Alfonso Failla: differenze tra le versioni

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===L'abbandono di Renicci===
===L'abbandono di Renicci===
[[File:Gruppo8.png|miniatura|300px|Foto di gruppo in cui Failla compare terzo da sinistra: alla sua destra [[Filippo Guzzardi]] e [[Giovanni Spatoliatore]], alla sua sinistra [[Pio Turroni]], [[Paolo Schicchi]], D'Andrea (di Parigi), [[Armando Borghi]] e [[Filippo Gramignano]].]]
Quando oramai la fraternizzazione fra anarchici e slavi era ben salda e i fatti dell'[[8 settembre]] [[1943]] avevano portato alla nascita della [[Repubblica Sociale Italiana]] e della conseguente resistenza partigiana, gli internati decidono di riunirsi nei campi per valutare il da farsi anche perché le guardie più smaccatamente fasciste avevano assunto toni di arroganza intollerabili. Gli jugoslavi, militarmente più preparati dei nostri, propongono di valutare la possibilità di procurarsi delle armi, fuggire dal campo e aggregarsi ai partigiani. Nella sezione del campo in cui è presente Failla, la situazione viene esposta da [[Ganu Kriezju]], albanese già compagno di detenzione degli anarchici a Ventotene. Le guardie, comandate dal maggiore Fiorenzuoli, decidono di sciogliere l'adunata sediziosa cominciando a sparare a salve sui detenuti in riunione, ma ben presto gli spari a salve vengono sostituiti da quelli delle mitragliatrici a causa del quale muoiono due uomini (un anarchico e uno slavo).  
Quando oramai la fraternizzazione fra anarchici e slavi era ben salda e i fatti dell'[[8 settembre]] [[1943]] avevano portato alla nascita della [[Repubblica Sociale Italiana]] e della conseguente resistenza partigiana, gli internati decidono di riunirsi nei campi per valutare il da farsi anche perché le guardie più smaccatamente fasciste avevano assunto toni di arroganza intollerabili. Gli jugoslavi, militarmente più preparati dei nostri, propongono di valutare la possibilità di procurarsi delle armi, fuggire dal campo e aggregarsi ai partigiani. Nella sezione del campo in cui è presente Failla, la situazione viene esposta da [[Ganu Kriezju]], albanese già compagno di detenzione degli anarchici a Ventotene. Le guardie, comandate dal maggiore Fiorenzuoli, decidono di sciogliere l'adunata sediziosa cominciando a sparare a salve sui detenuti in riunione, ma ben presto gli spari a salve vengono sostituiti da quelli delle mitragliatrici a causa del quale muoiono due uomini (un anarchico e uno slavo).  


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