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Émilie Allais nasce il [[29 maggio]] [[1900]] a Val des Prés, un piccolo paese situato nella Vallée de la Carée. Rimasta orfana di madre a soli quattro anni, il padre, che di professione fa il contadino, deve mantenere lei e altri 5 tra fratelli e sorelle. La vita per Emilie e la sua famiglia non è facile. Émilie si divide tra [[scuola]] e il lavoro nei campi e ogni giorno è costretta a percorrere 7 km a piedi per raggiungere la scuola di Briançon. Vorrebbe diventare un'insegnante per bambini e per questo a 16 anni lascia il suo mondo contadino per Parigi, dove intende raggiungere il suo sogno: conseguire il diploma che le consenta di insegnare. | Émilie Allais nasce il [[29 maggio]] [[1900]] a Val des Prés, un piccolo paese situato nella Vallée de la Carée. Rimasta orfana di madre a soli quattro anni, il padre, che di professione fa il contadino, deve mantenere lei e altri 5 tra fratelli e sorelle. La vita per Emilie e la sua famiglia non è facile. Émilie si divide tra [[scuola]] e il lavoro nei campi e ogni giorno è costretta a percorrere 7 km a piedi per raggiungere la scuola di Briançon. Vorrebbe diventare un'insegnante per bambini e per questo a 16 anni lascia il suo mondo contadino per Parigi, dove intende raggiungere il suo sogno: conseguire il diploma che le consenta di insegnare. | ||
È nella capitale francese che scopre il pensiero [[Personalità anarchiche|anarchico]] e quello [[pacifismo|pacifista]], diffusosi in [[Francia]] e in Europa prima, durante e dopo la | È nella capitale francese che scopre il pensiero [[Personalità anarchiche|anarchico]] e quello [[pacifismo|pacifista]], diffusosi in [[Francia]] e in Europa prima, durante e dopo la Prima guerra mondiale. Già a 14 anni si erano manifestati in lei i primi germi dell'[[antimilitarismo]], quando cioè due suoi fratelli erano stati costretti a partire per il fronte. Il suo [[antimilitarismo]] troverà poi conferma nei successivi racconti di uno dei due fratelli sulla drammaticità ed inutilità del conflitto. | ||
Diplomatasi, ritorna nel suo villaggio anche a causa della tubercolosi che l'ha colpita, inizialmente svolge da precaria il lavoro di insegnante: nel [[1923]] a Gourniers di Réallon, poi a Val des Prés e ad Alberts, dove insegna nella scuola materna, quindi a Villaré nel [[1934]] e infine ritorna a Val des Prés nel [[1951]] quando è nominata insegnante titolare della scuola. Eserciterà il lavoro d'insegnante per quaranta anni sempre tra i villaggi delle sue montagne, insegnando a tutti e tutte la tolleranza, il rifiuto della guerra e l'orgoglio per le loro tradizioni contadine. | Diplomatasi, ritorna nel suo villaggio anche a causa della tubercolosi che l'ha colpita, inizialmente svolge da precaria il lavoro di insegnante: nel [[1923]] a Gourniers di Réallon, poi a Val des Prés e ad Alberts, dove insegna nella scuola materna, quindi a Villaré nel [[1934]] e infine ritorna a Val des Prés nel [[1951]] quando è nominata insegnante titolare della scuola. Eserciterà il lavoro d'insegnante per quaranta anni sempre tra i villaggi delle sue montagne, insegnando a tutti e tutte la tolleranza, il rifiuto della guerra e l'orgoglio per le loro tradizioni contadine. | ||
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Tutti e due, nel [[1936]], mettono in piedi un progetto che li porta a trasformare la grande azienda agricola familiare di lei in una "locanda-hotel" denominata ''Arcades'', in cui vengono accolti gli esuli del fronte popolare antifranchista. La struttura si riempie di amici\amiche e compagni/e, venuti a conoscenza di questa possibilità tramite piccoli avvisi pubblicati nei [[stampa anarchica|giornali]] «[[La Patrie Humaine]]» e «[[l'en dehors]]» di [[Émile Armand]]. Gli ospiti (uomini e donne) sono molto numerosi e le finanze assai modeste, per questo ben presto la "locanda" contrae molti debiti, spesso ripianati dalla stessa Emilie che deve attingere frequentemente al suo modesto salario di insegnante per coprire i conti economici in rosso. | Tutti e due, nel [[1936]], mettono in piedi un progetto che li porta a trasformare la grande azienda agricola familiare di lei in una "locanda-hotel" denominata ''Arcades'', in cui vengono accolti gli esuli del fronte popolare antifranchista. La struttura si riempie di amici\amiche e compagni/e, venuti a conoscenza di questa possibilità tramite piccoli avvisi pubblicati nei [[stampa anarchica|giornali]] «[[La Patrie Humaine]]» e «[[l'en dehors]]» di [[Émile Armand]]. Gli ospiti (uomini e donne) sono molto numerosi e le finanze assai modeste, per questo ben presto la "locanda" contrae molti debiti, spesso ripianati dalla stessa Emilie che deve attingere frequentemente al suo modesto salario di insegnante per coprire i conti economici in rosso. | ||
Intanto dall'unione amorosa di Emilie e Jean sono nati tre figli, una delel quali quali, "Nini", di 6 anni, sarà schiacciata da un autocarro militare della | Intanto dall'unione amorosa di Emilie e Jean sono nati tre figli, una delel quali quali, "Nini", di 6 anni, sarà schiacciata da un autocarro militare della Seconda guerra mondiale. Durante questo conflitto Jean rifiuta di partire per il fronte e si nasconde in un campo di ''maquisards'' <ref name="maquis"> '''Maquis''' significa "macchia", ovvero ''darsi alla macchia'' ed è il termine che nel gergo si riferisce al movimento di resistenza francese nella Seconda guerra mondiale. I combattenti partigiani erano detti ''maquisard''. Identico termine viene usato per i "guerriglieri spagnoli" che proseguirono la Resistenza armata contro i [[Fascismo|fascisti]] di Franco dopo la fine della [[guerra civile spagnola]], tali formazioni furono particolarmente attive in Cantabria, sui Pirenei e in Andalusia. La componente anarchica è fu assai rilevante e poi rimase l'unica dopo l'abbandono della lotta armata da parte dei comunisti di osservanza moscovita </ref> (partigiani) dove si occupa soprattutto della cucina. Terminata la guerra mondiale, Jean ed Emilie si mobilitano per evitare che il loro figlio vada combattere nella guerra d'Algeria, ma nel [[1962]], in preda alla depressione, [[Jean Carles]] muore improvvisamente. Affranta dal dolore, in quello stesso anno Emilie va anche in pensione, ma sente molto la mancanza del compagno che era per lei tutta la sua vita. | ||
Rimasta sola con i figli, si mette in prima fila nelle battaglie in difesa della “sua” valle dalle contaminazioni del “progresso”, autostrade e strade soprattutto. Nel [[1973]] riesce a mobilitare la popolazione della valle contro il progetto d'autostrada Fos/Mer-Totino che porterebbe alla distruzione della Vallée de la Carée. In diverse occasioni spiegherà ai valligiani che l'autostrada non era certo concepita per loro: | Rimasta sola con i figli, si mette in prima fila nelle battaglie in difesa della “sua” valle dalle contaminazioni del “progresso”, autostrade e strade soprattutto. Nel [[1973]] riesce a mobilitare la popolazione della valle contro il progetto d'autostrada Fos/Mer-Totino che porterebbe alla distruzione della Vallée de la Carée. In diverse occasioni spiegherà ai valligiani che l'autostrada non era certo concepita per loro: |