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A dimostrazione di come certe idee si propagandassero velocemente anche nell'800, il gruppo populista ''[[Volontà del Popolo|Narodnja Volja]]'' ("Partito della Volontà del Popolo") organizzò tra il [[1879]] e il [[1884]] una decina di attentati contro l'[[autorità]] zarista di Russia, uno dei quali, il [[13 marzo]] [[1881]] <ref>Corrispondente al 1° marzo del calendario giuliano allora in vigore.</ref> provocò la morte di Alessandro II. | A dimostrazione di come certe idee si propagandassero velocemente anche nell'800, il gruppo populista ''[[Volontà del Popolo|Narodnja Volja]]'' ("Partito della Volontà del Popolo") organizzò tra il [[1879]] e il [[1884]] una decina di attentati contro l'[[autorità]] zarista di Russia, uno dei quali, il [[13 marzo]] [[1881]] <ref>Corrispondente al 1° marzo del calendario giuliano allora in vigore.</ref> provocò la morte di Alessandro II. | ||
La morte dello zar fu salutata con entusiasmo dalla stampa anarchica, specialmente dai giornali francesi come ''La Révolution sociale'' e ''[[Le Révolté]]''. Su quest'ultimo giornale, l'anno precedente, [[Kropotkin]] ed altri anarchici ([[Felix Tressaud]], [[Emilio Gautier]] ecc.) avevano annunciato che il pensiero anarchico dovesse diffondersi con la [[propaganda col fatto]], cioè mediante «la rivolta permanente mediante la parola, lo scritto, il pugnale, il fucile, la dinamite». | La morte dello zar fu salutata con entusiasmo dalla stampa anarchica, specialmente dai giornali francesi come ''La Révolution sociale'' e ''[[Le Révolté]]''. Su quest'ultimo giornale, l'anno precedente, [[Kropotkin]] ed altri anarchici ([[Felix Tressaud]], [[Emilio Gautier]] ecc.) avevano annunciato che il pensiero [[anarchico]] dovesse diffondersi con la [[propaganda col fatto]], cioè mediante «la rivolta permanente mediante la parola, lo scritto, il pugnale, il fucile, la dinamite». | ||
Accanto a questi tentativi insurrezionali, preparati e messi in atto da gruppi più o meno strutturati sul territorio, se ne registrarono altri di [[Gli attentati individualistici nella storia dell'anarchismo|stampo prettamente individualistico]], atti a minare il potere istituzionale e/o a diffondere i principi dell'[[anarchia]]: tra il [[1892]] e il [[1894]], sempre in terra francese, si ebbe una serie di innumerevoli attentati [[individualismo|individualistici]] ([[Ravachol]], [[Auguste Vaillant]], [[Émile Henry]], [[Sante Caserio]] ecc.), che parevano caratterizzarsi come un'istintiva reazione al fallimento dell'[[anarchismo]] organizzato <ref> La natura di questi attentati fu notevolmente differente: per es. [[Ravachol]] si mosse in un ambito specificamente [[illegalismo|illegalista]], invece [[Sante Caserio]] colpì a morte il presidente Carnot, visto come simbolo del dominio e del potere repressivo</ref>; in [[Spagna]] si susseguirono una serie di frenetici avvenimenti: ad Alcoy insorsero gli operai anarchici ([[1873]]), nel [[1878]] [[Juan Oliva Moncusí]] cercò di uccidere il re Alfonso XII, nel [[1892]] i contadini andalusi insorsero violentemente, nel [[1896]] [[Michele Angiolillo]] colpì a morte il primo ministro Canovas; in [[Italia]] la «propaganda col fatto» fu attuata da diversi anarchici: [[Pietro Acciarito]], [[Giovanni Passannante]], [[Luigi Luccheni]] e [[Gaetano Bresci]], solo per citarne alcuni. | Accanto a questi tentativi insurrezionali, preparati e messi in atto da gruppi più o meno strutturati sul territorio, se ne registrarono altri di [[Gli attentati individualistici nella storia dell'anarchismo|stampo prettamente individualistico]], atti a minare il potere istituzionale e/o a diffondere i principi dell'[[anarchia]]: tra il [[1892]] e il [[1894]], sempre in terra francese, si ebbe una serie di innumerevoli attentati [[individualismo|individualistici]] ([[Ravachol]], [[Auguste Vaillant]], [[Émile Henry]], [[Sante Caserio]] ecc.), che parevano caratterizzarsi come un'istintiva reazione al fallimento dell'[[anarchismo]] organizzato <ref> La natura di questi attentati fu notevolmente differente: per es. [[Ravachol]] si mosse in un ambito specificamente [[illegalismo|illegalista]], invece [[Sante Caserio]] colpì a morte il presidente Carnot, visto come simbolo del dominio e del potere repressivo</ref>; in [[Spagna]] si susseguirono una serie di frenetici avvenimenti: ad Alcoy insorsero gli operai anarchici ([[1873]]), nel [[1878]] [[Juan Oliva Moncusí]] cercò di uccidere il re Alfonso XII, nel [[1892]] i contadini andalusi insorsero violentemente, nel [[1896]] [[Michele Angiolillo]] colpì a morte il primo ministro Canovas; in [[Italia]] la «propaganda col fatto» fu attuata da diversi anarchici: [[Pietro Acciarito]], [[Giovanni Passannante]], [[Luigi Luccheni]] e [[Gaetano Bresci]], solo per citarne alcuni. |