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'''Teresa Claramunt''' nasce in [[Spagna]], a Barbastro (Aragona), il [[4 giugno]] [[1862]]. Trasferitasi con la famiglia a Sabadell, inizia sin da giovanissima a lavorare come operaia nel settore tessile e ad impegnarsi nell'attività in favore dei lavoratori e delle lavoratrici. Il nome di Teresa Claramunt compare sin dal [[1884]] nei documenti pubblicati dai militanti anarchici del gruppo, che aveva contributito a fondare, ''Sección Varia de Trabajadores Anarco-colectivistas'' di Sabadell; nello stesso anno e nella stessa città aveva anche fondato un gruppo [[anarco-femminismo|anarchico femminista]]. | '''Teresa Claramunt''' nasce in [[Spagna]], a Barbastro (Aragona), il [[4 giugno]] [[1862]]. Trasferitasi con la famiglia a Sabadell, inizia sin da giovanissima a lavorare come operaia nel settore tessile e ad impegnarsi nell'attività in favore dei lavoratori e delle lavoratrici. Il nome di Teresa Claramunt compare sin dal [[1884]] nei documenti pubblicati dai militanti anarchici del gruppo, che aveva contributito a fondare, ''Sección Varia de Trabajadores Anarco-colectivistas'' di Sabadell; nello stesso anno e nella stessa città aveva anche fondato un gruppo [[anarco-femminismo|anarchico femminista]]. | ||
Ideologicamente è affine alle posizioni di [[Fernando Tarrida del | Ideologicamente è affine alle posizioni di [[Fernando Tarrida del Mármol]], con cui per altro aveva partecipato allo [[sciopero]] di sette settimane dell'anno precedente per richiedere la giornata lavorativa di 8 ore. Nel [[1885]] è presente al congresso anarchico catalano di Barcellona, mentre nel [[1893]] sale alla ribalta per essere stata arrestata, insieme a molte centinaia di militanti, dopo l'attacco di Pallas al [[teatro]] del liceo di Barcellona ([[7 novembre]]). Nel giugno [[1896]], dopo l'attentato contro una processione religiosa in via Cambios Nuevos, viene fermata ed internata a Montjuich. | ||
In occasione del processo tenutosi in dicembre contro più di 300 anarchici e dove saranno pronunciate otto pene di morte (di cui cinque saranno effettivamente messe in atto), Teresa Claramunt viene condannata alla deportazione fuori della [[Spagna]]. Partita allora in esilio per la [[Francia]] (Parigi e Roubaix) prima e la [[Gran Bretagna]] (Londra) poi, si mantiene economicamente lavorando presso le locali industrie tessili. Una volta scontato l'esilio, Claramunt ritorna a Barcellona nel [[1898]] e partecipa alle campagne di proteste contro i nuovi processi indetti a Montjuich a carico di molti militanti anarchici ([[1897]]-[[1898|98]]). Nel [[1900]] organizza il gruppo [[anarco-femminismo|femminista anarchico]] di Gracia e partecipa a fianco di [[Leopoldo Bonafulla]] alla fondazione del [[stampa anarchica|giornale]] «El Productor», una delle tante [[stampa anarchica|riviste anarchiche]] a cui presterà la sua collaborazione: «El Productor», «El Rebelde», «Tribuna Libre», «El Productor literario», «El Porvenir del Obrero», «Fraternidad», «Porvenir del Obrero», «Fraternidad», «La Alarma», «El Proletario», «Buena Semilla», ecc. | In occasione del processo tenutosi in dicembre contro più di 300 anarchici e dove saranno pronunciate otto pene di morte (di cui cinque saranno effettivamente messe in atto), Teresa Claramunt viene condannata alla deportazione fuori della [[Spagna]]. Partita allora in esilio per la [[Francia]] (Parigi e Roubaix) prima e la [[Gran Bretagna]] (Londra) poi, si mantiene economicamente lavorando presso le locali industrie tessili. Una volta scontato l'esilio, Claramunt ritorna a Barcellona nel [[1898]] e partecipa alle campagne di proteste contro i nuovi processi indetti a Montjuich a carico di molti militanti anarchici ([[1897]]-[[1898|98]]). Nel [[1900]] organizza il gruppo [[anarco-femminismo|femminista anarchico]] di Gracia e partecipa a fianco di [[Leopoldo Bonafulla]] alla fondazione del [[stampa anarchica|giornale]] «El Productor», una delle tante [[stampa anarchica|riviste anarchiche]] a cui presterà la sua collaborazione: «El Productor», «El Rebelde», «Tribuna Libre», «El Productor literario», «El Porvenir del Obrero», «Fraternidad», «Porvenir del Obrero», «Fraternidad», «La Alarma», «El Proletario», «Buena Semilla», ecc. |