Template:Biblioteca/Articolo consigliato: differenze tra le versioni

Jump to navigation Jump to search
nessun oggetto della modifica
Nessun oggetto della modifica
Nessun oggetto della modifica
Riga 11: Riga 11:
Il post-anarchismo spiegato a mia nonna di [[Michel Onfray]] si inserisce, quindi, in un ampio dibattito che si può riassumere in una domanda: le idee e i concetti della post-modernità possono essere impiegati per riattivare e riattualizzare il pensiero anarchico? Posta in questi termini la questione però non è molto chiara. Quale pensiero anarchico? E perché avrebbe bisogno di una “cura rinvigorente”?
Il post-anarchismo spiegato a mia nonna di [[Michel Onfray]] si inserisce, quindi, in un ampio dibattito che si può riassumere in una domanda: le idee e i concetti della post-modernità possono essere impiegati per riattivare e riattualizzare il pensiero anarchico? Posta in questi termini la questione però non è molto chiara. Quale pensiero anarchico? E perché avrebbe bisogno di una “cura rinvigorente”?


La risposta va cercata negli anni a cavallo tra gli '80 e i '90, in quel periodo [[Hakim Bey]] pubblica una serie di scritti nei quali muove una critica al movimento anarchico, ossia di essere fuori dalla storia, incapace di interpretare la realtà e di comunicare in maniera comprensibile un programma di emancipazione che possa essere fatto proprio dagli emarginati della società contemporanea. Come [[Hakim Bey|Bey]] risolverà la cosa è noto, inventandosi le [[TAZ]] (le zone temporaneamente autonome che hanno ispirato raver e resistenti post-autonomia, con le loro esistenze interstiziali nelle pieghe della società del controllo e i loro divenire minoritari in chiave anti-egemonica). Più o meno negli stessi anni, un professore di filosofia della Carolina del Sud, [[Todd May]], pubblica un libro destinato ad attirare l'attenzione di moltissimi anarchici ''The Political Philosophy of Poststructuralist Anarchism'', nel quale rilegge i principi della dottrina politica anarchica confrontandoli con i risultati delle analisi post-strutturaliste, in particolare con quelle di [[Foucault]] e di [[Gilles Deleuze|Deleuze]]-[[Félix Guattari|Guattari]]. L'esito di quella lettura parallela produrrà la ridefinizione di tutta una serie di valori e categorie, ereditati dalla matrice illuministica e ottocentesca, quali essenzialismo, etica, identità, natura umana, potere, [[rivoluzione]], soggettività. Successivamente un altro professore, [[Saul Newman]] tornerà sulla medesima questione, ossia la necessità (ma anche l'opportunità) per il pensiero anarchico di liberarsi dalle ingenuità filosofiche moderne per fare proprio il lascito nietzscheano reinterpretato dai post-strutturalisti francesi. Di qui in poi sarà tutto un susseguirsi di analisi e contro-analisi interne al movimento anarchico, tra accademici e non, che preferisco sorvolare, richiamando solo gli autori di alcuni dei contributi più interessanti, come [[Salvo Vaccaro]], [[Richard Day]], [[Vivien Garcia]] e [[Tomas Ibanez]].
La risposta va cercata negli anni a cavallo tra gli '80 e i '90, in quel periodo [[Hakim Bey]] pubblica una serie di scritti nei quali muove una critica al movimento anarchico, ossia di essere fuori dalla storia, incapace di interpretare la realtà e di comunicare in maniera comprensibile un programma di emancipazione che possa essere fatto proprio dagli emarginati della società contemporanea. Come [[Hakim Bey|Bey]] risolverà la cosa è noto, inventandosi le [[TAZ]] (le zone temporaneamente autonome che hanno ispirato raver e resistenti post-autonomia, con le loro esistenze interstiziali nelle pieghe della società del controllo e i loro divenire minoritari in chiave anti-egemonica). Più o meno negli stessi anni, un professore di filosofia della Carolina del Sud, [[Todd May]], pubblica un libro destinato ad attirare l'attenzione di moltissimi anarchici ''The Political Philosophy of Poststructuralist Anarchism'', nel quale rilegge i principi della dottrina politica anarchica confrontandoli con i risultati delle analisi post-strutturaliste, in particolare con quelle di [[Foucault]] e di [[Gilles Deleuze|Deleuze]]-[[Félix Guattari|Guattari]]. L'esito di quella lettura parallela produrrà la ridefinizione di tutta una serie di valori e categorie, ereditati dalla matrice illuministica e ottocentesca, quali essenzialismo, etica, identità, natura umana, potere, [[rivoluzione]], soggettività. Successivamente un altro professore, [[Saul Newman]] tornerà sulla medesima questione, ossia la necessità (ma anche l'opportunità) per il pensiero anarchico di liberarsi dalle ingenuità filosofiche moderne per fare proprio il lascito nietzscheano reinterpretato dai post-strutturalisti francesi. Di qui in poi sarà tutto un susseguirsi di analisi e contro-analisi interne al movimento anarchico, tra accademici e non, che preferisco sorvolare, richiamando solo gli autori di alcuni dei contributi più interessanti, come [[Salvo Vaccaro]], [[Richard Day]], [[Vivien Garcia]] e [[Tomás Ibañez]].


'''[https://www.doppiozero.com/materiali/contemporanea/post-anarchismo Vai all'articolo]'''
'''[https://www.doppiozero.com/materiali/contemporanea/post-anarchismo Vai all'articolo]'''
|}
|}
64 364

contributi

I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi. Utilizzando i nostri servizi, accetti il nostro utilizzo dei cookie.

Menu di navigazione