Croce Nera Anarchica: differenze tra le versioni

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== La Croce Nera Anarchica in Italia ==
== La Croce Nera Anarchica in Italia ==
[[File:Cna2.jpg|miniatura|left|230px|Manifesto di ''Crocenera Anarchica'']]
[[File:Cna2.jpg|miniatura|left|250px|Manifesto di ''Crocenera Anarchica'']]
[[File:Cna_b.jpg|miniatura|230px|Bollettino numero 7 di ''Crocenera Anarchica'']]
[[File:Cna_b.jpg|miniatura|250px|Bollettino numero 7 di ''Crocenera Anarchica'']]
La sezione italiana di Croce Nera Anarchica ('''''Crocenera Anarchica''''') nacque a Milano nei primi mesi del [[1969]], anche per merito dei [[Gruppi Anarchici Federati]]. In questo modo gli anarchici italiani vollero sostenere i prigionieri anarchici, molti dei quali furono vittime di vere e proprie macchinazioni giudiziarie, come del resto dimostrerà da lì a poco la [[strage di piazza Fontana]]. Tra i più importanti promotori dell'iniziativa ci fu [[Giuseppe Pinelli]], l'anarchico che poi fu ucciso dallo [[Stato]] nella notte tra il [[15 dicembre|15]] e il [[16 dicembre]] di quello stesso anno. La sezione italiana restò attiva fino al [[1973]] e pubblicò anche un bollettino, di cui usciranno 9 numeri dal giugno [[1969]] all'aprile [[1971]]. Già sul primo numero furono denunciate le provocazioni istituzionali, sul secondo (agosto) fu annunciata la probabile deriva violenta della [[repressione]] istituzionale, preoccupazioni ribadite sul quarto numero in cui fu riportato che «... l'arresto degli anarchici era solo una delle prime mosse di una più vasta manovra repressiva» <ref>[http://www.usi-ait.org/index.php?option=com_content&view=article&id=203:pinelli-lautunno-caldo-e-le-stragi-di-stato&catid=34:archivio-articoli&Itemid=41 Pinelli, l'autunno caldo e le stragi di Stato]</ref>.
La sezione italiana di Croce Nera Anarchica ('''''Crocenera Anarchica''''') nacque a Milano nei primi mesi del [[1969]], anche per merito dei [[Gruppi Anarchici Federati]]. In questo modo gli anarchici italiani vollero sostenere i prigionieri anarchici, molti dei quali furono vittime di vere e proprie macchinazioni giudiziarie, come del resto dimostrerà da lì a poco la [[strage di piazza Fontana]]. Tra i più importanti promotori dell'iniziativa ci fu [[Giuseppe Pinelli]], l'anarchico che poi fu ucciso dallo [[Stato]] nella notte tra il [[15 dicembre|15]] e il [[16 dicembre]] di quello stesso anno. La sezione italiana restò attiva fino al [[1973]] e pubblicò anche un bollettino, di cui usciranno 9 numeri dal giugno [[1969]] all'aprile [[1971]]. Già sul primo numero furono denunciate le provocazioni istituzionali, sul secondo (agosto) fu annunciata la probabile deriva violenta della [[repressione]] istituzionale, preoccupazioni ribadite sul quarto numero in cui fu riportato che «... l'arresto degli anarchici era solo una delle prime mosse di una più vasta manovra repressiva» <ref>[http://www.usi-ait.org/index.php?option=com_content&view=article&id=203:pinelli-lautunno-caldo-e-le-stragi-di-stato&catid=34:archivio-articoli&Itemid=41 Pinelli, l'autunno caldo e le stragi di Stato]</ref>.


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