Luigi Fabbri: differenze tra le versioni

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Durante il [[Fascismo| fascismo]] subì diverse aggressioni squadriste, ma ciò non gli impedì di continuare nella militanza attiva: nel [[1923]] pubblicò ''La controrivoluzione preventiva'', un'analisi spietata del fenomeno fascista.  
Durante il [[Fascismo| fascismo]] subì diverse aggressioni squadriste, ma ciò non gli impedì di continuare nella militanza attiva: nel [[1923]] pubblicò ''La controrivoluzione preventiva'', un'analisi spietata del fenomeno fascista.  
Sempre in quegli anni fondò la [[stampa anarchica|rivista]] «[[Pensiero e Volontà]]», collaborando anche ad altre pubblicazioni anarchiche italiane («Fede», «Libero Accordo») e straniere («[[La Protesta]]» di Buenos Aires, «[[Rivista Blanca]]» di Barcellona, ecc.).
Sempre in quegli anni fondò la [[stampa anarchica|rivista]] «[[Pensiero e Volontà]]», collaborando anche ad altre pubblicazioni anarchiche italiane («Fede», «Libero Accordo») e straniere («[[La Protesta (Argentina)|La Protesta]]» di Buenos Aires, «[[Rivista Blanca]]» di Barcellona, ecc.).


Nel [[1926]] il movimento anarchico internazionale fu scosso dalla proposta organizzativa elaborata da alcuni rifugiati russi a Parigi ([[Nestor Makhno]], [[Ida Mett]], [[Petr Arshinov]], ecc.), la [[Piattaforma d'Organizzazione dell'Unione Generale degli Anarchici]], e molti militanti di grande prestigio urlarono allo scandalo per i toni ritenuti troppo dirigisti della stessa, Fabbri prese una posizione ritenuta responsabile, riconoscendo che essa metteva sul terreno della discussione «una quantità di problemi inerenti al movimento anarchico, al posto degli anarchici nella rivoluzione, all'organizzazione dell'anarchismo nelle lotte, eccetera, che devono essere risolti, altrimenti la dottrina anarchica non continuerà a rispondere alle esigenze crescenti della lotta e della vita sociale nel mondo contemporaneo».
Nel [[1926]] il movimento anarchico internazionale fu scosso dalla proposta organizzativa elaborata da alcuni rifugiati russi a Parigi ([[Nestor Makhno]], [[Ida Mett]], [[Petr Arshinov]], ecc.), la [[Piattaforma d'Organizzazione dell'Unione Generale degli Anarchici]], e molti militanti di grande prestigio urlarono allo scandalo per i toni ritenuti troppo dirigisti della stessa, Fabbri prese una posizione ritenuta responsabile, riconoscendo che essa metteva sul terreno della discussione «una quantità di problemi inerenti al movimento anarchico, al posto degli anarchici nella rivoluzione, all'organizzazione dell'anarchismo nelle lotte, eccetera, che devono essere risolti, altrimenti la dottrina anarchica non continuerà a rispondere alle esigenze crescenti della lotta e della vita sociale nel mondo contemporaneo».
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