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Il [[comunismo]] kropotkiniano vuole abolire non solo la differenza tra lavoro manuale e lavoro intellettuale (come [[Bakunin]]) ma anche quella tra città e campagna. Per il pensatore russo ogni individuo deve integrare il lavoro manuale con quello intellettuale (ciò per evitare pericolose specializzazioni che possano creare privilegi); anche l'integrazione geografico-sociale della città con la campagna sono due aspetti complementari perché mirano al superamento della divisione della società in una [[gerarchia |scala gerarchica]]. Questi due aspetti, così integrati tra loro, costituiscono la struttura federalistica ed armonica del piano kropotkiniano, che comporta la fine di ogni dominio: abolizione delle classi, abolizione dello [[Stato]] e di ogni altra forma gerarchica socio-economica, decentramento e [[federalismo]] dal basso verso l'alto, abolizione della duplice divisione del lavoro, pratica immediata di [[comunismo]] libero e di [[mutualismo|mutuo appoggio]]. | Il [[comunismo]] kropotkiniano vuole abolire non solo la differenza tra lavoro manuale e lavoro intellettuale (come [[Bakunin]]) ma anche quella tra città e campagna. Per il pensatore russo ogni individuo deve integrare il lavoro manuale con quello intellettuale (ciò per evitare pericolose specializzazioni che possano creare privilegi); anche l'integrazione geografico-sociale della città con la campagna sono due aspetti complementari perché mirano al superamento della divisione della società in una [[gerarchia |scala gerarchica]]. Questi due aspetti, così integrati tra loro, costituiscono la struttura federalistica ed armonica del piano kropotkiniano, che comporta la fine di ogni dominio: abolizione delle classi, abolizione dello [[Stato]] e di ogni altra forma gerarchica socio-economica, decentramento e [[federalismo]] dal basso verso l'alto, abolizione della duplice divisione del lavoro, pratica immediata di [[comunismo]] libero e di [[mutualismo|mutuo appoggio]]. | ||
Ma come giungere al fine preposto? Mentre inizialmente, e per buona parte della sua vita, Kropotkin auspicò l'utilizzo della propaganda col fatto come strumento di diffusione del conflitto sociale e di propaganda anarco-comunista, sul finire della sua esistenza, come riportato da [[Daniel Guerin]], riconobbe la sterilità di certe azioni: | Ma come giungere al fine preposto? Mentre inizialmente, e per buona parte della sua vita, Kropotkin auspicò l'utilizzo della [[propaganda col fatto]] come strumento di diffusione del conflitto sociale e di propaganda anarco-comunista, sul finire della sua esistenza, come riportato da [[Daniel Guerin]], riconobbe la sterilità di certe azioni: | ||
:«A Kropotkin va il merito di essere uno dei primi a confessare i suoi errori e riconoscere la sterilità della "propaganda col fatto". In una serie di articoli comparsi nel [[1890]], egli affermò che "bisogna stare con il popolo, che non vuole più atti isolati ma uomini d'azione nei loro ranghi". Ammoniva i suoi lettori contro "l'illusione che si possa sconfiggere la coalizione degli sfruttatori con qualche libbra di esplosivi". Propose un ritorno al sindacalismo di massa come quello di cui la [[Prima Internazionale]] era embrione e fautrice: "sindacati enormi che accolgono milioni di proletari"» (D. Guerin, ''[http://www.fdca.it/organizzazione/articoli/matassa.htm L'anarchismo dalla dottrina all'azione]'', Roma, 1969). | :«A Kropotkin va il merito di essere uno dei primi a confessare i suoi errori e riconoscere la sterilità della "[[propaganda col fatto]]". In una serie di articoli comparsi nel [[1890]], egli affermò che "bisogna stare con il popolo, che non vuole più atti isolati ma uomini d'azione nei loro ranghi". Ammoniva i suoi lettori contro "l'illusione che si possa sconfiggere la coalizione degli sfruttatori con qualche libbra di esplosivi". Propose un ritorno al sindacalismo di massa come quello di cui la [[Prima Internazionale]] era embrione e fautrice: "sindacati enormi che accolgono milioni di proletari"» (D. Guerin, ''[http://www.fdca.it/organizzazione/articoli/matassa.htm L'anarchismo dalla dottrina all'azione]'', Roma, 1969). | ||
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