evidente la ricerca di un contatto con i diversi ambienti della sinistra rivoluzionaria, pur mantenendo ognuno le proprie peculiarità. Due fatti, però, convincono [[Virgilio Gozzoli|Gozzoli]] a creare una rivista che colmi una carenza [[anarchica]] in campo culturale: l'inconcludente atteggiamento massimalista delle maggiori organizzazioni del movimento operaio e il dibattito, in seno al [[movimento anarchico]], sulla necessità di dare vita al quotidiano ''[[Umanità Nova]]''. La trasformazione dell'«Iconoclasta!» da settimanale a rivista non è quindi dovuta ad un insuccesso commerciale, visto che la tiratura era di circa 5.000 copie.  
L''''''Iconoclasta!''''' inizia la sua avventura con un numero di saggio il [[23 aprile]] [[1919]]; l'editoriale è affidato a [[Carlo Molaschi]], un collaboratore fisso in tutte le serie dell'''Iconoclasta!''. In questa prima serie, è evidente lo sforzo, degli [[anarchici]] e non, di spingere in avanti la lotta del movimento operaio. In tutti i numeri del settimanale, usciti durante le lotte del [[1919]], è evidente la ricerca di un contatto con i diversi ambienti della sinistra rivoluzionaria, pur mantenendo ognuno le proprie peculiarità. Due fatti, però, convincono [[Virgilio Gozzoli|Gozzoli]] a creare una rivista che colmi una carenza [[anarchica]] in campo culturale: l'inconcludente atteggiamento massimalista delle maggiori organizzazioni del movimento operaio e il dibattito, in seno al [[movimento anarchico]], sulla necessità di dare vita al quotidiano ''[[Umanità Nova]]''. La trasformazione dell'«Iconoclasta!» da settimanale a rivista non è quindi dovuta ad un insuccesso commerciale, visto che la tiratura era di circa 5.000 copie (l'ultimo numero del settimanale è del [[26 novembre]] [[1919]]).


Il primo numero della nuova serie esce il [[1° gennaio]] [[1920]]. Non si fa più cenno al «'''Circolo di studi sociali'''» del settimanale, mentre l'amministrazione e la redazione sono a casa dello stesso [[Virgilio Gozzoli|Gozzoli]] che, in questo periodo, ritiene inscindibili le due funzioni. I collaboratori principali sono: [[Carlo Molaschi]], [[Cesare Zaccaria]], [[Camillo Berneri]], [[Pietro Bruzzi]], [[Leda Rafanelli]] e [[Renzo Novatore]]. Sul frontespizio della rivista è disegnata una suggestiva allegoria, opera dello stesso [[Virgilio Gozzoli|Gozzoli]] e la scritta «'''rivista anarchica aperta a chiunque'''». Questo obiettivo viene incessantemente perseguito da [[Virgilio Gozzoli|Gozzoli]], ma la forte personalità dei suoi collaboratori e il loro carattere battagliero daranno vita ad una serie di polemiche che scivoleranno negli ultimi mesi della rivista, proprio all'approssimarsi dell'ondata [[fascista]], in una serie di insulti reciproci che renderanno inevitabile il distacco di molti collaboratori.
Il primo numero della nuova serie esce il [[1° gennaio]] [[1920]]. Non si fa più cenno al «'''Circolo di studi sociali'''» del settimanale, mentre l'amministrazione e la redazione sono a casa dello stesso [[Virgilio Gozzoli|Gozzoli]] che, in questo periodo, ritiene inscindibili le due funzioni. I collaboratori principali sono: [[Carlo Molaschi]], [[Cesare Zaccaria]], [[Camillo Berneri]], [[Pietro Bruzzi]], [[Leda Rafanelli]] e [[Renzo Novatore]]. Sul frontespizio della rivista è disegnata una suggestiva allegoria, opera dello stesso [[Virgilio Gozzoli|Gozzoli]] e la scritta «'''rivista anarchica aperta a chiunque'''». Questo obiettivo viene incessantemente perseguito da [[Virgilio Gozzoli|Gozzoli]], ma la forte personalità dei suoi collaboratori e il loro carattere battagliero daranno vita ad una serie di polemiche che scivoleranno negli ultimi mesi della rivista, proprio all'approssimarsi dell'ondata [[fascista]], in una serie di insulti reciproci che renderanno inevitabile il distacco di molti collaboratori.
64 364

contributi