Gigi Damiani: differenze tra le versioni

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Conosciuto con il nomignolo di «Ausinio Acrate» e «Simplicio», diede il suo contributo alle lotte di quel giovane movimento libertario ed operaio nel quale gli italiani erano ben presenti. Nel [[1987]] in occasione della commemorazione dello [[sciopero]] insurrezionale del [[1917]] furono calorosamente ricordati, nella gremita "''praca de sé''" di San Paolo, lui e il suo ruolo (in seguito collaborò ancora a ''A Plebe'' di [[Edgard Leuenroth]]). Questo però piacque meno alle [[autorità]] del tempo che, nell'autunno [[1919|'19]], imbarcarono a forza Damiani per l'[[Italia]]. In verità non gli dettero un gran dispiacere, Damiani desiderava tornare nella effervescente situazione italiana:
Conosciuto con il nomignolo di «Ausinio Acrate» e «Simplicio», diede il suo contributo alle lotte di quel giovane movimento libertario ed operaio nel quale gli italiani erano ben presenti. Nel [[1987]] in occasione della commemorazione dello [[sciopero]] insurrezionale del [[1917]] furono calorosamente ricordati, nella gremita "''praca de sé''" di San Paolo, lui e il suo ruolo (in seguito collaborò ancora a ''A Plebe'' di [[Edgard Leuenroth]]). Questo però piacque meno alle [[autorità]] del tempo che, nell'autunno [[1919|'19]], imbarcarono a forza Damiani per l'[[Italia]]. In verità non gli dettero un gran dispiacere, Damiani desiderava tornare nella effervescente situazione italiana:


: «Appena a terra – ricorderà - subito mi si parlò del quotidiano che si stava preparando a Milano. Errico, [[[Malatesta]], che sbarcò un mese dopo Damiani...] poi, mi propose di lavorare con lui al giornale [[Umanità Nova]]» e nel [[Umanità Nova|giornale]] rappresentò l'anima antiorganizzatrice del movimento.  
: «Appena a terra» – ricorderà - «subito mi si parlò del quotidiano che si stava preparando a Milano. [Errico Malatesta, che sbarcò un mese dopo Damiani...] poi, mi propose di lavorare con lui al giornale [[Umanità Nova]]» e nel [[Umanità Nova|giornale]] rappresentò l'anima antiorganizzatrice del movimento.  


: «Un quotidiano - scrisse [[Ugo Fedeli]]- era importante per gli articoli di [[Malatesta]], del [[Luigi Fabbri|Fabbri]] e di molti altri ma veramente non si potrebbe concepire senza il Damiani [...]  Egli era il vero giornalista del gruppo, quello che con facilità sapeva intrattenersi sulle questioni più diverse e di ognuna sapeva esporre il lato più caratteristico e interessante.»
: «Un quotidiano - scrisse [[Ugo Fedeli]]- era importante per gli articoli di [[Malatesta]], del [[Luigi Fabbri|Fabbri]] e di molti altri ma veramente non si potrebbe concepire senza il Damiani [...]  Egli era il vero giornalista del gruppo, quello che con facilità sapeva intrattenersi sulle questioni più diverse e di ognuna sapeva esporre il lato più caratteristico e interessante.»
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